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I cani di Chernobyl geneticamente diversi dal resto della specie: lo studio

Ambiente
©Ansa

Vivono nelle vicinanze di ciò che resta della centrale nucleare e potrebbero offrire nuove informazioni sulle conseguenze di anni di esposizione a bassi livelli di radiazioni

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I cani randagi di Chernobyl sono stati modificati geneticamente dall’esposizione alle radiazioni. Lo sostiene uno studio appena pubblicato su Science Advances e condotto dal National Institutes of Health degli Stati Uniti a Bethesda, nel Maryland.

Un gruppo di scienziati, infatti, sta studiando centinaia di esemplari - geneticamente diversi dal resto della specie - nati e cresciuti dopo l’incidente alla centrale di Chernobyl, che vivono all'interno o intorno all'area contaminata, vagando tra gli edifici in rovina e abbandonati, riuscendo a trovare del cibo, a riprodursi in condizioni estremamente difficili. Un team li sta studiando per capire come siano riusciti a sopravvivere. La speranza è quella di trovare risposte per insegnare agli esseri umani come vivere anche negli ambienti più brutali.

 

Lo studio e le prossime tappe

Il team, guidato da Elaine Ostrander e Timothy Mousseau, ha prelevato il sangue da circa 300 cani che vivevano nella centrale e intorno alla città spettrale. Dopo gli eventi del 1986, le autorità sovietiche hanno esortato la popolazione a evacuare l’area radioattiva. Molti scienziati avevano espresso la preoccupazione che gli animali colpiti dai residui delle scorie nucleare potessero espandersi e diffondere il rischio nucleare. In realtà, gli esperti hanno dimostrato che la popolazione di cani di Chernobyl è rimasta isolata da altre popolazioni canine per decenni, tanto che gli esami del DNA hanno evidenziato che i cani dell’area discendevano direttamente dagli esemplari presenti nella zona durante o subito dopo l’incidente al reattore. Nei prossimi step, il gruppo di ricerca dovrà stabilire quali cambiamenti genetici possono essere attribuiti alle radiazioni e quali ad altri fattori, come la consanguineità o altri inquinanti.

 

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