Secondo uno studio di 24 ricercatori internazionali il continuo aumento della temperatura dei bacini abbinato a livelli elevati di salinità e all'aumento della sua stratificazione, sono i tre indicatori del cambiamento climatico dell'Oceano
Continua il riscaldamento globale dell’Oceano. Per il settimo anno consecutivo si registra un nuovo record del contenuto termico delle acque ma anche nuovi valori estremi per la salinità. Lo rileva un team internazionale di 24 ricercatori di 16 istituti, tra cui l’Ingv e l’Enea. “La collaborazione con questo team internazionale ci permette di mantenere alta l’attenzione sul riscaldamento globale e il suo impatto sull’oceano e di conseguenza sull’uomo e le attività economiche a esso strettamente correlate” sottolinea Franco Reseghetti dell’Enea. “Riteniamo che continuare a monitorare sistematicamente questi cambiamenti nell’oceano rimanga l’unico modo per comprendere ed essere maggiormente consapevoli delle loro conseguenze e per poter elaborare strategie efficaci di mitigazione e adattamento” conclude il ricercatore italiano.
Lo studio
La ricerca pubblicata oggi sulla rivista Advances in Atmospheric Science analizza osservazioni dagli anni ’50 a oggi appartenenti a due dataset internazionali, Iap e Ncei. Secondo questi dataset il contenuto di calore dell'oceano stimato nel 2022 tra la superficie e i 2000 metri di profondità, è aumentato di circa 10 Zetta Joule (Zj) equivalenti a circa 100 volte la produzione mondiale di elettricità del 2021. "Le aree già salate diventano ancora più salate mentre le zone con acque più dolci diventano ancora meno salate: c'è un continuo aumento dell'intensità del ciclo idrologico” dichiara l'autore del lavoro, il professor Lijing Cheng dell’Accademia Cinese delle Scienze. Il continuo aumento della temperatura dei bacini abbinato a livelli elevati di salinità e all'aumento della sua stratificazione, sono i tre indicatori del cambiamento climatico dell’Oceano.
approfondimento
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La riduzione della biodiversità marina
L'aumento della salinità e della stratificazione dell’Oceano, secondo gli esperti, può alterare il modo in cui il calore, il carbonio e l'ossigeno vengono scambiati tra l'oceano e l'atmosfera. Questo è un fattore che può causare la deossigenazione all’interno della colonna d’acqua che suscita forte preoccupazione, dicono i ricercatori, non solo per la vita e gli ecosistemi marini ma anche per gli esseri umani e gli ecosistemi terrestri. Tutto ciò contribuisce a ridurre la biodiversità marina con il conseguente spostamento di alcune specie ittiche importanti, provocando situazioni critiche nelle comunità dipendenti dalla pesca e la loro economia, originando quindi un effetto a catena sul modo in cui le popolazioni interagiscono con il proprio ambiente circostante.