Simon Kofe ha registrato un videomessaggio immerso nel mare, per denunciare i rischi legati al cambiamento climatico nell'arcipelago polinesiano
Mentre durante la Cop26 di Glasgow i governi di 45 Paesi hanno garantito investimenti pari a 4 miliardi di dollari in azioni “per proteggere la natura e passare a sistemi agricoli più sostenibili” e la Banca Mondiale ha promesso 25 miliardi di dollari all’anno in finanziamenti per il clima fino al 2025, arriva un appello da parte di Simon Kofe, ministro delle Tuvalu, Stato insulare polinesiano.
L'appello
Un appello originale, che non passa di certo inosservato: il rappresentante dell’isola dell'oceano Pacifico tra le Hawaii e l'Australia si è video-registrato con le gambe immerse nel mare fino alle ginocchia. Lo scopo: denunciare i rischi legati al cambiamento climatico nell'arcipelago.
approfondimento
Cop26, da 40 Paesi l'annuncio: stop al carbone
Kofe denuncia i danni subiti dal suo Paese
Kofe ha voluto così mostrare con il suo discorso per la Cop26 i danni subiti dal territorio del suo Paese a causa dell'innalzamento del livello del mare. Il ministro spiega la gravità della crisi ambientale. Il video messaggio è stato postato su Facebook dal ministero della Giustizia, delle Comunicazioni e degli Esteri del Paese. "La dichiarazione affianca l'ambientazione della Cop26 con la situazione della vita reale affrontata nelle Tuvalu a causa dell'impatto del cambiamento climatico e dell'innalzamento del livello del mare, e sottolinea l'azione determinata che Tuvalu ha intrapreso per affrontare le questioni molto urgenti della mobilità umana nel quadro del cambiamento climatico", scrive il ministero.