In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Anarchico Alfredo Cospito resta al 41 bis ma stop al processo

Piemonte
©Ansa

Il tribunale di sorveglianza ha respinto il reclamo avanzato dai suoi difensori contro il regime di carcere duro che gli era stato applicato per quattro anni, ma i giudici della Corte di Assise d'appello di Torino hanno accolto una richiesta dei legali dell'uomo, sollevando una questione di legittimità costituzionale

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Il tribunale di sorveglianza ha respinto il reclamo avanzato dai difensori di Alfredo Cospito contro il regime di 41 bis applicatogli per quattro anni. È quanto si apprende dal difensore Flavio Rossi Albertini. Nel frattempo per ora si ferma il processo: i giudici della Corte di Assise d'appello di Torino hanno accolto una richiesta dei legali dell'uomo, sollevando una questione di legittimità costituzionale. L'anarchico da due mesi è in sciopero della fame nel carcere di Sassari per protestare contro le sue condizioni di detenzione.

L'avvocato: "Cospito è determinato a proseguire lo sciopero della fame"

Cospito, classe 1967, è il primo anarchico sottoposto al 41bis, in genere riservato a mafiosi e terroristi. Era stato già condannato per l'attentato, nel 2012, al dirigente dell'Ansaldo Roberto Adinolfi, gambizzato. E ora protesta contro il carcere duro con lo sciopero della fame. "È determinato ad andare avanti con lo sciopero della fame", ha detto oggi a Torino l'avvocato difensore, Flavio Rossi Albertini, a margine del processo, aggiungendo che "secondo il nostro medico è arrivato al limite".

Stop al processo, sollevata questione di legittimità costituzionale

Cospito è accusato di strage politica per l'esplosione di due ordigni nei pressi di una caserma dei carabinieri a Fossano, in provincia di Cuneo, la notte del 2 giugno 2006, che però non ha causato né morti ne feriti. La norma su cui i giudici di Torino hanno chiesto un intervento è quella che impedisce di concedere l'attenuante del fatto di lieve entità se l'imputato è considerato recidivo. Per Cospito la Procura generale aveva chiesto l'ergastolo, ma di "lieve entità" del fatto parlano oggi i giudici torinesi, considerandola una attenuante. La Cassazione aveva annullato la precedente sentenza di appello: per gli ermellini il reato per cui si doveva procedere era appunto la strage politica, anche se, come hanno osservato oggi i magistrati piemontesi, il gesto "per un caso fortunato" aveva provocato solo "danni limitati alle cose". E poi, ricordano i giudici di Torino, nei processi precedenti la pubblica accusa aveva ritenuto anche lei di lieve entità il fatto contestato. Invece, in questa occasione, la Procura generale si era "discostata" chiedendo appunto l'ergastolo.

Anarchici: “Conseguenze da imputare ad apparati Stato”

“Le conseguenze, qualsiasi queste saranno, sono da imputare agli apparati di Stato”. Questo il post apparso sulle pagine social riconducibili a un centro sociale Torinese di area anarchica, alla notizia della conferma del 41 bis. Nel messaggio si sottolinea che Cospito sta proseguendo lo sciopero della fame cominciato oltre 60 giorni fa.

Urla e insulti a fine udienza

"Fascisti", "siete degli assassini", "vergognatevi", "avete le mani sporche di sangue". Queste sono le urla che oggi, a fine udienza, si sono alzate da una dozzina di anarchici che hanno seguito nel palazzo di giustizia di Torino il processo d'appello per Cospito. Il procuratore generale ha chiesto di sgomberare l'aula mentre gli anarchici si stavano già allontanando. I dodici sono stati identificati e, a quanto si apprende, verranno denunciati dalla Digos.

approfondimento

Cospito in sciopero fame, legale: “Avanti finché non uscirà da 41bis”