Puntata 4

Tecnologie abilitanti, la cassetta degli attrezzi dell'innovazione

Le tecnologie abilitanti stanno rivoluzionando il modo in cui interagiamo con il mondo circostante. Sono innovazioni capaci di mettere in relazione mondo fisico e digitale facendo dialogare i nostri macchinari e accessori tra loro e con noi. Big data, Internet of things, intelligenza artificiale, solo per citare alcune di queste innovazioni. La nostra esperienza del mondo è da sempre determinata dalle tecnologie di cui disponiamo. Per questo molti esperti affrontano il tema del loro sviluppo, affinché sia funzionale a migliorare la qualità delle nostre vite.

"Questa piccola penisola che adesso chiamiamo Italia è stata il centro del mondo per 500 anni per quanto riguarda la capacità di coniugare lo sviluppo tecnologico a quello umano", dice Alec Ross, ex consigliere per l’innovazione dell'amministrazione di Barack Obama. La lista di invenzioni con una paternità italiana è lunga, anche tra le più recenti. “Il primo motore di combustione interna, il barometro, la calcolatrice programmabile, la lampadina, il motociclo, il personal computer, le protesi, il reattore nucleare, sono tutte invenzioni italiane!”, dice Ross.

L'innovazione è sempre legata alla tecnologia. La macchina a vapore è stata al centro della prima rivoluzione industriale, così come l'elettricità e internet sonco state al centro della seconda e della terza. Oggi viviamo la quarta rivoluzione industriale, un processo di trasformazione digitale che si basa sull'integrazione di varie tecnologie, le cosiddette "tecnologie abilitanti".

Tra le principali troviamo l'intelligenza artificiale, l'Internet delle cose (IOT), il cloud computing, la robotica, la stampa 3D e la biotecnologia. L'innovazione di ogni azienda oggi passa da questi "ingredienti" che permettono di creare nuovi modelli di business, ottimizzare le risorse, aumentare la produttività e la qualità di quello che produciamo.

"Le tecnologie abilitanti rendono possibile la quarta rivoluzione industriale che rende i nostri sistemi industriali interconnessi. Riguardano i big data nell’analisi dei dati, la grande capacità di calcolo e condivisione dei dati con il cloud computing, l’alta connettività tra le macchine con quella che viene chiamata l’Internet of things (IOT),  la robotica e la stampa 3D"
Bianca Maria Colosimo, Professoressa di Ingegneria meccanica del Politecnico di Milano

Secondo un rapporto di EY nei prossimi due anni gli investimenti tecnologici si concentreranno soprattutto sull’analisi dei dati, sul cloud, sulla internet of things e sull’intelligenza artificiale e il machine learning.

Oltre la metà degli investimenti sono previsti nel settore nel settore dei big data. Perché sono così centrali? "I big data hanno applicazioni molto diverse e ci permettono di avere una migliore comprensione di tutto quello che sta accadendo. Nella medicina ad esempio, il loro utilizzo ci permette di fare diagnosi e cure più approfondite", dice Bianca Maria Colosimo.

Che ruolo hanno le tecnologie IOT e Cloud?

Una fase in cui la connettività pervade ogni aspetto della nostra vita, le tecnologie IoT e Cloud giocano un ruolo da protagoniste. L'Internet of Things (l’Internet delle cose) con la sua rete di dispositivi interconnessi, consente di raccogliere dati in tempo reale da ogni oggetto. Le nostre macchine, le nostre case e gli oggetti che indossiamo offriranno una panoramica senza precedenti su ciò che accade nell'ambiente circostante.

L'enorme mole di informazioni raccolte dalle tecnologie IOT sono gestite dall'infrastruttura del cloud computing, con la sua capacità di archiviare, elaborare e distribuire dati. Una tecnologia che però rischia di rimanere in mano a pochi grandi player, come sostiene Jeremy Kaplan

Con la pervasività della tecnologia IOT e Cloud emergono una serie di sfide legate alla cybersicurezza. Con l’aumento dei dispositivi e dei dati cresce anche il rischio di violazioni della nostra privacy. Secondo un rapporto del Clusit, l’associazione italiana per la sicurezza informatica, gli attacchi nel nostro Paese dal 2018 sono aumentati del 168,6%. Una percentuale molto più alta rispetto al trend globale. 

"Oggi abbiamo sensori negli elettrodomestici, nell’industria, le infrastrutture critiche sono collegate a internet. I sensori collegati in rete sono ovunque, le occasioni di attacco si sono moltiplicate e gli hacker sono sempre più bravi"
Anna Vaccarelli, Tecnologa dell'Istituto di informatica del Cnr di Pisa

Per questo secondo Vaccarelli: "è fondamentale sviluppare la cultura digitale nei cittadini a partire dai bambini delle scuole elementari",. Solo in questo modo, spiega la scienziata, "si potranno formare i cittadini digitali di comani".

A che punto siamo in Italia con le tecnologie abilitanti?

Gli investimenti in tecnologie abilitanti

"Il 50% delle aziende in Italia prevede di fare degli investimenti significativi nelle tecnologie abilitanti, mentre nel resto del mondo questa propensione si ferma al 39%"
Luca Grivet Foiaia, Technology Consulting Leader di EY Italia

Abbiamo le competenze necessarie?

"Non possiamo aspettare solo le nuove generazioni. Serve un managment pubblico e privato con attitudine all'innovazione, al rischio e grande apertura alla scena internazionale"
Ferruccio Resta, Presidente MOST - Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile

Che tipo di imprese creano innovazione?

Clayton Christensen nel suo libro “Il dilemma dell’innovatore” sostiene che le piccole start up abbiano più probabilità di creare innovazione, non essendo legate alla burocrazia che invece caratterizza le grandi aziende. Secondo Luca Grivet Foiaia di EY Italia non è più così.

"La realtà è che non è così vero, ci sono realtà aziendali che sono state in grado di integrare la tecnologia con le persone per riuscire ad avere un cambiamento"
Luca Grivet Foiaia, Technology Consulting Leader di EY Italia

Per Luciano Floridi dell’Università di Oxford la capacità delle grandi imprese sarebbe piuttosto quella di "comprare" l'innovazione, attraverso l'acquisizione di start up promettenti.

Quando parliamo di tecnologie abilitanti però non ci riferiamo soltanto all’abilitazione per produrre valore. Ci sono tecnologie che possono avere anche altri scopi, come quello di migliorare la vita delle persone.