MISSIONE ANTARTIDE
La campagna oceanografica della rompighiaccio "Laura Bassi" nella 38esima spedizione del PNRA gestita dall’ENEA
I video di "Missione Antartide" sono una produzione a cura di Morgana Production, Roma. Regia Chiara Bellini; script Chiara Bellini e Stefano Valentino; produzione Francesco Scura e Chiara Bellini.
La nave rompighiaccio italiana Laura Bassi ha raggiunto le acque antartiche dopo aver superato il 60° parallelo sud, dando così inizio alla campagna oceanografica della 38a spedizione del PNRA[1], finanziata dal Ministero dell’Università e Ricerca (MUR) e gestita dall’ENEA per la pianificazione logistica e dal Cnr per la programmazione scientifica.
Il record mondiale: la "Laura Bassi" tocca il punto più a Sud mai raggiunto da una nave
Durante la spedizione, la "Laura Bassi" ha anche realizzato un record mondiale, riuscendo a toccare il punto più a Sud mai raggiunto da una nave. I ricercatori e i tecnici a bordo, in particolare, hanno raggiunto, all'interno della Baia delle Balene, un sito fino a oggi ancora mai esplorato che si trova alla latitudine di 78° 44.280' S, ovvero il punto più meridionale mai raggiunto nel Mare di Ross in Antartide.
La spedizione serve agli esperti per effettuare importanti campionamenti previsti nell'ambito del progetto "Bioclever" (Biophysical coupling structuring the larval and juvenile fish community of the Ross Sea continental shelf: a multidisciplinary approach) coordinato dall'Istituto di scienze polari (Cnr-Isp) del Consiglio nazionale delle ricerche, grazie anche alla collaborazione dell'osservatorio marino MorSea (Università Parthenope).
L'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) ha segnalato i primi risultati dello studio dei parametri fisici dell’acqua marina, dalla superficie fino alla profondità prossima al fondale di 216m. Le rilevazioni hanno permesso di riscontrare la presenza di acqua "particolarmente fredda e si confermano di grande importanza per lo studio della dinamica delle correnti nel Mare di Ross". Ma non solo, perché una prima analisi del materiale già ottenuto dai ricercatori ha consentito di riscontrare "un’elevata densità di stadi larvali e giovanili di specie ittiche, evidenziando la presenza di alcune varietà raramente osservate nel Mare di Ross oltre alla presenza di elevate masse di alghe unicellulari che denotano un’elevata produzione primaria e incoraggiano ulteriori ricerche".
Prima puntata
La partenza
Seconda puntata
Indietro nel tempo
Terza puntata
Il rumore del silenzio
Quarta puntata
A metà del percorso
Le boe fanno parte di uno strumento chiamato "mooring": si tratta di un insieme di sensori agganciati a un cavo che viene calato dalla poppa e che, una volta in acqua, assume una posizione verticale grazie a una zavorra appoggiata sul fondo e a una serie di boe di spinta che tirano la cima verso l’alto. I "mooring" vengono lasciati in mare in aree strategiche per almeno un paio di anni, durante i quali registrano le variazioni di salinità e di temperatura e la velocita delle correnti a diverse profondità.
Lo strumento composto da quelle che sembrano grandi bottiglie si chiama Rosetta, nome che deriva dalla sua struttura a forma di rosa, provvista di un apparecchio (CTD) che raccoglie i valori della temperatura e della salinità in tempo reale dalla superficie al fondo, offrendo una base di riferimento per calibrare le misurazioni condotte coi "mooring".
La spedizione
Quest’anno sulla Laura Bassi, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), si svolgeranno due diverse campagne oceanografiche di due mesi nel Mare di Ross, durante i quali si alterneranno 28 ricercatori nell’ambito di 8 progetti di ricerca finanziati dal PNRA, oltre alle attività in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare. Riccardo Scipinotti dell’ENEA sarà il capo spedizione a bordo della nave per tutto il periodo.
Il viaggio della Laura Bassi è iniziato lo scorso 17 novembre quando ha lasciato l’Italia alla volta della Nuova Zelanda, intraprendendo una navigazione di circa 40 giorni non priva di imprevisti e eventi inattesi, tra cui il salvataggio in mare di 94 migranti intercettati su un’imbarcazione alla deriva nel Mar Ionio a largo della costa greca. A fine dicembre la rompighiaccio è approdata al porto di Lyttelton in Nuova Zelanda per imbarcare il personale scientifico e caricare materiale e carburante destinato alla base italiana Mario Zucchelli (MZS): più precisamente 18 container, carburante, un mezzo antincendio dei Vigili del Fuoco, 34 tecnici e ricercatori del PNRA oltre a 24 membri dell’equipaggio della nave. Dalla Nuova Zelanda è ripartita poi il 5 gennaio alla volta dell’Antartide.
La campagna navale nell’emisfero australe prevede quest’anno una sola rotazione tra la Nuova Zelanda e l’Antartide. Le attività sono state raggruppate, in base alla zona di lavoro e alla tipologia di ricerche, in due campagne oceanografiche di pari durata che hanno come punto di contatto la stazione MZS. Una pianificazione dettata dalla volontà di massimizzare i giorni di attività scientifica, ottimizzando i consumi di carburante.
Durante la prima campagna oceanografica, che terminerà all’inizio del mese di febbraio, saranno attuati sette degli otto progetti che prevedono: il lancio e recupero di boe (floating e drifter) per lo studio della circolazione marina; recupero e messa a mare dei mooring, ovvero sistemi di misura ancorati al fondo del mare utilizzati per lo studio di caratteristiche fisiche e chimiche della colonna d’acqua; carotaggi tramite multicorer o box corer e carotaggi per lo studio geologico del fondale marino. Inoltre, ci saranno attività di pesca scientifica oltre a indagini di laboratorio biologico e chimico fisico. Verrà effettuata anche un’attività specifica legata alla mappatura del fondale marino per la realizzazione di mappe di aree ancora non cartografate.
I primi di febbraio la nave raggiungerà la stazione MZS dove scaricherà materiali e carburante, caricherà i container da riportare in Nuova Zelanda e in Italia ed effettuerà il cambio del personale, imbarcando i ricercatori che parteciperanno alla seconda campagna oceanografica fino a fine febbraio. Il rientro al porto di Lyttelton in Nuova Zelanda è previsto per i primi di marzo, dopo circa 6 giorni di navigazione, mentre quello in Italia è atteso nella seconda metà di aprile.
Il Capo Spedizione Riccardo Scipinotti (ENEA)
Il capitano della "Laura Bassi" Franco Sedmak
Franco Coren, direttore del Centro Gestione Infrastrutture Navali dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale
Giuseppe Caivano, tecnico ENEA
Stefano Ferriani, ricercatore ENEA
La rotta in tempo reale
Nello spazio che segue e sul sito myway.enea.it, sviluppato da Stefano Ferriani dell’ENEA, è possibile seguire in tempo reale il percorso della nave su una mappa georiferita con tutte le informazioni relative alla navigazione e alle condizioni del ghiaccio.