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Mondiali scherma, l'appello dell'atleta ucraina esclusa: "Cambiare il regolamento". VIDEO

Sport
©Ansa

In pedana a Milano Olga Kharlan ha rifiutato di stringere la mano all'avversaria russa Anna Smirnova ed è stata squalificata, come prevede il regolamento. Dopo la rabbia, la schermitrice ha chiesto che le regole vengano cambiate. "È impossibile costringere qualcuno a fare la pace stringendo la mano, mai. Le regole devono cambiare perché il mondo sta cambiando", ha detto in un video su Instagram

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Uno scontro anche in pedana, quello avvenuto ieri ai Mondiali di scherma a Milano tra una atleta ucraina e una russa, finito tra polemiche, accuse e controaccuse. La sfida tra Olga Kharlan e Anna Smirnova nei 32/i di finale del tabellone della sciabola donne si porta dietro una scia di critiche che va oltre il risultato sportivo. Tutto ruota intorno al mancato saluto da parte di Kharlan nei confronti della Smirnova, dopo la sfida in cui l'ucraina si era imposta per 15-7. In mattinata il tabellone aveva messo di fronte le due sfidanti. Quando Smirnova ha teso la mano per stringerla all'avversaria, Kharlan ha esposto la sciabola senza contraccambiare il saluto formale. A quel punto è scattata la protesta della Smirnova, che è rimasta per 45 minuti immobile in pedana, andandosene solo dopo un colloquio con un delegato Fie. Al centro, c'è il regolamento della stessa federazione internazionale, che obbliga gli atleti al saluto al termine della gara. E sul tabellone accanto al nome dell'ucraina è comparsa la scritta "esclusa".

"Impossibile costringere qualcuno alla pace"

Dopo la rabbia per la squalifica, la schermitrice ucraina, quattro volte medaglia olimpica e campionessa del mondo, ha chiesto che il regolamento venga cambiato. "Oggi è stata una giornata molto difficile e molto importante. Quello che è successo oggi solleva molte domande", ha detto Kharlan in un video pubblicato su Instagram giovedì sera. "Non volevo stringere la mano a questa atleta e ho agito con il cuore. Mi sono sentita devastata quando ho sentito che volevano squalificarmi", prosegue. "È impossibile costringere qualcuno a fare la pace stringendo la mano, mai. Le regole devono cambiare perché il mondo sta cambiando. Quello che provo è impossibile da descrivere a parole, vi ringrazio tutti. Ti sento tutti, sei nel mio cuore. Gloria all'Ucraina", ha concluso Kharlan. Ieri, dopo la squalifica, non era mancato anche lo sfogo del compagno della sciabolatrice, Luigi Samele: "Oggi mi vergogno di far parte di questo sistema", aveva detto.

Un caso diventato politico

Un caso che ha avuto risvolti anche politici. "Smirnova ha perso e ha deciso di giocare sporco: i russi si comportano così anche sul campo di battaglia", ha scritto il ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba su Twitter. E sul tema è intervenuto anche Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, che ha pubblicato una foto della Smirnova che posa sorridente con un soldato russo: "Come si può vedere, la schermitrice russa ammira apertamente l'esercito di Mosca che sta uccidendo gli ucraini e distruggendo le nostre città".

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