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Atletica, Tamberi rompe con il papà: "Avrò un nuovo allenatore"

Sport

"Non mi allenerò in solitaria come Barshim”, ha detto l'atleta europeo e olimpico di salto in alto in un'intervista alla Gazzetta dello Sport. "Ho bisogno di un preparatore atletico e di un coach che mi aiutino senza stravolgere la mia routine. Perché a 30 anni è difficile cambiare", ha affermato. Al padre Marco spetterà, con ogni probabilità, il ruolo di manager

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"Non ci sentiamo dal giorno del mio matrimonio. Avevamo bisogno di battere strade diverse. Adesso sì, dovremo sentirci": così Gianmarco Tamberi a proposito del rapporto col padre, in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, nel giorno della ripresa degli allenamenti dopo il viaggio di nozze con la moglie Chiara. L'atleta olimpico di salto in alto non si sente da un mese con suo padre Marco, che è anche il suo tecnico e manager in una carriera segnata da qualche infortunio, ma anche da tanti trionfi.

Cosa è successo tra padre e figlio

Il rapporto tra Gianmarco e suo padre pare si sia interrotto a luglio, prima dei Mondiali di Eugene, occasione in cui Tamberi si è qualificato quarto, per poi riprendere in vista degli Europei di Monaco di Baviera, vinti dal campione marchigiano. Gianmarco ora dice di voler puntare sui Mondiali di Budapest 2023, gli Europei di Roma e i Giochi di Parigi del 2024. L'atleta azzurro, poi, esclude l'ipotesi di allenarsi da solo come fa il suo amico Mutaz Barshim e spiega: "per come sono fatto io ho bisogno di un preparatore atletico e di un coach che mi aiutino senza stravolgere la mia routine. Perché a 30 anni è difficile cambiare". Non circolano nomi sicuri al momento, ma al padre riserverebbe comunque un ruolo di "manager per le gare, se lui lo vorrà", dice.

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