Armani, l'armonia degli opposti nella sfilata di Re Giorgio

E’ la sintesi degli opposti la migliore armonia. Lo dicevano gli antichi filosi greci e lo ribadisce Giorgio Armani attraverso la sua collezione. Siamo all’Armani teatro, qui tra le rocce dell’amata Pantelleria, sfila l’uomo della prossima stagione calda.

Una collezione leggera, quasi impalpabile, dove anche le giacche di pelle hanno il peso di una camicia. Tutto è fluido sulla passerella. Sete, lino e pelli finissime si muovono alla brezza del mediterraneo evocato dalle pareti blu della sala. E al mare rimandano anche le trame delle maglie e i nodi di scarpe e cinture.

I colori sono caldi, dai toni del deserto fino all’acqamarina e al blu profondo, dal grigio ai colori dei fiori estivi come la bounganville e il ciclamino. Di sera il buio spegne i colori e la notte diventa nera.

Dalla sua casa perché in convalescenza, Giorgio Armani ha seguito la sua sfilata da remoto dopo averne curato, nei giorni scorsi, ogni dettaglio della sua realizzazione. “E’ una nuova esplorazione di un tema a me sempre caro, fa sapere lo stilista attraverso una nota, la combinazione di riferimenti e culture, l’idea della moda che trova armonia tra cose in apparenza dissonanti, unendole in un segno di stile chiaro e leggero.”

Come per l’ultima sfilata di Emporio, a raccogliere gli applausi è Leo Dell’Orco. "Giorgio ha seguito lo show e gli è piaciuto tantissimo", spiega il responsabile dell’ufficio stile uomo. Nonostante l’assenza, la presenza dello stilista era infatti palpabile, anche per chi è venuto ad applaudirlo. 

E’ l’armonia di sempre, come ricorda il titolo della collezione.