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Tra Punk e Tattoo, Irene racconta la pelle dei Viboras

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Fabrizio Basso

Irene fotografata da Giuseppe Rinella

Domenica 13, alle ore 22.55, su Sky Uno torna Tattoo Fixers: aspettandolo parliamo di tatuaggi e musica con Irene, la front woman, dei punk Viboras, da poco usciti con l'album Eleven dopo un lungo silenzio. Per altro Irene oltre a essere una grande voce è anche una ricercata tatuatrice. LEGGI L'INTERVISTA

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(@BassoFabrizio)

Cantante e tatuatrice. Irene è la frontwoman dei Viboras, tornati da poco, dopo una lunga assenza, con l'album Eleven, e quando non è sul palco a fare punk, fa la tatuatrice. Una tatuatrice nomade, senza uno studio, ma molto ricercata. La abbiamo inyervistata aspettando Tattoo Fixers in programmazione domenica 13 maggio alle ore 22.55 su Sky Uno.

Irene partiamo dalla musica. Come nasce Eleven?
Una necessità nostra dopo anni di stand by. Una sera ci siamo visti, ho detto che avevo delle canzoni e in un attimo ci siamo ritrovati in sala prove.
Il titolo?
Beh, 11, ovvero Eleven, è un numero simbolico. Quello è il numero delle canzoni che ci sono nel disco, a Palermo se vuoi insultare qualcuno ci sono le corna che corrispondo all'11 e poi io sono nata l'11...novembre quindi un altro 11.
Cosa resta del Punk?
Non c'è più l'urgenza del 1977, non c'è più ribellione ma resta ben radicato come attitudine. C'è voglia di crederci.
Un gruppo?
Mi piacevano tantissimo i Bad Brains.
Perché When Where You come singolo?
Sapevamo che non potevamo usare una ballad. Questa per noi era la canzone perfetta, il ponte tra l'ieri e l'oggi dei Viboras. Il prossimo singolo sarà Raise. Negli anni abbiamo maturato l'idea comune di evitare di accalappiare il pubblico con brani ruffiani.
Perché anni di stand by?
Ognuno ha seguito suoi progetti.
Lei?
Avevo la necessità di cantare sempre. Di fare un blues rock alla Tom Petty. E poi molti progetti artistici anche se molti sono rimasti tali. Ma credo che presto qualcosa farò uscire, ne ho bisogno. la mia anima artistica ha bisogno di respiro.
Vive di musica?
Ho questa fortuna. vivo di arte.

Irene fotografata da Giuseppe Rinella


Il suo corpo ospita molti tattoo. E lei è anche tatuatrice.
Sì, mi sposto dove è necessaria la mia persona. I tatuaggi sono, dopo la musica, la seconda parte del mio essere artista. Tatuare è naturale: adorni, arredi casa tua, puoi farlo anche col tuo corpo.
L'ultimo?
A Bangkok. Sono stata lì per un corso di tattoo e ho chiesto a un maestro di farmene uno con la tecnica del bamboo.
Il primo?
A 13 anni, un puntino sulla mano.
Ha frasi?
Eccome. Gli angeli mi proteggono scritta in spagnolo; perché preoccuparsi in inglese che corrisponde al nostro hey calmati; per sempre nel mio cuore; alla fine posso dire che la poesia è morta e si riferisce al tradimento che ho subito da persone che consideravo famiglia.
Lo stile di riferimento?
Ho sempre preferito le sfumature nere e grigie. Scritte stile dark un po' sfumate e rovinate, simili ai fumetti.
Lei ha fatto il primo a 13 anni, se un domani suoi figlio, a 13 anni, manifestasse il desiderio di tatuarsi?
Intando gli preciserei che legalmente non può. Gli adolescenti hanno una mente volubile, rischiano di riempirsi presto e poi quando li faranno con ragione non ci sarà più spazio.
Quindi?
Deve aspettare almeno 16 anni.
E' felice?
Sento una bella libertà nell'aria...dunque direi di sì.