Leggi la recensione del nono e decimo episodio di Penny Dreadful: City of Angels, in onda su Sky Atlantic il sabato sera alle 21.15 (la serie è disponibile anche on demand e in streaming su NOW TV) - ** ATTENZIONE: SPOILER **
Le ultime due puntate di Penny Dreadful: City of Angels fanno uscire di scena almeno un paio di personaggi principali e diradano un po' di nebbia (ma non tutta) sulle varie sottotrame della serie. Ma si tratta di un season finale pesantemente condizionato dalla decisione dei produttori di Showtime, arrivata lo scorso giugno, di non procedere con la seconda stagione, nonostante le recensioni non fossero state affatto negative. È il destino precario di tutte le serie televisive, specialmente in periodi economicamente complicati come questo.
Una serie che si mantiene piacevole fino all'ultimo e che nel finale di stagione guadagna anche una tensione spontanea, originata dal fatto che con la presenza di due “burattinai” soprannaturali e ferocemente contrapposti può davvero succedere di tutto. Se la dipartita della povera Molly fa storcere un po' il naso per la messa in scena e le motivazioni psicologiche del personaggio, francamente un po' deboli, a prendersi la scena è il detective Michener (Nathan Lane) che riscatta un'intera serie con la sordina prendendosi la responsabilità di sistemare a suo modo il pericoloso Brian. Per il resto, solo questioni aperte: quali conseguenze rovinose avrà la scelta del dottor Craft di sposare convintamente la causa nazista per “amore” di Elsa? Quale sarà il punto di caduta del procuratore Townsend, che nel nono episodio vediamo umiliarsi penosamente al cospetto del padre (una scena non priva di riferimenti ai fratelli Coen), ma nel decimo ritrova colore e baldanza costruendo la sua autostrada e strizzando l'occhio ai venti di guerra che spirano dall'Europa? L'incontro finale tra Magda e Tiago Vega potrebbe essere anticipazione di un passaggio al lato oscuro del giovane detective, in una famiglia già piuttosto dilaniata? Purtroppo, a meno di colpi di scena nel 2021, non lo sapremo mai.