E' un momento di transizione questo sesto episodio, quasi interamente ambientato a casa Nickel. Sotto minaccia, Johan alla fine confessa i suoi peccati. E la sua vera natura viene finalmente fuori. Non c'è però tempo da perdere: non si scherza con un Cartello di narcotrafficanti incazzati neri. Leggi la recensione del sesto episodio di Tin Star 2.
Tin Star 2: cos'è successo nel sesto episodio?
Il sesto episodio si apre a Chihuahua, nel nord del Messico. Il piccolo Thomas sta dando da mangiare alle galline in cortile, ma all'improvviso qualcosa di terribile cattura la sua attenzione. Non appena si accorge di quanto sta accadendo, Johan corre da lui e lo abbraccia, distogliendo il suo sguardo da quell'orribile visione. Ma cos'ha visto Thomas? Una testa umana in cima a una picca piantata nel terreno. Solo che quella non è una testa qualsiasi. E' la testa di suo padre.
Scopriamo finalmente per quale motivo il Pastore Nickel ha fatto trasferire la sua famiglia, e soprattutto come è rimasto invischiato nel traffico di stupefacenti.
In un momento non ben precisato, più o meno un anno prima rispetto all'inizio della seconda stagione, ci fu un periodo di siccità. Nonostante il parere contrario degli anziani della Comunità, per poter acquistare il gasolio necessario per far andare le pompe di irrigazione, Johan, suo fratello Eli (il padre di Thomas) e il fratello di Sarah decisero di accettare in segreto il prestito di un misterioso uomo d'affari.
Il raccolto, però, fu inesistente, e il debito non fu saldato. Poco dopo, Eli scomparve. Per evitare altre vittime, Johan accettò di fare da corriere, ed ecco spiegato il motivo del trasferimento. Cosa è successo dopo l'arrivo dei Nickel a Prairie Field lo sappiamo bene. Ma facciamo un passo indietro.
A casa Nickel è una serata tutto sommato tranquilla. Per Johan, però, la notte è foriera di preoccupazioni. Non riesce a dormire, comprensibilmente, così va al piano di sotto. Seduto in cucina, col cellulare sul tavolo, pensa a cosa succederà. Preoccupato per la sua famiglia, tenta di rinforzare gli infissi e le porte. Ma il demonio trova comunque il modo di entrare. Fuori c'è qualcuno. E questo qualcuno è Jim/Jack.
Fortunatamente per Johan, Jim non è da solo, ma è insieme alla figlia e alla moglie. E, tecnicamente, i Worth sono lì per aiutarlo. Forse. Tornati in cucina, però, Angela gli punta la pistola alla testa. Il motivo? Johan ha fatto l'errore di mettere in serio pericolo la vita di Anna. Altro che tenerla al sicuro presso la Comunità.
Sotto tiro, il Pastore Nickel racconta: la prima volta, quando non sapeva di avere nascosti in macchina chili e chili di roba, dormì tutta la notte. Poi, però, arrivato alla quarta volta qualcosa è cambiato. E quel qualcosa è stato l'ingresso nella sua esistenza di un certo Jim Worth. Certo, trovare un poliziotto spuntato fuori dal nulla che ti perquisisce la casa avrebbe mandato in panico chiunque. Da qui la decisione di nascondere il borsone nel pozzo inutilizzato, e da lì la sparizione definitiva del suddetto borsone.
Il problema è che sicuramente in giro c'è qualche scagnozzo incaricato non solo di ritrovare la roba a tutti i costi - stiamo parlando di un carico da 5 milioni di dollari -, ma anche di eliminare un problema alla radice. E quel problema è l'intera famiglia Nickel. Più Anna, ovviamente, complice involontaria.
La situazione in cucina si surriscalda, Jim fa partire un colpo di pistola come avvertimento, e il rumore fa svegliare Sarah, Rosa e Thomas. Sarah fa nascondere il bambino sotto il letto, poi, in silenzio, raggiunge Rosa.
Intanto, Jim/Jack ha una soluzione: quando il corriere del Cartello arriverà, lui lo ammazzerà. Semplice e pulito, per i Worth quantomeno. Johan però non vuole morti: vuole solo ritrovare la roba e chiuderla lì. A interrompere la discussione è Anna, che in un momento così delicato decide di tirare in ballo l'anello di Whitey, l'iscrizione e il fatto che la madre del ragazzo fosse incinta di Jack. Il messaggio è chiaro: hai già fatto casino tante, troppe volte, hai distrutto tante, troppe vite, ora è il momento di fare la cosa giusta e aiutare questa famiglia, altrimenti non vorrò veramente avere più niente a che fare con te.
Spietato come sempre - un po' per sadismo un po' per pragmatismo - Jim/Jack pretende che il Pastore Nickel dica la verità alla sua famiglia. A questo punto le bugie e le omissioni non sono più ammesse. Recuperate Sarah e Rosa, che quando arrivano in cucina non hanno idea di cosa le stia aspettando, alla fine Johan, sotto minaccia, rivela ciò che ha fatto.
Per Sarah ovviamente è un colpo durissimo: suo marito le ha tenuto nascosto un segreto terribile. Anche Rosa la prende male, ma, da brava adolescente, è più arrabbiata che delusa. Per ottenere l'aiuto del diavolo, però, Johan deve affrontare un'ultima prova: raccontare come tutto è iniziato. E lo fa. Dopo aver ufficialmente confessato di essere un uomo disonesto, di essere un codardo, ecco arrivare inaspettatamente il perdono: Sarah, Rosa e Johan si abbracciano. I Nickel ripartono da qui.
Anna un po' li invidia: Johan avrà sbagliato, ma alla fine ha ammesso i suoi errori. Loro invece no: da parte di Jim/Jack non c'è un vero senso di colpa. Quello tra Anna e i suoi genitori è un confronto molto doloroso e molto emotivo, da ambo le parti. Dopo la necessaria catarsi, c'è comunque bisogno di organizzarsi: rimanere lì significa andare incontro a una morte certa, è solo questione di minuti.
Anna tenta di fare leva su sua madre mostrandogli il piccolo Thomas: è veramente pronta a lasciar morire questo bambino? Un povero innocente, proprio come Pete? E' in questo momento che improvvisamente a casa Nickel e nel resto del villaggio va via la luce. Il buio cala su Prairie Field. Jim ordina a tutti di sdraiarsi a terra.
Ma poi il cellulare di Johan, cellulare che si trova ora in possesso dell'ex Capo Worth, vibra. Jim risponde. Dall'altra parte qualcuno dice "Pendejo!" (ndr, str***o). Sì, Johan ha fatto proprio un bel casino. Sollo che ad avere problemi non sarà il Pastore: sarà il corriere del Cartello, che è appena finito sulla lista di Jim/Jack.