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Il Miracolo, la conferenza stampa della serie evento di Ammaniti

Serie TV

Fabrizio Basso

Il cast de Il Miracolo arriva alla conferenza stampa

Arriva su Sky Atlantic la nuova serie originale Sky firmata da Niccolò Ammaniti. In una piscina c’è una Madonnina che getta sangue e intorno a lei ruotano personaggi che da quell’evento saranno costretti a rimettersi in gioco e in discussione. Da martedì 8 alle ore 21.15 su Sky Atlantic

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(@BassoFabrizio
Inviato a Roma)


Ci vuole almeno un anno e mezzo per creare un miracolo. Niccolò Ammaniti il suo miracolo ha voluto seguirlo nel suo svolgimento. Peraltro Ammaniti ha sintonia col cinema perché dei suoi sette romanzi cinque hanno avuto una trasposizione cinematografica: “Io mi dicevo chissà, un giorno sarò in una sala con dei giornalisti e ci saranno persone che vedranno quello che ho fatto. Non avevo mai fatto un qualcosa di originale. Anche stavolta pensavo di poter fare un bel libro e invece è arrivata una serie. Devo anche riconoscere che questa volta ero certo che poteva essere la giusta decisione: la prima scena, la piscina vuota con la Madonnina che gettava sangue, è stata l’elemento scatenante. Abbiamo faticato a trovare la piscina, abbiamo girato tutte quelle di Roma e non la trovavamo. Alla fine abbiamo allargato le ricerche e la abbiamo individuata a Parma. Siamo stati giorni a studiarla, a illuminarla, a fare piccole riprese per capire dove andava posizionato il sangue. Lì ho capito che il cinema era la forma giusta, la letteratura non riesce a trasmettere il sangue al meglio”.

Niccolò Ammaniti sottolinea che, dal punto di vista della scrittura, è stato divertente: “Con gli altri autori abbiamo sempre lavorato insieme, a me non piacciono i lavori dove ognuno fa il suo e ci si confronta dopo. E’ una tecnica molto vicina alla scrittura”.

Ammaniti spiega che la premessa è la Madonnina e i tanti litri di sangue che ogni giorno produce “poi, nei sette giorni in cui la serie si sviluppa, ognuno fa il suo. Sandra, la scienziata, è atterrita da un qualcosa che contravviene la logica, ma ne fa uso per curare la madre. Un primo ministro sull’orlo di un referendum si domanda per chi versa quelle lacrime. Padre Marcello sembra avere perso la fede tra sesso e gioco d’azzardo: come la vive? La mia è una Madonna che fa sorgere domande. E la sua forza è far cambiare le persone”. Si parla già di una possibile seconda stagione, e Ammaniti replica: "Sono sempre felice di lavorare con gli umani".

Guido Caprino è Fabrizio Pietromarchi, un premier che si trova a vivere una fase delicata della sua vita personale e politica: “Le prime puntate mi sono state mandate per fare il provino, ero a Siracusa e interpretavo Eteocle. Quando leggi una storia il momento in cui lo fai è determinante. Se non hai un egocentrismo enorme non puoi fare il premier: lui si domanda 'Perché questa Madonna è arrivata a me?' Questo interrogativo ha fatto sì che il personaggio camminasse da solo”.

Elena Lietti è Sole
e non entra in contatto diretto col prodigio ma si trova a gestire le inquietudini e l’ego del premier, suo marito: “E’ una first lady un po’ fuori luogo, non è l'angelo del focolare che aspetta il marito a casa. Non ha ambizione politica ed è irrequieta fin dall’inizio, ma il sospetto è che lo sia da tempo. E’ un animale in gabbia".

Tommaso Ragno interpreta il sacerdote Marcello ed è un personaggio in crisi, un uomo di mezza età in una crisi esistenziale e di fede: “Per me è difficile parlare dei miei personaggi, sono cose intime. Ma ci provo. E’ la notte oscura dell’anima: nella mia memoria da bambino un uomo vestito di nero era già un po’ inquietante di suo. Gli elementi del mio personaggio sono figli di una trasformazione che si capirà col tempo. Quello che mi accade andava dosato per non cadere nel ridicolo. Io non vedevo l’ora di andare sul set per vedere che accadeva”.

La scienza è interpretata da Alba Rohrwacher, che è Sandra: “Ho letto le storie in treno e quando ho visto la messa in scena di quelle figure sono rimasta sorpresa come quando le avevo lette. Sandra è una donna di scienza che dedica la sua vita a una madre malata. Accade un qualcosa cui non riesce a dare spiegazione e ciò per lei diventa ossessione. E l’ossessione di cui si parla io la ho trovata negli occhi di Ammaniti. Sandra mi ha lasciato la capacità di rivoluzionare un destino che sembra andare in una direzione: mi rimane la sua audacia”.

Lorenza Indovina è Clelia che sottolinea “la rotondità di questi personaggi e la forza autonoma. Poche volte si trova tanta intensità, e lo dice una che ha letto molte sceneggiature. Clelia al di là delle apparenze è la rappresentazione dell’amore puro. Diventerà una leonessa per difendere il suo amore e per farlo esprimere lo aiuterà al massimo, anche se ciò li allontanerà".

Sergio Albelli è il Generale Votta, è colui che rappresenta il potere dello Stato: “E’ stata una esperienza felice perché poche volte si trovano tanta qualità e dialogo. Così alla fine si diventa un attore e una persona differenti rispetto a quando si è partiti. Non è così frequente dialogare sul set. Votta è enigmatico, io stesso leggendo il copione non capivo da che parte stava. E’ un personaggio travagliato che appare come colui che custodisce l’ordine. E lo mette in un bunker di cemento armato. Inizia così un percorso che lo porterà lontanissimo. Del mio personaggio ho apprezzato il suo partire per fare una indagine e ritrovarsi in un percorso interiore. Molto bello da incarnare”.