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Westworld: Dolores e Maeve, due eroine per una serie

Serie TV

La nuova stagione di Westworld, la seconda, debutterà negli U.S.A. su HBO il 22 aprile, e in Italia su Sky Atlantic in versione originale sottotitolata il 23, in contemporanea con la messa in onda statunitense. A spiccare all’interno del ricco cast sono senza dubbio Dolores e Maeve, entrambe dotate di coscienza e libero arbitrio. Due personaggi diversi e assolutamente interessanti, peraltro interpretati alla perfezione. Due eroine che, siamo sicuri, nei nuovi episodi ci stupiranno oltre ogni limite. Continua a leggere e scopri di più

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“Time to write my own fucking story” (è ora di scrivere personalmente la mia ca**o di storia) sentenzia Maeve, la madame del bordello di Sweetwater, la cittadina del parco a tema Far West in cui arrivano gli ospiti, nell’ottavo episodio della prima stagione di Westworld. E’ tempo per il personaggio di Thandie Newton di scrivere la sua storia anziché subirla, e lo stesso vale per Dolores, interpretata da Evan Rachel Wood.

Mentre il ritorno della serie si fa sempre più vicino – il 22 aprile negli U.S.A. e il 23 alle 03.00, dunque in contemporanea, in Italia, in versione originale sottotitolata –, è tempo di tornare un momento al finale della S01, The Bicameral Mind (La mente bicamerale), e riflettere su quanto successo a Dolores e Maeve, gli unici due host (in italiano “residenti”) dotati di libero arbitrio.

A differenza di Bernard – che sa perfettamente di essere una creazione di Ford, una riproduzione di Arnold, ma che non è giunto da solo a questa rivelazione –, Dolores e Maeve, grazie ai Reveries (i ricordi, le rimembranze, parti di codice, che, come abbiamo scoperto nel finale della serie, furono scritti proprio dal vero Arnold nel tentativo di far sviluppare una coscienza nelle sue creazioni), per vie diverse sono comunque giunte allo stesso punto: sono riuscite a rompere il loop in cui erano rinchiuse, hanno preso coscienza di se stesse, e hanno raggiunto il libero arbitrio.

In merito a ciò, e a scanso di ogni possibile equivoco, lo stesso Jonathan Nolan, creatore e showrunner della serie insieme alla moglie Lisa Joy, dopo la messa in onda di The Bicameral Mind in un’intervista a TV Line ha dichiarato:

“What we’re playing with at the end of the season, for both Dolores and Maeve, is the difference between having your actions dictated and having them understood. What I loved about programming versus writing was [that] programming was, in its most basic form, very clear-cut. You compiled it, you ran it, and it either worked or it didn’t. Then, as programs get more and more complicated, it gets harder to predict and understand what the machines are going to do. But on a granular level, on a sort of atomic level, you should be able to piece through the code and understand exactly what it’s going to do.” (Quello che abbiamo mostrato nella parte finale della stagione, ciò su cui ci siamo concentrati, per Dolores e per Maeve, è la differenza tra fare qualcosa perché ci è stato ordinato e fare qualcosa perché si è compresa l’azione che si sta andando a fare. Ciò che mi piace della differenza tra programmare e scrivere è che programmare, nella sua forma più semplice, è molto semplice, definito. Prepari la sequenza di comandi, la fai partire, e o funziona o non funziona. Man mano che i programmi diventano più complicati, però, diventa difficile prevedere e capire cosa farà una macchina. A un livello minimale, comunque, a un livello “atomico” dovresti essere in grado di andare alla base del codice e capire esattamente cosa potrebbe succedere.)

Nolan ha usato questo concetto per cercare di spiegare le decisioni prese dai personaggi di Evan Rachel Wood e Thandie Newton nel finale della prima stagione, per rimarcare il fatto che, pur prevedibili, le azioni di Dolores (l’uccisione di Ford) e di Maeve (la scelta di tornare indietro per andare alla ricerca di sua “figlia”) sono state comunque prese in autonomia:

“So here, we’re confronted with Maeve at the end of the episode, in which Bernard has already told her that the next step of her programming is to get on the train and go — and she doesn’t. We understand that to be potentially the first real choice that she’s ever made. … And with Dolores, her choice this time to assassinate Ford — as opposed to what happened with Arnold — is a choice, but it’s a choice that Ford, as the creator, could understand was going to happen, on some level.” (Da una parte c’è Maeve. Alla fine dell’episodio, Bernard le dice che le sue prossime mosse, in base a quanto programmato nel suo codice, saranno salire sul treno e andarsene. Ma non è questo che succede, lei non se ne va. E lì capiamo che quella potrebbe essere la sua prima vera scelta. Dall’altra c’è Dolores. La sua decisione di uccidere Ford – a differenza di quanto successo con Arnold – è una sua scelta, ma è comunque una scelta che Ford, in quanto creatore, ha potuto in qualche modo prevedere.)

Nella seconda stagione vedremo questi due personaggi diventare sempre più coscienti e autonomi, ma, presumibilmente, vedremo anche altri residenti raggiungere il libero arbitrio. E non vediamo l’ora.

 

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