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Gomorra 3 segue il Vangelo secondo Lucariello

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Fabrizio Basso

L'artista napoletano è presente in Gomorra - La Serie con la sigla ufficiale Nuje vulimme ‘na speranza, che accompagna i titoli di coda degli episodi, e altri brani inclusi nella soundtrack della terza stagione: Guagliun ‘e miez a via e Killer. Ci racconta Napoli, la musica, e un Gesù molto apocrifo: leggi l'intervista

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(@BassoFabrizio)

Il vangelo secondo Lucariello è il nuovo album dell'artista napoletano Lucariello: è il terzo album da solista del rapper campano e raccoglie 18 brani dalle sonorità trap e hip hop tra i quali la sigla ufficiale di Gomorra - La Serie Nuje vulimme ‘na speranza e altri brani inclusi nella soundtrack della terza stagione: Guagliun ‘e miez a via e Killer. Tre featuring arricchiscono l’album: Fabri Fibra nella traccia Vittoria, Ntò per la title track Nuje vulimme ‘na speranza e Raiz in Puortame là fòre scritto con i ragazzi del penitenziario minorile di Airola.

 

I testi si muovono tra storie di strada e spiritualità, tra realismo e momenti autobiografici. Il sound malinconico descrive la nazione periferia su Trap mediterranea che unisce Marsiglia, Algeri e Napoli, tra melodia e rap. Le produzioni sono affidate al team RC-Music con D-Ross e la produttrice parigina Sarah Star-T-Uffo. La cover dell'album è la foto di un’opera che Banksy ha regalato alla città di Napoli. Da oltre 10 anni Lucariello realizza laboratori nelle carceri minorili, nelle scuole e nelle periferie. Lo abbiamo intervistato.



Lucariello, come sta?
Sono inquieto. Il disco è appena uscito e io sono già al lavoro su cose nuove.
Come definisce Il vangelo secondo Lucariello?
Un disco di passaggio. Ci sono pezzi rap classici che fanno parte della ma storia e poi cose più melodiche. Modi diversi per raccontare la strada e la fame.
Quanto è legato alla sua città?
Molto. E' una città che si caratterizza per questioni linguistiche e stile di vita. Sono elementi importanti ma anche replicabili in altre realtà.
Essere protagonista della colonna sonora di Gomorra cosa ha cambiato nella sua vita?
E' cambiato soprattutto l'approccio del pubblico. Posso raccontarle un aneddoto?
Certo.
Fabri Fibra mi ha detto che solo dopo avere visto Gomorra ha compreso l'essenza delle mie canzoni.
Marco D'Amore, il Ciro Di Marzio di Gomorra - La Serie, dice che Napoli è la protagonista della terza stagione.

La nuova paranza è in azione nel centro città. E' la Napoli vera. Scampia e Secondigliano sono architetture replicabili altrove, sono un non luogo. Forcella è unica.
Il Vangelo secondo Lucariello è apocrifo o riconosciuto?
Apocrificissimo! Chi fa musica tocca corde che la religione non tocca più. Maria Maddalena racconta Gesù come figlio di un boss che incontra donne di malaffare. Più si è vicini alla strada più si è vicini al cielo.
In Gomorra c'è la sua Nuje vulimme ‘na speranza: cosa è oggi la speranza?
La speranza terrena è un muscolo che va allenato e non viene graziato dal cielo. Gomorra ha un occhio giustamente cinico ma noi dobbiamo andare oltre. Quindi dico: armiamoci di speranza e alleniamo il muscolo.
Fosse protagonista di Gomorra - La Serie con chi vorrebbe essere alleato e chi sarebbe il nemico più temuto?
Starei dalla parte di Sangue Blu, che è anche un mio amico. Lui ha la visione della speranza. Seppur in modo criminoso lotta contro il sistema.
Chi teme?
I Confederati, sono i rappresentanti della vecchia camorra.
Non teme invece di andare in tour?
Assolutamente no. Ora sto finendo, poi si riparte in primavera.
Sappiamo che lei realizza laboratori presso alcune carceri minorili, nelle scuole e nelle periferie.
Puortame là fòre è scritto con i ragazzi del penitenziario minorile di Airola. Alcuni di queste persone sono all'ergastolo. Io ho insegnato loro la metrica, loro hanno scritto e si prendono i proventi della Siae.
Impegnativo?
Una esperienza forte. Soprattutto se penso che avrei potuto esserci io in una situazione simile se la mia vita avesse preso una strada sbagliata!