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Il Trono di Spade 7: la recensione del sesto episodio

Serie TV

Linda Avolio

Un piano folle, e una compagnia di folli disposti a tutto pur di portarlo a termine: Jon, Tormund, Ser Jorah e gli altri cattureranno il loro non-morto, ma a pagarne il prezzo sarà Daenerys, che perderà Viserion, ora nelle file dell’esercito del Re della Notte. E se oltre la Barriera la situazione è critica, a Grande Inverno le cose tra Arya e Sansa vanno sempre peggio… In attesa dei prossimi appuntamenti con la serie, leggi la recensione del sesto e penultimo episodio (NB, ovviamente CI SONO SPOILER se non l'avete ancora visto!!)

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Oltre la Barriera, oltre ogni previsione. I “magnifici sette” (Jon, Tormund, Jorah, Beric, Gendry, Sandor, Thoros, più qualche altro ignoto della Fratellanza Senza Vessilli) sono dunque alla ricerca di un non-morto da riportare indietro, fino ad Approdo del Re, per fare in modo che Cersei si renda conto della realtà e dell’imminenza e del pericolo e accetti di firmare una tregua che andrà avanti fino a quando gli Estranei non saranno sconfitti. Certo, bisogna ammettere che un piano del genere è decisamente azzardato, per usare un eufemismo: catturare un soldato del Re della Notte non sarà affatto facile, ma convincere Cersei potrebbe rivelarsi altrettanto problematico. Ma facciamo un passo indietro.

 

 

 

 

 

Tra profonde gole ghiacciate e picchi innevati, Jon e compagni si stanno inoltrando nelle terre oltre la Barriera. Ovviamente hanno una certa fretta: prima troveranno un non-morto, prima potranno tornare indietro. C’è tensione, com’è naturale che sia quando si sa di essersi imbarcati in una missione suicida, così i nostri eroi cercano di tenere la mente impegnata nell’unico modo possibile: chiacchierando. Tormund vuole sapere com’è questa Regina dei Draghi, e quando Jon gli dice che è molto determinata a farlo inginocchiare e giurare fedeltà, gli ricorda come sono andate le cose con Mance Rayder,che rifiutando di inginocchiarsi condannò a morte molti dei suoi uomini. Che il personaggio di Kit Harington abbia a cuore la sorte degli abitanti del nord è chiaro, dunque ormai sembra evidente la sua intenzione di giurare fedeltà a Daenerys. Prima, però, bisogna tornare indietro vivi.

 

 

 

 

 

Non manca ovviamente il confronto tra Gendry, Beric e Thoros. Anche Jorah e Jon hanno il loro momento. L’oggetto di discussione è ovviamente Jeor Mormont, padre del cavaliere e mentore del Re del Nord durante la sua formazione tra i ranghi dei Guardiani. Jon, un vero e proprio concentrato di correttezza e onore, vuole restituire Lungo Artiglio al suo legittimo proprietario, ma Jorah è tassativo: “L’ha data a te. Ho portato vergogna sulla mia casata, ho spezzato il cuore di mio padre, e ho rinunciato al diritto di reclamare questa spada. E’ tua. Ti è stata utile, e lo sarà anche ai tuoi figli dopo di te.” Ecco un altro riferimento al futuro, a degli ipotetici eredi. Se nel sesto episodio era Daenerys a tirare in ballo la questione, spiegando che Drogon, Viserion e Rhaegal per lei sono come dei figli, anche perché non potrà più avere altri bambini, ora viene menzionata l’ipotetica prole del Re del Nord. Gli autori stanno forse cercando di dirci qualcosa?

 

 

 

 

 

A Grande Inverno, Arya osserva la corte del castello, completamente vuota, e ripensa al padre e alla sua infanzia. A quella volta che di nascosto raccolse l’arco di Bran e si mise ad allenarsi. Le bambine non dovrebbero pensare a combattere, dovrebbero dedicarsi ad altro, come il cucito e la conversazione. La giovane assassina racconta del sorriso del padre quando lui la colse “in flagrante”. “Stavo facendo quello che ero nata per fare, e lui lo sapeva. Ora è morto, ucciso dai Lannister, col tuo aiuto”, dice seccamente Arya alla sorella, dietro di lei. Sansa ovviamente non riesce a credere alle proprie orecchie, e quando capisce che è partito tutto da quel maledetto messaggio scritto anni prima (ne abbiamo parlato approfonditamente qui), ovviamente tenta di giustificarsi. Come darle torto? Era solo una ragazzina, era disperata, e credeva veramente di poter salvare suo padre accettando di scrivere quelle parole. Arya, però, non vuole sentire ragioni: anche lei era una bambina, ma si sarebbe fatta ammazzare anziché prestarsi a una cosa del genere e tradire la propria famiglia. Dopo anni di lontananza, Maisie Williams e Sophie Turner sono tornate a recitare insieme, ma la reunion è stata molto amara, considerata la piega presa dal rapporto tra le sorelle Stark.

 

 

 

 

 

Ma cosa sta succedendo esattamente? Le macchinazioni di Ditocorto stanno funzionando e stanno allontanando definitivamente Arya e Sansa, oppure Arya in qualche modo si è resa conto delle intenzioni dell’uomo e sta solo recitando la sua parte in attesa del momento giusto per agire? Sansa, ad ogni modo, non ha intenzione di prendersi la colpa, o quantomeno non vuole prendersela tutta. Anzi. Così ricorda alla sorella che è vero, certi errori li ha commessi e non può tornare indietro, ma che è anche grazie a lei se Grande Inverno è nuovamente in mano agli Stark. Il pensiero della lettera, però, la preoccupa: cosa potrebbero pensare i lord del nord se venisse resa pubblica? Cosa succederebbe se le alleanze saltassero? E’ chiaro, Cersei vincerebbe. Viene dunque da farsi un’altra domanda: e se Ditocorto stia cercando di dividere le sorelle Stark a causa di una nuova alleanza con la leonessa di casa Lannister? Alla fine, quando c’è di mezzo Petyr Baelish tutto è possibile, e niente va escluso a priori… “Sei arrabbiata. E a volte la rabbia fa fare delle cose stupide” dice Sansa. “A volte è la paura a far fare delle cose stupide. Mi tengo la rabbia”, ribatte Arya. Cosa diamine sta succedendo tra questi due personaggi???

 

 

 

 

 

Oltre la Barriera, Tormund decide di fare quattro chiacchiere col Mastino, e finisce per rivelargli inconsapevolmente che Brienne è viva e si trova a Grande Inverno. Il Bruto parla della sua amata “big woman”: sogna un futuro con lei, sogna di avere dei pargoli con lei, ma lei…beh, diciamo che secondo noi il buon vecchio Tormund dovrà metterci una pietra sopra e farsene una ragione! Immancabile infine il confronto tra i due resuscitati, Beric e Jon. Tanto il primo ha fede nel Signore della Luce, quanto il secondo non ci crede per nulla. E poi nessuno sembra sapere cosa voglia questo fantomatico dio. Dondarrion, però, è convinto di essere dalla parte giusta, perché lui combatte per la vita. “La morte è il nemico. Il primo, e l’ultimo. Il nemico vince sempre, ma bisogna comunque continuare a combatterlo. Questo è tutto quello che so”, dice al Re del Nord, e Jon sembra capire il suo discorso. Il gruppo all’improvviso si ferma: hanno quasi raggiunto il punto esatto della visione del Mastino. I non morti sono dunque vicini. Molto vicini.

 

 

 

 

 

“Sai cosa mi piace di te? Che non sei un eroe. Gli eroi fanno cose stupide, e poi muoiono. Drogo, Jorah, Daario, anche questo Jon Snow. Provano tutti a superare se stessi facendo le cose più stupide e più coraggiose”, dice Daenerys a Tyrion nella sala del tavolo intagliato a Roccia del Drago. E lui non può fare a meno di notare, e di farle notare, che i nomi pronunciati appartengono tutti a uomini che si sono innamorati di lei. Lei ovviamente ribatte che non è vero, che il Re del Nord non è innamorato di lei, ma il Folletto si è accorto degli sguardi che i due si sono scambiati fino a poco fa. I personaggi di Emilia Clarke e di Kit Harington finiranno insieme, questo ormai è certo, e il loro amore senza dubbio servirà a portare avanti la storia principale, anche se per ora non è ancora chiarissimo come. Ad ogni modo, non c’è tempo per parlare d’amore: se Jon riuscirà a tornare indietro tutto intero e con un non-morto, ci sarà finalmente un incontro con Cersei. E dire che l’attuale sovrana dei Sette Regni non è ben disposta nei confronti della sua rivale è un eufemismo. “Nessuno si fida di mia sorella meno di me, ma se andremo ad Approdo del Re lo faremo con due armate e tre draghi (ah, beata illusione!), e se qualcuno proverà a toccarti, bruceremo la Capitale al suolo”, la rassicura Tyrion, ma allo stesso tempo la avvisa che governare con la paura e il terrore, ciò che sta facendo Cersei, sarebbe sbagliato, e non la renderebbe diversa da chi è venuto prima di lei.

 

 

 

 

 

Poi, però, il discorso si sposta sulle ultime mosse della Madre dei Draghi, giudicate dal suo Primo Cavaliere come impulsive. Lei ovviamente non la prende bene, lo accusa di stare prendendo le parti della sua famiglia, ma il discorso di Tyrion non fa una piega: sarà una negoziazione difficilissima, dunque non potrà esserci spazio per colpi di testa o per gesti dimostrativi. Ad ogni modo, il Folletto ribadisce di avere fede in lei e nella sua visione del mondo, ma sottolinea anche che il mondo che lei vorrebbe costruire non sarà costruito in una notte. E probabilmente neanche nel corso di una vita intera. Si torna qui a parlare di eredi, e a rimarcare il fatto che Daenerys non potrà più avere figli, dunque è evidente il bisogno di scegliere un successore. “Discuteremo del mio successore dopo che avrò indossato la corona”, ribatte lei, ma lui continua: “Sto solo cercando di servirvi nel migliore dei modi nel lungo periodo, vostra grazia”. “Forse se ti fossi concentrato sull’immediato non avremmo perso Dorne e Alto Giardino. Discuteremo del mio successore dopo che avrò indossato la corona”, è la risposta stizzita, e definitiva, di lei. Come per Sansa e Arya, ci chiediamo: cosa diamine sta succedendo tra questi due personaggi? Perché lei improvvisamente Daenerys non si fida e non ascolta più Tyrion??

 

 

 

 

 

Al nord, i nostri (anti)eroi, ormai vicinissimi all’esercito del Re della Notte, si trovano al centro di una tempesta di neve, e vengono attaccati all’improvviso da un orso polare, ovviamente morto. O meglio, non-morto. Alla fine la bestia viene sconfitta, ma Thoros è rimasto gravemente ferito. Per ora, comunque, è ancora vivo.

 

Sansa è molto preoccupata. Così preoccupata da chiedere consiglio a Ditocorto. Ovviamente senza sapere che è stato proprio lui a fare in modo che Arya trovasse il famigerato messaggio. Lui, viscido come sempre (di nuovo, complimenti a Aidan Gillen, che ha avuto l’onore e l’onere di interpretare il personaggio più subdolo di tutta la serie!), la rassicura e le dice che sua sorella non farebbe mai una cosa del genere, che non la tradirebbe mai, ma Sansa ribatte “Sì che lo farebbe, se pensasse che sto per tradire Jon”. “Forse Lady Brienne potrebbe essere d’aiuto. Ha giurato di proteggere entrambe le figlie di Catelyn Stark. E se una delle due avesse intenzione di fare del male all’altra, di sicuro farebbe qualcosa per evitarlo”, dice a un certo punto Lord Baelish: cosa intenderà?

 

 

 

 

 

La preoccupazione di Sansa sembra genuina, ma a questo punto c’è bisogno di fermarsi un attimo, riflettere, e chiedersi: e se Sansa e Arya in realtà si fossero messe d’accordo in segreto e ora stessero solo recitando? Se il loro reale obiettivo fosse riuscire a incastrare Ditocorto? E poi, a dirla tutta, non sappiamo se le sorelle Stark hanno parlato col fratello, con Bran, e dunque cosa possono o non possono sapere. A questo punto, tutto è possibile, e ogni previsione potrebbe essere giusta e sbagliata allo stesso tempo.

 

 

 

 

 

Finalmente Jon e compagni trovano l’armata del Re della Notte. Ora non resta che catturare un non-morto e tornare indietro, facile, non è vero? Più a dirsi che a farsi, ovviamente, comunque il gruppetto alla fine riesce effettivamente a prendere un prigioniero. Peccato che l’armata degli Estranei sia dietro l’angolo, e decida di passare al contrattacco. Gendry, il più veloce, viene rispedito di corsa alla Barriera: dovrà mandare un corvo a Daenerys, e chiedere aiuto. Gli altri, intanto, non possono fare altro che scappare. Davanti a loro, però, c’è un lago dalla superficie ghiacciata. I nostri riescono a rifugiarsi su un isolotto al centro appena in tempo, prima di fare la fine di molti soldati non-morti, inghiottiti dalle gelide acque sottostanti. Il ghiaccio non ha retto, e ciò è stato un bene. Peccato che ora il gruppo sia bloccato. La notte è dura, e si porta via Thoros: la sua battaglia per il Signore della Luce è giunta al termine.

 

 

 

 

 

Ser Jorah si è accorto di una cosa fondamentale: quando Jon ha ucciso – sempre se questo è il termine corretto – un Estraneo, i soldati di quest’ultimo si sono come “disattivati”. “Forse li aveva trasformati lui”, risponde il Re della Notte. Dunque è così che funziona? Jorah vorrebbe agire in questo modo, uccidendo gli Estranei e disattivando i non-morti, ma Beric Dondarrion ha un’idea ancora migliore (insomma!): uccidere direttamente il Re della Notte. Alla fine è stato lui a trasformare tutti gli altri, dunque eliminando lui il problema verrebbe risolto alla radice. Ad ogni modo, per ora c’è solo da sperare che Daenerys venga informata quanto prima, e che si metta in viaggio per venire a recuperarli.

 

Sansa riceve un messaggio. Si tratta di un invito a presentarsi ad Approdo del Re. Solo che la Lady di Grande Inverno ha deciso di mandare Brienne in sua rappresentanza. Comprensibile che il personaggio di Sophie Turner non abbia intenzione di tornare nella Capitale finché ci sarà Cersei. Ma che documenti sta bruciando nel fuoco Sansa? La guerriera ovviamente si oppone: come farà a proteggerla da Ditocorto se sarà lontana? “Non ho bisogno di essere controllata o che qualcuno si prenda cura di me. Non sono una bambina. Sono a casa mia, e questo è il posto più sicuro per me”, ribatte la giovane Stark, e a quel punto Brienne non può più ribattere. Di nuovo, cosa sta succedendo? Quali sono le reali intenzioni di Sansa?

 

 

 

 

 

Daenerys è in partenza. Tyrion ovviamente cerca di dissuaderla, ma ormai la Madre dei Draghi ha deciso: non seguirà i suoi consigli. Daenerys monta in sella a Drogon, richiama Rhaegal e Viserion, e parte, corre in aiuto di quel Re del Nord a cui si stava abituando. Per fortuna. Perché intanto la superficie dell’acqua si è nuovamente trasformata in ghiaccio, e i non-morti hanno ripreso ad attaccare. I nostri se la vedono veramente brutta, specialmente Tormund, e l’arrivo dei draghi è una vera e propria apparizione salvifica. Le imponenti bestie danno fuoco a centinaia di non-morti, e intanto i nostri eroi vengono recuperati da Drogon. Tutto a posto? Non proprio. Il Re della Notte afferra la sua lancia di ghiaccio, prende la mira, e purtroppo colpisce in pieno Viserion, il drago più chiaro. Alla fine è successo. Come temevano i fan di tutto il mondo, alla fine uno dei draghi è effettivamente morto, ma non per mano di Cersei. Il nemico ha vinto? Per ora sembrerebbe di sì.

 

 

 

 

 

Adesso però non c’è tempo per piangere, bisogna scappare, e in fretta. Jon sceglie inspiegabilmente di restare indietro per cercare di rallentare i non-morti e permettere a Drogon di alzarsi in volo, e alla fine rimane da solo contro il nemico. Viene inghiottito dalle gelide acque sotto i suoi piedi, ma riesce a emergere, infatti non abbiamo realmente paura per lui, anche perché non avrebbe senso farlo morire ora. Quando però lo vediamo tutto solo, circondato da non-morti, un po’ ci preoccupiamo lo stesso. Per fortuna in suo aiuto, proprio come per Bran prima di lui, arriva suo zio Benjen, che lo fa montare sul suo cavallo e lo spedisce alla Barriera. Certo, l’arrivo di questo personaggio per certi versi appare anche troppo provvidenziale, ma ormai è anche chiaro che Benjen deve aver sempre tenuto d’occhio gli spostamenti del Re della Notte, ecco spiegato il motivo del suo pronto intervento.

 

A Forte Orientale, Daenerys è distrutta. In cima alla Barriera, insieme a Ser Jorah, non riesce ancora a dare una forma al suo dolore. Uno dei suoi figli è morto, e molto probabilmente anche Jon ha fatto la stessa fine. La disperazione l’assale, ma quando vede emergere dalla foresta innevata un cavallo con sopra qualcuno, una piccola fiammella di speranza in lei si riaccende. il Re del Nord viene portato subito sulla nave e messo al caldo sotto le coperte. Il suo petto però è scoperto, e Daenerys finalmente capisce il vero significato delle parole di Ser Davos: Jon è veramente stato pugnalato al cuore.

 

 

 

 

 

A Grande Inverno, Sansa entra furtivamente nella camera di Arya: è alla ricerca della lettera. Nella borsa della sorella minore, però, trova qualcos’altro. Qualcosa di molto più inquietante: le sue facce. “Non è quello che cercavi, vero?”, la sorprende la giovane assassina. Sansa ora ha evidentemente paura, non sa cosa pensare, non riesce a comprendere la spiegazione che le viene data: cosa sarebbero gli Uomini Senza Volto? “Da piccole volevamo entrambe essere qualcun altro, tu una regina al fianco di un giovane e bel re, io volevo essere un cavaliere, come nostro padre. Ma nessuna delle due è riuscita a diventare quello che voleva. Il mondo non lascia decidere a una ragazza cosa essere. Ma ora io posso farlo. Con le facce posso scegliere chi essere, posso diventare qualcun altro. Potrei anche diventare te…”, sono le inquietanti parole pronunciate da Arya mentre impugna il pugnale regalatole da Bran. Sì, Sansa ora ha decisamente paura! In realtà la minaccia non viene concretizzata, e Arya porge l’arma alla sorella. E’ un avvertimento, è ovvio, ma come dobbiamo interpretarlo? “Fai attenzione a me”, o “fai attenzione a chi ha fatto saltare fuori dal nulla così all’improvviso quest’arma”?

 

 

 

 

 

Daenerys e Jon stanno tornando a Roccia del Drago. Quando lui si sveglia, le sue prime parole sono “Mi dispiace così tanto…”, e lei a quel punto si commuove. Quando lui le prende la mano, capiamo che il conto alla rovescia è iniziato: a quando l’atteso bacio? Jon vorrebbe non essere mai partito, ma Daenerys non è d’accordo: a certe cose si può credere solo se le si vede con i propri occhi, e lei finalmente ha visto. “I draghi sono i miei figli. Sono gli unici figli che avrò. Lo capisci?”, gli chiede lei, e lui annuisce. “Distruggeremo il Re della Notte e il suo esercito. E lo faremo insieme. Hai la mia parola”, dice secca Daenerys, intenzionata a vendicare Viserion. Poi succede qualcosa di inaspettato: lui la ringrazia e la chiama Dany. Dopo settimane di “Your Grace”, Jon non solo la chiama per nome, ma usa addirittura un soprannome. Ora le cose si sono fatte personali, in ogni senso. Lei resta stupita, anche perché l’ultimo a chiamarla così è stato suo fratello Viserys, non proprio un gentleman, infatti gli dice chiaramente di non apprezzare questa scelta. E Jon, che per essere uno che non sa niente questa volta riesce ad azzeccare le parole giuste, risponde: “Va bene, non Dany. Che ne dici di Mia Regina?”. L’alleanza è ufficialmente sancita, e i loro sentimenti ormai sono stati rivelati.

 

 

 

 

 

L’ultima scena dell’episodio, però, cancella ogni speranza. I non-morti, infatti, stanno recuperando il corpo di Viserion dall’acqua. E’ questione di poco: il Re della Notte si avvicina, lo tocca, e il gioco è fatto:  l'animale si risveglia, e il suo occhio blu ci fa capire che per i vivi le cose ora stanno per farsi ancora più difficili. La Barriera cadrà sotto il fuoco magico del drago di ghiaccio?