Continuano le maratone domenicali di Sky Atlantic, e questa volta, domenica 2 aprile, a farci compagnia saranno la prima, indimenticabile stagione di Gomorra – La serie, un vero e proprio cult e un successo globale, e i cinque episodi della seconda settimana di terapia della stagione finale di In Treatment, rispettivamente a partire dalle 8.00 alle 18.45. Clicca qui e consulta la nostra GUIDA TV per non perdere neanche un appuntamento
Continuano le maratone domenicali di Sky Atlantic, e questa volta, domenica 2 aprile, a farci compagnia saranno la prima, indimenticabile stagione di Gomorra – La serie, un vero e proprio cult e un successo globale, e i cinque episodi della seconda settimana di terapia della stagione finale di In Treatment.
Maratona Gomorra – La serie, stagione 1
Quando: domenica 2 aprile a partire dalle 8.00
Due anni di lavoro, 225 attori e centinaia di comparse, 156 location e 2300 tra collaboratori e fornitori, per un totale di 12 episodi venduti in più di 150 paesi in tutto il mondo: sono questi i numeri di Gomorra – La serie, un vero e proprio successo di critica e di pubblico.
A essere raccontate durante un arco temporale di alcuni anni sono le vicende del più potente clan di tutta Napoli, il clan Savastano, capitanato dal boss Pietro (Fortunato Cerlino), che a un certo punto si troverà a scontrarsi pesantemente con un clan rivale, quello che fa capo a Salvatore Conte (Marco Palvetti). Nel momento in cui Pietro finirà in carcere, sarà dapprima la moglie Immacolata (Maria Pia Calzone) a prendere le redini della cosca, ma poi a emergere sarà Genny (Salvatore Esposito), l’erede ufficiale, che smetterà i panni del ragazzone viziato e un po’ ingenuo per calarsi in quelli del boss. Un’altra figura importante, che influenzerà il corso degli avvenimenti, è quella dell’ambizioso Ciro Di Marzio (Marco D’Amore), braccio destro di Pietro e amico di Genny.
Che altro aggiungere? Che la prima stagione di Gomorra - La serie è stato un vero successo globale, e che rivederla è sempre un piacere!
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Maratona In Treatment 3, Settimana 2
Quando: domenica 2 aprile a partire dalle 18.45
Seconda settimana di terapia per il Dr. Mari e i suoi pazienti. Dopo una prima settimana di presentazione dei nuovi personaggi e delle loro storie, la terza stagione di In Treatment, la stagione finale, entra un po’ più nel vivo, e finalmente iniziamo a scoprire qualcosa di più. Il lunedì, infatti, si apre con Giovanni in visita da un neurologo. La paura di avere il Parkinson è praticamente una certezza per lui, qualcosa di ineluttabile, ma di fatto ancora non sappiamo se è veramente malato, o se si tratta soltanto di un’ossessione. Ma andiamo a vedere i pazienti.
Rita continua a dimenticarsi le battute, al punto che il regista dello spettacolo le ha suggerito l’utilizzo di un auricolare. Ovviamente il fatto che Rita dimentichi le battute non è la causa, ma è il sintomo di un malessere interiore che ha origini ben più profonde. Scopriamo che il rapporto con Patrizia, la sorella malta, è meno felice del previsto. C’entrerà la malattia? Sì e no: anche in questo caso le difficoltà relazionali hanno origini più antiche. Poi c’è il fatto che Isabella, la figlia, ha sempre preferito Patrizia e Umberto (suo padre) a lei. Insomma, il personaggio di Margherita Buy ha evidenti problemi di autostima. Ha paura di non essere abbastanza. Poi ci sono l’invidia, la gelosia e il senso di colpa…
Padre Riccardo è ancora rigidamente arroccato sulle sue posizioni e sulle sue convinzioni. Però Giovanni inizia a scavare un po’ più a fondo anche con lui. Riccardo dice di essersi scusato con Simone, e poi parla del rifiuto di Letizia di collaborare con lui al suo prossimo progetto. Si tratta di un rifiuto difficile da accettare, un rifiuto che provoca rabbia, e, come spesso accade, i motivi di ciò sono da cercare nel passato. Il personaggio di Diele parla poi della madre, amatissima, e del padre, il più delle volte assente. Mari scava nel passato del suo paziente, ma da parte di Padre Riccardo c’è sempre una certa ritrosia a lasciarsi andare del tutto. Non è ancora pronto per una verità che potrebbe non piacergli.
La sensibilità di Luca fa capolino tra una provocazione e l’altra. L’episodio si apre con il personaggio di Placido nell’androne del palazzo, sta aspettando di entrare. In quel momento arriva Michele, il figlio di Mari: i due si scambiano un saluto e un’occhiata. Ha poi inizio la seduta vera e propria. Luca è sempre il solito, provoca, cerca di irritare Giovanni, ma poi si apre. Parla di un corso di fotografia a cui vorrebbe prendere parte, ma poi il discorso vira subito sui suoi genitori adottivi, che non "sborseranno mai i soldi", e sulla madre biologica, chiaramente idealizzata. Luca ha paura dell’abbandono, ha paura che nessuno lo voglia: ha paura che tutta la sua vita non sia altro che uno sbaglio.
Bianca è tornata in terapia, e Giovanni ne è contento. La donna continua ad avere attacchi di panico, ma confessa di aver finalmente parlato al marito. Parla del litigio violento, urla, una porta sfondata, il terzo grado, parla della sua stessa reazione, del fatto che a volte si ritrova quasi a provocare Claudio. Ma parla anche del figlio, è preoccupata che veda certe cose. Bianca passa dalla tristezza alla rabbia, anche nelle risposte che dà a Giovanni, che però non si scompone. Il personaggio di Michelini è molto più sfaccettato di quanto non potesse sembrare. Bianca mostra il suo lato duro per difendersi, ma poi si scioglie in lacrime parlando del padre. La rivedremo?
Anche Giovanni, però, ha dovuto scegliere se tornare a sedersi sul divano, nello specifico quello di Adele. Il Dr. Mari decide di rivederla. L’episodio si apre col personaggio di Castellitto che chiama Anna: vuole spiegazioni riguardo il suo libro. A quanto pare, come poi dirà ad Adele, il protagonista è costruito su di lui. Anna, amica prima che supervisore, ha usato i suoi problemi per scriverci un libro! Questa non è però l’unica cosa di cui il Dr. Mari parla con la collega. Un altro punto fondamentale è Michele, che ora vive con lui, e dopo anni di distanza non è facile essere padre 24 ore su 24. C’è spazio anche per il Parkinson, per la visita dal neurologo, ed è lì che tutta la frustrazione di Giovanni viene a galla. Adele ascolta con pazienza, non raccoglie le provocazioni. Adele forse è proprio quello di cui Giovanni adesso ha bisogno. Il “Grazie” che Mari le sussurra prima di andarsene parla da sé.
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