Primavera Sound 2025: luci e ombre su uno dei più bei festival rock d'Europa

Così come a gennaio gli amanti del cinema e delle serie tv commentano le candidature ai Golden Globes e agli Oscar, intorno alla fine di ottobre gli appassionati di musica discutono e si confrontano in merito agli artisti che sono stati annunciati al Primavera Sound di Barcellona. Cos'è il Primavera Sound? Il Primavera Sound è uno dei più rinomati festival europei di musica alternativa che si tiene nella città spagnola. Nasce nel 1994 come microfestival dell'indie spagnolo, nel 2001 diventa più internazionale e, dall'edizione del 2005, si sposta dal Poble Espanyol al Parc del Forum – un enorme complesso di strutture e spazi aperti dove l'anno prima si svolse il Forum Internazionale delle Culture - allargandosi anche ad altri generi musicali. Il nome è legato al periodo in cui il festival ha luogo, ovvero durante la seconda parte della primavera . Perché il Primavera Sound – da ora in poi, il Primavera – suscita così tanto interesse? Perché di fatto è una specie di luna park e grande festa per chi ama la musica alternativa. All'interno di una location ampia e bellissima di Barcellona – la Diagonal Mar, quindi di fronte al mare – con un clima generalmente mite e perfetto si ha la possibilità di vedere in un weekend con un unico abbonamento il meglio della musica indie sparsa in vari palchi. Rispetto agli storici festival inglesi e del Nord Europa il Primavera si svolge in un contesto decisamente vibrante e cool, generalmente senza fango e pioggia, a poche fermate di metropolitana dalle ramblas e, di fatto, riesce a unire turismo e musica. Ma soprattutto la presenza di quasi 150 tra band e artisti, spalmate in 3-4 giornate in vari palchi , permettono di avere un'overview sul meglio della musica indipendente e alternative contemporanea. In passato qui ci sono passati tutti: dai Radiohead ad Aphex Twin, da Nick Cave a Rosalia, da Stromae a Pj Harvey, da Bjork ai Gorillaz, passando per la gran parte della musica indie ed elettronica degli ultimi 20 anni. Il bello quindi è che ci trovi di tutto, il brutto è che per ogni concerto che vedi ce ne sono tre che ti perdi. Lo scenario mutato Da qualche anno il confine tra indie e mainstream, tra alternative e pop si è fatto sempre più sfumato. Musicisti indie e popstar collaborano sempre più – basti pensare al chitarrista dei The National che produce Taylor Swift o a Miley Cyrus che collabora con The Flaming Lips – quindi anche i festival negli ultimi anni si sono adeguati a questa tendenza. Il primo è stato sicuramente il Coachella, festival che si svolge a Indio nel deserto californiano, che negli ultimi anni a detta di molti si è molto “svenduto” diventando fondamentalmente un evento per sponsor, buono per influencer e content creator, dove la ricerca musicale di qualità non è più centrale. Dopo la pausa forzata del lockdown lo scenario della musica live è cambiato, soprattutto dal punto di vista economico, con un aumento incredibile dei costi operativi, che ha portato molti festival a prendere scelte importanti e talvolta anche drastiche: ad esempio, negli ultimi anni più di 100 festival in Europa sono stati cancellati per insostenibilità economica . Il Primavera ha deciso di agire su un doppio binario: da una parte allargare il campo e quindi estendere il format Primavera Sound con più giornate a Barcellona, in altre città europee e poi del Sudamerica e dall'altro ampliare il raggio musicale del festival estendendolo a proposte più pop. La prima mossa si è rivelata sostanzialmente fallimentare: la prima e unica edizione del Primavera Sound a Madrid nel 2023 è stato un disastro causa scomode strutture lontane dal centro cittadino e un forte temporale che costrinse alla sospensione del primo giorno del festival. Inoltre, la notizia di circa un mese fa riguardo alla cancellazione di tutti i Primavera Sound del Sudamerica, quindi quelli di Buenos Aires e San Paolo, che l'anno scorso hanno riunito centinaia di migliaia di persone, così come quelli di Asunción e Montevideo. Il motivo non è stato specificato se non che la decisione è stata presa per "difficoltà esterne" che impediscono lo svolgersi dei festival secondo i loro "rigorosi standard di qualità". Queste edizioni dovevano aver luogo tra fine novembre 2024 e i primi mesi del 2025 ed erano già stati venduti i biglietti early bird . Per quanto riguarda invece l'allargamento della line up ad artisti più pop, si è rivelata una scelta che ha ridotto il calo di presenze generali al festival . Infatti, nell'edizione 2024 l'unico sold out è avvenuto per la data di Lana Del Rey, artista non propriamente canonica per il Primavera. L'edizione 2025 del Primavera Sound Così per l'edizione del 2025 è stata presentata una ricca lista di 147 artisti non ancora suddivisa nelle varie giornate e tra i differenti palchi, ma con una distinzione tra i nomi di punta e tutti gli altri. E ovviamente il centro dell'attenzione si è concentrato sulle headliner che sono Charlie XCX, Chappell Roan e Sabrina Carpenter, tre nomi super pop, specialmente le ultime due, che davvero c'entrano poco o niente con il festival catalano e che hanno fatto discutere molti fan della prima ora del Primavera. È anche vero che, a differenza dei festival canonici, il pubblico del Parc del Forum non guarda troppo agli headliner ma al grosso gruppo di artisti per così dire “minori” che minori non lo sono affatto: LCD Soundsystem, FKA twigs, HAIM, Jamie xx, Fontaines D.C., Beach House, IDLES, Clairo, Turnstile, Sturgill Simpson, ANOHNI and the Johnsons, Floating Points, Stereolab, Spiritualized e Parcels. Più altri nomi di culto come il ritorno dei TV on The Radio e Jesus Lizard, poi i Cap'n'Jazz e il Los Campesinos. L'obiettivo degli organizzatori è quindi quello di allargare al pubblico pop per i nomi più grossi e mantenere la fedeltà del classico pubblico del Primavera per le cosiddette “fasce medie” e di ricerca tipici dell'evento. Con buona pace da parte di chi in questi giorni si sta lamentando.

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