Nato il 19 settembre del 1952, l’artista statunitense ha fatto la storia della musica in diverse vesti. Oggi lo celebriamo ripercorrendo la sua carriera, dai successi con gli Chic al lavoro come produttore per artisti del calibro di David Bowie e Madonna
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Qualche tempo fa Nile Rodgers è stato protagonista di una miniserie in tre puntate intitolata semplicemente Nile Rodgers. Come farcela nel mondo della musica. In questo programma, il musicista e produttore statunitense esordiva così: “Probabilmente non conoscete il mio nome ma scommetto che conoscete almeno una delle mie canzoni”. In questa frase c’è tutta l’autoironia di un artista che non ha cercato per forza sempre le luci della ribalta per sé, preferendo condividere il suo talento con chi gli stava intorno. Oggi a settant’anni può dire di aver collaborato praticamente con tutti da Aretha Franklin ai Daft Punk, lasciando dietro di sé a molti un legittimo dubbio: “Tutti questi grandi nomi sarebbero arrivati al livello in cui sono senza il suo apporto?”. Buon compleanno, Nile Rodgers. Parafrasando un suo vecchio successo con gli Chic: le Nile c’est chic oggi più che mai.
The Hitmaker
Il 19 settembre è il compleanno di Nile Rodgers ma non si hanno informazioni certe sulla data di nascita precisa di The Hitmaker. Non si tratta di un collaboratore storico di Rodgers o almeno non di un aiuto umano: The Hitmaker è infatti una Fender Stratocaster beige, una chitarra costruita quando il musicista era solo un bambino di sette anni, nel 1959. Mai The Hitmaker l’ha abbandonato in tutte le sue vite artistiche ed è rimasta al fianco del re della disco anche dopo la sua rinascita personale a seguito della guarigione dal cancro. Che si tratti di uno strumento speciale è fuor di dubbio ma credere che la longeva ispirazione di Nile Rodgers sia solo merito di questo attrezzo del mestiere è peccare di ingenuità.
Nile Rodgers meriterebbe lui stesso il soprannome che ha dedicato alla sua chitarra perché se esiste qualcuno in grado di creare musica di successo, attraversando i decenni e adattandosi anche alle nuove mode, quello è lui. Da quando era solo un ragazzino che suonava all’Apollo Theatre per nomi come Aretha Franklin, Ben E. King e i Parliament Funkadelic il suo talento maggiore è stato quello di arricchire gli altri. Lo ha fatto sempre. Anche quando era dentro la “sua” band, gli Chic, è riuscito a esaltare le qualità di compagni di viaggio come Luther Vandross (che è stato una delle voci del gruppo) e l’amico bassista Bernard Edwards.
Col tempo Nile ha creato un suono unico, in grado di plasmare e far evolvere il DNA di colleghi anche apparentemente distanti da quella disco che fece ballare il mondo ai tempi degli Chic e di quel grido liberatorio “Freak Out” (che in origine doveva suonare più volgare).
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Let’s Dance
We Are Family delle Sister Sledge, Diana di Diana Ross, Let’s Dance di David Bowie, Like a Virgin di Madonna, Notorious dei Duran Duran senza dimenticare Random Access Memory dei Daft Punk. I dischi in questo breve elenco non hanno troppo in comune tra loro: alcuni sono più rock, altri più pop, alcuni sono smaccatamente disco mentre altri ibridano la musica da ballo di un tempo con l’elettronica di oggi. Sono dischi anche prodotti a decenni di distanza ma ad accomunarli c’è un nome: Nile Rodgers. Il suo tocco è ben riscontrabile in tutti questi successi che hanno segnato le vite di molti di noi e per questo forse aveva ragione a sorprendersi Pharrell Williams quando scoprì che quel Grammy che avevano vinto insieme per Get Lucky dei Daft Punk era il suo primo. Forse Nile Rodgers avrebbe potuto avere più riconoscimenti sulle mensole di casa ma quest’uomo nato a New York il 19 settembre del 1952 ha preferito barattare una dose di notorietà per mettersi al servizio della musica. Probabilmente non se ne è mai pentito.