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Ivano Fossati compie 70 anni: le 15 migliori canzoni per ripercorrere i suoi successi

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©Ansa

Nato il 21 settembre del 1951, è uno dei cantautori più raffinati ed eleganti del panorama musicale italiano. Durante la sua carriera ha composto alcune canzoni iconiche: le ha interpretate lui stesso o le ha cedute a grandi artisti come Mina, Mia Martini (con cui ebbe una storia travagliata negli anni 80), Anna Oxa, Fabrizio De André e Fiorella Mannoia. Dopo 40 anni di tour, il cantautore ha lasciato il mondo dei live nel 2012, ma non ha lasciato la musica. Ecco alcuni dei suoi pezzi storici

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Settant’anni di vita, di cui 50 sul palco a far musica. Ivano Fossati, nato il 21 settembre del 1951, è uno dei più famosi cantautori italiani: tra scelte coraggiose e il desiderio di libertà, la ricerca chirurgica del vocabolo e del suo suono, ha saputo imporsi nel panorama musicale. Nella sua carriera ha inciso 20 album in studio, 5 dal vivo e 12 raccolte. “Gli ultimi 20-25 anni sono stati senza pressioni. Devo dire che è stata anche una fortuna che all’inizio questo successo sia arrivato a me come autore di canzoni per altri, mi ha dato la possibilità di essere libero e di fare nella mia musica e nei miei dischi ciò che desideravo”, ha raccontato in una recente intervista a Rolling Stone. Nel 2012 ha lasciato i live, ma non certo la musica. Proficue le collaborazioni e le sue produzioni. Ecco 15 fra le sue migliori canzoni che raccontano la sua carriera.

Dolce acqua (1971)

Dolce acqua è il primo disco in assoluto di Fossati, con i Delirium, e qui si trova l'omonima canzone in cui si propone un miscuglio di folk, post-beat e influenze jazz-rock. Dolce acqua è inoltre uno dei lavori selezionati per la guida "I 100 migliori dischi del Progressive Italiano" pubblicata nel 2014.

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Jesahel (1972)

Con questo brano Fossati partecipa con i Delirium al Festival di Sanremo. È stato subito un successo extraeuropeo: sette versioni in Francia. È anche riuscito a "sfondare" il muro dell'Inghilterra, allora per gli italiani quasi inaccessibile.

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Il grande mare che avremmo traversato (1973)

Questo brano segna il debutto dell'artista come cantante solista. Probabilmente è l'ultimo suo lavoro in cui si sentono echi del passato musicale di Fossati. Continua le sue sperimentazioni, con atmosfere che spaziano tra musica di ispirazione brasiliana ed elementi jazz.

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La costruzione di un amore (1978)

La costruzione di un amore era stata inizialmente composta per Mia Martini, ma successivamente è stata ripresa dallo stesso autore e, nel corso degli anni, fu interpretata da artisti quali Ornella Vanoni, Noemi e La Crus.

Un'emozione da poco (1978)

Brano scritto da Fossati per Anna Oxa, che lo portò al Festival di Sanremo. È tra i successi indimenticabili della storia della kermesse canora. Nella canzone ci si chiede che senso abbia amare tanto un uomo al punto da annullarsi completamente.

Pensiero stupendo (1978)

Scritto da Fossati, fu “affidato” all’interpretazione di Patti Pravo. Il brano, che ha riscosso un successo strepitoso, ha attorno a sé un’aura di mistero: si parla di un triangolo o solo di una idea… d’amore?

La mia banda suona il rock (1979)

Da molti La mia banda suona il rock viene considerato l'album più bello del cantautore genovese. Il brano che dà il titolo al disco ha segnato un punto di svolta nella carriera di Fossati ed è diventato famosissimo. Si tratta di una vera e propria esaltazione della musica come mezzo di comunicazione universale che abbatte le frontiere e si spinge anche là dove l'uomo da solo non riesce ad arrivare.

E non finisce mica il cielo (1982)

E non finisce mica il cielo è stata portata al successo da Mia Martini. È una delle canzoni più apprezzate del panorama musicale italiano, ma non fu accolta con grande entusiasmo dal pubblico del Festival di Sanremo. Per premiare quel brano e l'interpretazione di Mimì, però, fu istituito quello stesso anno il Premio della Critica.

La musica che gira intorno (1983)

È uno dei brani che ha fatto la storia della canzone italiana. Fa parte dell’album Le città di frontiera. Parla della confusione generazionale durante quegli anni: ciò che condiziona la vita di quella generazione di trentenni in particolare sono la musica, la politica, il costume e il cambiamento dei tempi.

Le notti di maggio (1988)

Scritta da Ivano Fosstati, è stata portata a Sanremo da Fiorella Mannoia, con cui il cantautore genovese ha avuto diverse collaborazioni. La canzone arrivò decima ma vinse il Premio della critica.

Italiani d’argentina (1990)

Il brano di Fossati, che fa parte dell’album Discanto, secondo i liguri del mondo è quello che più di ogni altra canzone racconta oggi lo stato d’animo di chi vive lontano. Nello specifico il quartiere della Boca di Buenos Aires fondato dai genovesi è un simbolo di tutta l’emigrazione ligure nel mondo.

La Canzone Popolare (1992)

Questo brano è amato e al tempo stesso odiato dal suo autore, che ha confessato: "Prestare una canzone alla politica è una cosa che non consiglio a nessuno. Giovani, non lo fate". La canzone è nota per essere stata usata, con il permesso dell'autore, come colonna sonora della vincente campagna elettorale dell'Ulivo nelle elezioni politiche del 1996.

Anime salve (1996)

Anime salve chiude una collaborazione straordinaria con Fabrizio De André, che per Fossati è sempre stato un importante punto di riferimento. Si tratta per altro dell'ultimo disco di Faber, che ha scritto gran parte dei testi. Di Ivano Fossati sono gran parte delle musiche. L'album è di fatto il testamento artistico del cantautore genovese scomparso nel 1999. Forte il suo contenuto sociale, viaggio fra gli umili e i dimenticati.

“Il bacio sulla bocca” (2004)

È il brano con cui Fossati ha attaccato  il congedo dai live durante il concerto all'Arena di Verona nel 2012. Si tratta di una poesia dalla malinconia straziante. È tratta dall'album Lampo viaggiatore. È stata riproposta dal cantautore nel suo album Dal vivo volume 2.

L’infinito di stelle (2019)

L’infinito di stelle è il brano che apre l'album Mina Fossati  ed è il manifesto sull’intenzione dell’album e sul “qui e ora” che caratterizza il lavoro dei due artisti. L'album è la realizzazione di un progetto che i due avevano in mente già nel 1997. Come ha raccontato Fossati nella presentazione del disco, nel 2017 Mina lo chiama confessandogli che stava ancora pensando a questo progetto. Il cantautore ha raccontato di aver accettato la proposta di Mina dopo le minacce della moglie di divorziare da lui.