Scalette e dischi, tre libri musicali che sono tre liste ragionate

La costruzione di contenuti a liste è da sempre un formato vincente nell’editoria, sia quella dei magazine che dei libri. I motivi del successo sono piuttosto evidenti: la possibilità di lettura senza uno schema definito, l’adattabilità al cosiddetto “micro-reading” e la promessa al lettore di completezza e controllo. In particolare nell’editoria libraria la struttura a lista funziona per tanti argomenti: dalla crescita personale, alla produttività, dagli affari al lifestyle. Alla chiarezza dei contenuti però spesso si contrappone il rischio di un appiattimento derivato da un’estrema sintesi. Per l’editoria musicale la struttura a lista funziona particolarmente bene: sarà forse per quel “Alta Fedeltà” il romanzo culto che lanciò Nick Hornby dove il protagonista ordinava la propria vita e le proprie relazioni in liste di canzoni e dischi, fatto sta che i libri-lista musicali grazie a quel mix di psicologia del collezionismo, discussione culturale e utilità pratica per l’ascoltatore, sono sempre particolarmente affascinanti. Ecco qui tre libri dal volume importante ognuno dei quali utilizza il format-lista su tre elementi fondamentali - rispettivamente la canzone, la scaletta da discoteca e il disco fisico - e che in modi differenti giocano tutto su nostalgia e scoperta, gusto musicale e sull’inevitabile - e in fondo divertente - controversia riguardo a quello che c’è e quello che manca. Buona lettura. PLAYLIST - Luca Sofri È la nuova edizione - aggiornata, ampliata, riveduta e corretta - del libro che lo stesso Luca Sofri aveva pubblicato per Rizzoli nel 2006 e che nel frattempo è diventata anche una newsletter quotidiana de Il Post, giornale online di cui Sofri è direttore editoriale. 3485 canzoni, 744 pagine per oltre 50 anni di musica pop e rock italiana e straniera. Per quanto possa essere ampia e completa, il punto di questo libro sta proprio nella sua arbitrarietà, proprio come intento. L’autore infatti, come spiega nell’introduzione, non crede nelle recensioni oggettive, ma ritiene che una canzone resta viva solo se è “bella per chi l’ha scelta” e se può rendere felice qualcun altro - perciò qui la soggettività regna sovrana. I contenuti sono organizzati in rigoroso ordine alfabetico per cognome dell’artista o nome del gruppo a cui è associata una playlist ragionata di canzoni scelte dell’autore, con brevi testi legati a ricordi, storie, riflessioni, aneddoti, commenti e intuizioni, scritti come sempre in modo brillante e ironico. Grande concentrazione di artisti e canzoni anni 80-90 e primi anni zero, mentre c’è una certa riluttanza verso il rap, il rock più rumoroso e certi fenomeni giovanili degli ultimi anni. Disco Playlist Italia 1975-1995 - Cristiano Coalizzi, Corrado Rizza Questo libro è un vero e proprio archivio sonoro che documenta la trasformazione delle discoteche italiane da luoghi ibridi a templi della dance. Il libro nella prima parte raccoglie 246 playlist per quasi 4500 brani, frutto del lavoro di 196 dj distribuiti in 180 discoteche di tutte le regioni d’Italia. Ogni playlist è accompagnata da un QR code che permette l’ascolto diretto su Spotify, trasformando la lettura in un’esperienza multimediale unica. In quel ventennio la musica da ballo si è evoluta e trasformata più e più volte, passando dalla discomusic all’italodisco, dall’house alla techno. Per chi ha frequentato le discoteche ritroverà nomi mitici di locali come la Baia degli Angeli e il Plastic, ma anche discoteche di provincia o di dj che sono diventati celebrità da Daniele Baldelli a Claudio Coccoluto, da Riccardo Cioni a Marco Trani. La seconda parte del libro raccoglie le testimonianze di molti protagonisti dell’epoca con interviste o racconti scritti di proprio pugno e nella terza una carrellata di programmi radio e tv che hanno promosso la musica da discoteca. Un libro che rappresenta la storia di almeno due generazioni che hanno davvero vissuto la musica nelle discoteche, un tributo a un periodo forse irripetibile. 1000 dischi per un secolo - Enrico Merlin Questo terzo e ultimo libro - del 2023 - è il più voluminoso e forse anche un po’ intimidente. Del resto è una mole necessaria, forse appena sufficiente, per il tema trattato. Lo storico della musica, compositore e musicista Enrico Merlin ha selezionato i mille dischi che hanno lasciato il segno nel Novecento. Si va dal jazz al rock, dalla musica sperimentale al blues, dai classici all’avanguardia. L’autore si muove con una prospettiva a 360 gradi parlando il linguaggio del tecnico e del fan, dello studioso e del collezionista. L’ordine è cronologico il che rende ancora più labili i confini tra i generi musicali e le varie etichette. Così come aveva già sostenuto il critico musicale del New Yorker Alex Ross anche Merlin scrive che «Igor Stravinskij = Miles Davis = Jimi Hendrix» e la chiama equazione di base. Le schede legate ai 1000 dischi parlano esclusivamente di musica, e Merlin tratta la materia in modo più che competente, senza fare alcun riferimento al contesto o allo stile di vita dell’artista. Un testo rigoroso consigliato a chi ama la musica.

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Scalette e dischi, tre libri musicali che sono tre liste ragionate

Michele Boroni