Addio al Maestro Peppe Vessicchio, il Mago Merlino romantico della musica

L'ultima volta che ci siamo visti è stato poco più di tre mesi fa a Cesena. Era la sera di Rockin’1000 - 10 Years Celebration e lui, il Maestro Peppe Vessicchio dirigeva l'orchestra in condivisione con Daniel Plentz dei Selton. Austero nella presenza e nella postura, un cuorcontento quando la musica usciva dagli strumenti. Aveva 69 anni e se lo è preso, in questa giornata di autunno, una polmonite. La notizia è giunta feroce perché in tanti non sapevano che ci fossero delle complicazioni: l'Ospedale San Camillo di Roma, in accordo con la famiglia, ha comunicato che "Beppe Vessicchio è deceduto per una polmonite interstiziale precipitata molto rapidamente. I funerali saranno strettamente privati". Poche righe e discrete per un uomo, un gigante che ha sempre avuto i riflettori puntati contro. Un signore d'altri tempi ma vivace e attento ai cambiamenti di un mondo, quello della musica, che lo ha sempre visto su una pedana, quella più celebre è quella del Festival di Sanremo sulla quale è salito per la prima volta nel 1990 vincendone quattro: nel 2000 con gli Avion Travel, nel 2003 con Alexia, nel 2010 con Valerio Scanu e nel 2011 con Roberto Vecchioni. Va detto che negli ultimi due anni tra lui e il Festival si è creato uno iato, ma vissuto dal maestro con serenità, almeno, apparente. Più che il Festival a lui sarebbe mancato l'abbraccio dei fan e le chiacchiere con i colleghi in quella settimana-frullatore che spegne anche la politica e mette in retrovia quella religione laica che si chiama campionato di calcio. Piaceva ai bambini, quella sua barba asburgica incuteva tenerezza, era lo zio giustamente diseducativo che tutti vorremmo. Quando aveva in mano la bacchetta era un mago Merlino del pentagramma, i suoi arrangiamenti, le sue partiture erano la carezza in più di una canzone, di una melodia. Basta digitare il suo nome sul web per vedere quanto affetto gli viene dedicato. Una delle parole che più gli sono accostate è "certezza". Perché questo lui era. Affidabile, attento, fine ascoltatore, grande curioso. Lo dico per conoscenza, per molti momenti con lui condivisi, in primis all'Ariston e dintorni. Il brivido forte di sentire dire, in mondovisione, "dirige l'Orchestra il Maestro Beppe Vessicchio" non ha paragoni ed è un'eco romantica lunga, che non si spegnerà mai. Al suo fianco, sempre, due donne forti, la moglie Enrica e la figlia Alessia, il suo orgoglio, da lui ribattezzata "la mia nota più bella". Amava il vino e Mozart, non amava la mondanità. Inizia ora la sua seconda vita come direttore del coro degli Angeli. Dirige Serafini, Cherubini, Troni, Dominazioni, Virtù, Potestà, Principati, Arcangeli e Angeli il Maestro Peppe Vessicchio.

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Fabrizio Basso