Storia della rapida ascesa e declino delle suonerie musicali

In questi giorni trascorsi nella vecchia casa di famiglia in campagna mi sono ritrovato a leggere vecchi giornali di venti anni fa e sono rimasto sorpreso nel trovare un sacco di pubblicità di suonerie telefoniche. Sembra passato un secolo ma fino a dieci-quindici anni anni fa il mercato delle suonerie polifoniche per i cellulari in Italia e in Europa era florido. Il fenomeno scoppiò in Uk con la suoneria Crazy Frog sviluppata nel 2004 dalla svedese Jamba e che, solo nel Regno Unito, riuscì ad incassare 40 milioni di sterline. Crazy Frog era uno strano ibrido nato da un meme audio chiamato "The Annoying Thing", registrato da un adolescente svedese alla fine degli anni '90; nel 2003, un animatore svedese realizzò una rana in 3D per accompagnare "The Annoying Thing" che attirò l'attenzione del produttore di suonerie Jamba!, che alla fine combinò The Annoying Thing, la rana in 3D e la colonna sonora di Beverly Hills Cop , ribattezzando questo sorta di Frankenstein concettuale come "Axel F." Questa di Crazy Frog è la perfetta sintesi della mania delle suonerie degli anni 2000: un fastidioso meme di 30 secondi che è iniziato come un avviso telefonico, si è trasformato in un singolo di successo e ora è una reliquia dimenticata, praticamente sconosciuta alla Generazione Z. In Italia abbiamo avuto il Pulcino Pio, il Gattino Virgola, ma anche Super Mario, Mission Impossible, oltre ai ritornelli dei grandi successi del momento suonati con una tastiera midi. Io ricordo che, al tempo, spesi del denaro per acquistare la suoneria che riproduceva il tema del film “Halloween”. Poi, con il passare degli anni, nel mondo occidentale le suonerie polifoniche sono sparite - ma non nel resto del mondo. Proviamo a capire bene quale è stato il percorso, l'ascesa rapida e il declino, che hanno attraversato le suonerie telefoniche, ovvero un mercato che è arrivato a valere 1,2 miliardi di dollari. L'incredibile ascesa degli anni zero All'inizio degli anni zero, le suonerie polifoniche risolsero allo stesso tempo un problema importante per l'industria musicale e un fastidio banale per i consumatori. Per la gente comune, le suonerie personalizzabili diventarono la risposta a una domanda che nessuno si era mai posto prima, ovvero "Come faccio a trasmettere la mia personalità ogni volta che squilla il telefono?", in un momento in cui il telefono cellurare stava passando da status symbol per pochi a dispositivo personale necessario per la grande massa. Per le etichette discografiche invece le suonerie furono una soluzione a un dilemma molto più serio: "Come facciamo a guadagnare in un panorama musicale post-Napster?" Nel 1996, l'operatore finlandese Radiolinja introdusse suonerie monofoniche scaricabili, consentendo agli utenti di acquistare versioni monofoniche di canzoni popolari. Nel 2001, la giapponese TrueTone introdusse suonerie musicali vere e proprie, ricavate da veri e propri frammenti di canzoni. Un anno dopo, operatori statunitensi come AT&T lanciarono negozi ufficiali di suonerie, innescando un boom nelle vendite di suonerie negli Stati Uniti e rapidamente aprirono succursali anche in Europa. Il successo negli Usa fu così clamoroso che nel 2004 la società di analisi Nielsen iniziò a monitorare gli acquisti di suonerie e l'anno successivo la Recording Industry Association of America inserì le suonerie suonerie nella classifiche delle canzoni più vendute. Nel 2006, le vendite annuali di suonerie negli Stati Uniti aumentarono di quasi 400 milioni di dollari, per poi aumentare di altri 400 milioni l'anno successivo, raggiungendo il picco nel 2007. In quel periodo, gli esperti del settore prevedevano un mercato delle suonerie da 10 miliardi di dollari, che avrebbe salvato da solo l'industria musicale. Nel 2008 però le vendite erano già in calo e nel 2014 il mercato statunitense era praticamente scomparso. I motivi del declino Nell'industria musicale il crollo finanziario deriva solitamente dall'arrivo di un nuovo mezzo tecnologico. Le musicassette hanno ceduto il passo ai CD, che sono stati indeboliti da Napster, soppiantato da iTunes, prima che Spotify e lo streaming arrivassero a dominare il mercato. Le suonerie, tuttavia, non sono state eliminate da qualche nuovo successore, ma sono semplicemente passate di moda. E' inevitabile chiedersi il perché, ovvero, come è possibile che la domanda annuale di questo prodotto sia crollata da 1,2 miliardi di dollari a 100 milioni di dollari in soli cinque anni, senza che un concorrente chiaro ne prendesse il posto? In primis, le suonerie telefoniche erano una novità che per gli utenti non risolveva alcun problema tangibile, ma era solo una personalizzazione identificativa non così fondamentale. Ma il vero motivo è che con il tempo è la telefonata stessa a perdere rilevanza. Oggi il 50% dei possessori di smartphone imposta il proprio dispositivo in modalità silenziosa o vibrazione, un'abitudine alimentata da una crescente avversione alle conversazioni telefoniche. Un sondaggio YouGov del 2024 ha rilevato che i messaggi di testo stanno gradualmente sostituendo le chiamate come modalità di comunicazione preferita. In particolare le fasce più giovani della popolazione vengono chiamate “Mute Generation” in quanto preferiscono la comunicazione scritta, come messaggi e chat, rispetto alle telefonate. L'eccezione dell'Asia meridionale Secondo una ricerca condotta da “Can't Get Much Higher” la newsletter Substack di Chris Della Riva circa il 93% delle ricerche Google per "download suoneria" provengono da India, Sri Lanka, Pakistan e Bangladesh, con l'India in testa alla classifica per le query correlate a "suoneria". In una cultura come quella indiana e dell'asia meridionale, in cui le telefonate sono ancora valorizzate, la suoneria persiste come forma di espressione personale, legata a un rituale che qui da noi smartphone e social media hanno rapidamente rimodellato. E si tratta ancora di centinaia di milioni di persone.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Storia della rapida ascesa e declino delle suonerie musicali

Michele Boroni