Ermal Meta, il libro Le Camelie Invernali è un ancestrale viaggio nella storia d'Albania

Siamo nel 2025 ma il punto di partenza è la fine del 1400. Nel suo nuovo romanzo Le Camelie Invernali Ermal Meta ci porta di nuovo nella sua terra d'origine per raccontarci, attraverso la figura di Lara, una studentessa di giornalismo italiana, ma di genitori albanesi, il Kanun, una antica legge albanese che esige la riparazione del delitto. Lo spunto narrativo è l'intervista a un uomo che da trent'anni è rinchiuso nella sua abitazione perché solo attraverso questa forma di "protezione" può vivere in quanto la rivalsa non può entrare nel perimetro dell'abitazione. Le Camelie Invernali è un conflitto viscerale tra due famiglie legate da segreti inconfessabili e da una tradizione ancestrale. Un libro affascinante, dal ritmo potente, degno successore del libro d'esordio di Ermal Meta intitolato Domani e per Sempre. Ermal quando ha iniziato a lavorare a Le Camelie Invernali e la scrittura è stata fluida oppure la ricerca e gli impegni musicali la hanno costretta a una scrittura frammentata? Ho iniziato a scriverlo intorno a ottobre del 2024 e ci ho lavorato fino allo scorso febbraio. La ricerca non è stata prolungata come per Domani e Per Sempre, quel romanzo aveva uno sfondo storico di un certo tipo che andava contestualizzato. Qui mi muovo in un spazio temporale e fisco più breve e in luoghi che conosco. Mi sono concentrato sulla narrazione e sui personaggi Quando è la prima volta che ha sentito parlare di Kanun? E perché è sopravvissuto alla caduta del regime del 1990? Il codice arriva dalla fine del 1400 e era uno dei tanti precetti che regolamentavano la vita della comunità. Il periodo del regime fu feroce e poi con la sua caduta si sono riaccesi i dissapori famigliari. La vendetta è un sentimento che rimane. Ricordo che quando avevo 7, 8 anni ogni tanto saltava fuori come argomento. Lara è una donna che torna in Albania e si sente completa: lei quando torna in Albania si sente completo? Oppure non è nella natura umana l'essere completi? Lara si sente messa in contatto con una parte di sé, non è proprio completa, l'essere umano tende sempre a qualcosa di più di quello che ha intorno. Ma è giusto provarci a raggiungere la completezza anche se non si raggiungerà mai. I villaggi dei dissidenti esistono ancora? E sono abbandonati o riqualificati? Alcuni totalmente abbandonati, recentemente ne ho visitato uno nel centro dell'Albania. In passato ho visitato vecchie capanne, oggi ne sono rimaste due a testimonianza di quel periodo anche se sono recintate in quanto pericolose. Altri posti, come il campo di rieducazione politica abbandonato, sono abbandonati: eppure lui ancora oggi fa paura, costruito tra montagne e miniere di pirite. Scrive che ci sono sempre due ragioni per fare qualcosa: una è quella che sai, l'altra quella che scopri mentre la stai facendo. Che ragioni ha scoperto scrivendo Le Camelie Invernali? In fin dei conti io sono un po' Lara con questa divisione costante. Quella terra la ho vissuta, ho avuto il tempo per mettere le radici linguistiche, di cuore e di pancia. Come dico in un altro passaggio del libro, soprattutto nei miei primi anni qui c'era la sensazione di "sei troppo italiano in Albania e troppo albanese in Italia". Si è mai fatto leggere il futuro in un fondo di caffè? Certo, lo fanno alcune donne della mia famiglia. L'ultima volta è stata tanto tempo fa ma è più una occasione per stare insieme che una predizione. Ha un suo fascino aggregarsi al mistero perché qualcosa possa andare meglio. Pafte Hallall... che se la goda: è un augurio in Albania? È il nostro buona fortuna? In realtà è una parola turca. È il tempo verbale desiderativo... significa desidero questa cosa per te, che tu te la goda. "La giovinezza è un miracolo che non si può ripetere": e la fine di Peter Pan? Forse anche la comprensione che può essere costante. Il viaggio che compi è solo uno, la seconda vita è quando scopriamo che ne abbiamo una sola. la giovinezza è un miracolo che non si ripete. Una volta Antonello Venditti, parlando proprio della giovinezza mi disse che quando ci sei dentro è un inferno ma quando la hai oltrepassata diventa un paradiso. Cita Nothing Else Matters dei Metallica: c'è un motivo oltre al titolo che tradotto significa nient'altro importa? Semplicemente la ascoltavo in quegli anni. E poi è la prima canzone che ho suonato alla chitarra. La candela accesa che le madri mettono alla finestra quando i figli partono è un'usanza ancora forte in Albania? Penso di sì, ogni tanto qualche candela accesa da mia nonna la trovo, le chiedo qualcosa è lei mi dice solo di non spegnerla. Citare l'episodio della nave Vlora a Bari nel 1991 è stato emotivamente forte per lei? Non lo ho vissuto ma ha spaventato tutti noi. Non siamo rimasti sorpresi dall'esodo ma dalla modalità di assalto alla nave con la gente che cercava di arrampicarsi sulle cime da ormeggio. Fu una forte scossa emotiva. Come procede la sua estate in tour? Proseguirà in autunno? Benissimo. A settembre però mi fermo per il disco nuovo, ho voglia di tornare in studio, mi manca lo stare in studio. Comunque ho date fino a settembre poi ci sarà ancora qualche presentazione romanzo e qualche concerto particolare. Lo sa che nel 2026 compie dieci anni Umano, il suo album d'esordio? Potrebbe risuonarlo. Non ci avevo pensato o meglio non è un qualcosa cui avevo pensato. Ma mi hai dato una idea!

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