Premio Tenco 2025, certezze e misteri del (e nel) tempio del cantautorato

Le Targhe Tenco 2025 hanno un proprietario. Son stati ufficializzati i nomi dei vincitori che ritireranno l'ambito riconoscimento al Teatro Ariston di Sanremo i prossimi 23, 24 e 25 ottobre. Qualche sorpresa e qualche nome che girava nell'aria. Doppio, meritato, riconoscimento per Lucio Corsi che verrà premiato due volte, per il miglior album e la migliore canzone, che portano lo stesso nome ovvero Volevo essere un Duro. La Niña, ovvero Carola Moccia, conquista, con Furèsta, il miglior album in dialetto. Miglior Opera Prima è Mi Piace di Anna Castiglia, con una maggioranza quasi bulgara, 93 voti contro i 36 di Luca Romagnoli con l'album La Miseria e i 28 di Lauryyn con Aritimia, entrambi, a mio avviso, più meritevoli. In particolare Lauryyn, alias Aurora Di Gregorio, affidandosi all’irregolarità del battito cardiaco descrive quella sensazione di instabilità emotiva e mentale, quel respiro corto di chi è sempre in cerca di qualcosa. Migliore album da interprete è quello di Ginevra Di Marco ribattezzato Kaleidoscope che oltrepassa di una manciata di voti Ornella Vanoni; meritava molto di più la coppia, d'arte e di vita, Giulia Pratelli e Luca Guidi con Di Blu. Omaggio a Domenico Modugno. Infine Migliore album a progetto è Pagani per Pagani, un omaggio al mentore di quel classico che è Albergo a Ore. Ovviamente nei commenti c'è una componente personale. Avrei apprezzato, nella categoria miglior disco, un ex aequo Lucio Corsi-Emma Nolde che col progetto Nuovospaziotempo ha alzato l'asticella del cantautorato femminile. Il voto è sovrano, oltreché matematico, eppure intorno al Tenco aleggia sempre un po' di mistero. Partiamo da una precisazione: le Targhe Tenco vengono assegnate da una giuria di 241 giornalisti, i Premi Tenco dal direttivo del Club . Quindi se sui Premi poco si può dire, c'è però la speranza che con l'inserimento in squadra di qualche giovane lo sguardo del direttivo possa non dico affiancarsi ma almeno avvicinarsi alla contemporaneità. La prima riflessione riguarda proprio la Giuria dei giornalisti: sarebbe interessante sapere la percentuale di chi vota al primo turno, quando la scelta dei nomi è infinita e dunque occorrono davvero conoscenza, curiosità, ricerca, ascolto e un po' di visionarietà, e chi la fatica iniziale la salta a pié pari e concede , pochi minuti del suo tempo alla cinquina dei finalisti. Non sarebbe più trasparente deliberare che chi non lancia i suoi candidati in prima convocazione è escluso dall'esprimersi sui finalisti? E poi magari critica anche l'assenza di alcuni nomi? Meditazioni da direttivo. Un altro piccolo, grande mistero si chiama Tenco Ascolta: operazione meritoria ma nebulosa. Nell'arco dell'anno, in città diverse, vengono organizzate sessioni di ascolto per scoprire nuovi cantautori. Fantastico! Uno scouting fatto davanti a un palco e non su TikTok. Ma che progettualità c'è per questi giovani rappresentanti della canzone d'autore? Se non ricordo male nell'edizione 2024 nessuno di loro si è visto a Sanremo nei giorni della Rassegna. Perché? Nessuno degno? Vediamo se il 2025 ci porterà qualche nuovo nome griffato Tenco Ascolta. Infine la vexata quaestio del ringiovanimento artistico, di una apertura all'ineluttabile nuovo che avanza. Nulla si può fare per Targhe e Premi, che hanno una loro liturgia, ma visto che ormai la Rassegna tende ad allungarsi, già il giovedì sera qualcosa a Sanremo accade, perché non studiare appuntamenti ad hoc? Perché non dedicare ogni giorno, all'ora dell'aperitivo o della merenda, un momento alla meglio gioventù del cantautorato? Io credo che artisti quali Giulia Mei, Anna Carol, Vins, Giancane, Giglio, Giin, per citare qualche nome, sarebbero entusiasti di portare un pochino della loro arte a Casa Tenco. Dalla sua nuvola applaudirebbe anche Luigi… "forse non sarà domani ma un bel giorno cambierà". Amici del Direttivo facciamo in modo che il domani diventi oggi? Vedrai vedrai che stavolta ci riusciamo!

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Premio Tenco 2025, certezze e misteri del (e nel) tempio del cantautorato