I tour ecosostenibili sono il futuro della musica dal vivo?

Musica rock e ambiente. Due mondi che più di una volta hanno cercato - nelle intenzioni e nelle dichiarazioni degli artisti - di incontrarsi; tuttavia l'impatto dei concerti e degli eventi musicali hanno spesso costituito una criticità. Camion che consumano benzina e trasportano attrezzatura da una città all'altra, rifiuti alimentari che emettono metano, e poi buste di plastica per il merchandising, braccialetti luminosi e bottiglie d'acqua di plastica. Fan che percorrono decine o centinaia di chilometri per raggiungere l'arena, location ed ecosistemi naturali che accusano l'inquinamento acustico. Questi sono solo alcuni dei motivi per cui i tour in giro per il mondo sono tutt'altro che iniziative sostenibili. In realtà, da alcuni anni ci sono artisti che hanno messo in prima linea il tema della sostenibilità. Pearl Jam, Ben Harper, Jack Johnson, Neil Young e Radiohead sono stati i primi artisti e band ad aver messo al centro i temi ambientali, stringendo partnership con Greenpeace, partecipando alla conferenza sul clima di Parigi per far pressione sui governi per un accordo sul clima e diffondere una nuova consapevolezza. Ma negli ultimi anni alcuni artisti hanno adottato, per i loro tour, ferrei protocolli per ridurre l'impatto ambientale e il carbon footprint dei propri concerti, incentivando anche il pubblico a comportarsi in modo virtuoso. L'Eco-Action Village di Billie Eilish La cantante californiana per rendere il suo ultimo tour, “Hit me hard and soft”, sostenibile ha stretto una partnership con l'organizzazione non-profit Reverb che collabora con musicisti e festival per rendere più ecologici gli eventi concertistici, coinvolgendo i fan nell’intraprendere azioni ambientali e sociali. Reverb crea programmi completi per ridurre l'impronta di carbonio dei concerti e dei tour: dall'eliminazione delle bottiglie d'acqua monouso all’approvvigionamento di cibo dalle fattorie locali, dal rifornimento di biodiesel sostenibile per gli autobus turistici al compostaggio e alla donazione di rifiuti alimentari o cibo in eccesso. In ogni tappa del tour di Eilish, c'è anche un "Eco-Action Village" che mette in contatto i fan con le organizzazioni locali. A Los Angeles, i fan hanno avuto modo di conoscere il Support+Feed della mamma della cantante, che lavora per mitigare il cambiamento climatico rendendo accessibile il cibo di origine vegetale, e il Project Ropa che mira a ridurre gli sprechi fornendo vestiti e prodotti essenziali per l'igiene a chi ne ha bisogno. La realtà, tuttavia, è che le emissioni più elevate derivanti dai tour provengono da settori che sono al di fuori del controllo dell'artista, come il riscaldamento della struttura, i rifiuti organici e, naturalmente, i mezzi di trasporto utilizzati da tutti per raggiungere i luoghi degli spettacoli. Così Reverb ha fornito autobus park-and-ride gratuiti in più punti durante le date del tour negli Stati Uniti, che si è concluso lo scorso 21 dicembre . Coldplay e il tour dei record Anche il tour dei Coldplay “Music of the Spheres” che ha registrato il più alto incasso di sempre ha a cuore il tema della sostenibilità. Sul loro sito si descrive in concreto il piano - riuscito - per ridurre le emissioni di carbonio del 50% rispetto al tour 2016-17: hanno, infatti, registrato un calo del 59% delle emissioni rispetto al loro tour precedente. Le principali misure implementate sono quelle di usare voli commerciali, quando possibile, e di impiegare carburanti per l'aviazione sostenibili ; inoltre il palco è costruito da una combinazione di materiali leggeri riutilizzabili, tra cui acciaio riciclato, e poi i braccialetti LED sono compostabili e persino i pavimenti sono cinetici, ovvero in grado di convertire il ballo dei fan in energia. Oltre a questo, la band si impegna a piantare un nuovo albero per ogni biglietto venduto. Infine,m il 10% degli introiti è devoluto dai Coldplay ad organizzazioni ambientaliste come ClientEarth, The Ocean Cleanup, One Tree Planted, Climeworks, Sea Shepherd, Project Seagrass, Sustainable Food Trust. La band inglese si è fatta supportare dalla società di consulenza ambientale Hope Solutions che, per le sei date a fine agosto a Londra, ha aiutato i Coldplay a fare in modo che lo stadio di Wembley possa essere alimentato al 100% da energia rinnovabile, una prima mondiale per uno spettacolo di queste dimensioni. “L'industria musicale è una componente molto piccola delle emissioni di carbonio complessive", afferma il portavoce di Hope Solutions. "Ma ha un'impronta molto grande in termini di comunicazione e coinvolgimento sul clima". Massive Attack, i più virtuosi e radicali La band trip-hop dei Massive Attack ha battuto il record mondiale per il concerto più ecologico di sempre. Il Tyndall Centre for Climate Change Research ha confrontato il festival diurno Act 1.5, che si è svolto la scorsa estate a Bristol, con un ipotetico evento musicale all'aperto di dimensioni comparabili: il rapporto ha rilevato che l'evento ha prodotto una riduzione del 98% delle emissioni di energia e, quindi, si tratta del concerto con la più bassa emissione di carbonio di sempre. Il festival è stato alimentato al 100% da batterie, utilizzando veicoli elettrici, servendo solo cibo vegano e collaborando con i fornitori di ferrovie locali per consentire al maggior numero possibile di partecipanti di arrivare in treno. La band ha ridotto significativamente la quantità di attrezzatura che ha portato con sé e ogni artista in cartellone ha viaggiato per arrivare all'evento con mezzi a basse emissioni di carbonio, tra cui pullman e traghetto. Il rapporto rileva che la maggior parte delle emissioni di carbonio generate dall'evento provenivano dal 5% delle persone che avevano preso un aereo per Bristol per partecipare. Il progetto Act 1.5 è stato lanciato nel 2019 con l'obiettivo di decarbonizzare l'industria della musica dal vivo a un ritmo compatibile con l'Accordo di Parigi; infatti, si intitola così perché l'accordo internazionale - da cui gli Stati Uniti di Trump sono usciti - mira a impedire che le temperature globali aumentino di 1,5 gradi Celsius. Il tour estivo dei Massive Attack, che passerà anche dell'Italia, si basa su un rigido protocollo green soprattutto in tema di trasporti e produzione. Per questo motivo, la scarsa sensibilità ambientale, la band di Bristol ha rifiutato di partecipare al festival californiano Coachella. «È un resort costruito in un deserto, alimentato da un sistema di irrigazione che usa l'acqua pubblica. Se volete vedere il comportamento umano più assurdo, andate lì», ha dichiarato il cantante Robert Del Naja a NME .

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