Colors, il successo della piattaforma di musica r&b, hip-hop, soul, rap e urban

Se la musica r&b e pop che arriva dall'Africa sta avendo in questi ultimi tempi un così largo seguito una parte di merito va sicuramente anche a COLORSxSTUDIOS, la piattaforma di scoperta musicale specializzata in nuovissimi artisti r&b, hip-hop, soul, rap e urban, non solo del mondo occidentale, ma ultimamente anche da quelli che arrivano dall'Africa. Unendo estetica, musica e performance vocale degli artisti, COLORSxSTUDIOS è cresciuta fino a diventare una delle piattaforme musicali più importanti per gli artisti emergenti con quasi otto milioni di fedeli follower su YouTube. In un'era digitale in cui gli artisti usano ogni sorta di tecnica per distinguersi , COLORS è prosperata lasciando che gli artisti tornassero alle origini. Circa due volte a settimana, pubblicano su YouTube un video di una canzone eseguita dal vivo nel loro studio. Non ci sono espedienti o effetti speciali, solo qualcuno che riversa la propria voce e gestualità in una stanza vuota e monocromatica con un microfono che scende dall'alto. Però per far diventare un grande successo un format così semplice c'è bisogno di un'idea forte e tanta determinazione. La genesi di COLORS COLORS nasce nel 2016 a Berlino come start-up di due persone, Philipp Starcke e Felix Glasmeyer. Il primo, insoddisfatto dopo aver lasciato il suo lavoro di pubblicitario ad Amburgo, aveva l'idea di unire il suo amore per la musica con una sensibilità visiva pulita e che non comprendeva le logiche e dinamiche social. "Siamo tutti molto facilmente distratti. Volevamo rendere semplice la visione della musica per i music lover", ha detto Starcke in un'intervista "Volevamo collegare persone, Paesi e culture a livello creativo ed emotivo". Così lancia l'idea al suo amico Felix Glasmeyer, un fotografo di moda di New York, che si trasferisce immediatamente a Berlino per aiutarlo a girare i video. Starcke utilizza i suoi risparmi per affittare uno studio minuscolo e a buon mercato nel centro di Berlino. La stanza è squallida, piena di crepe e ragni, la coppia poco attrezzata e peraltro siamo in un periodo in cui YouTube stava molto crescendo, dando quindi la priorità a grosse aziende e a contenuti più tradizionali, invece che a creator indipendenti e contenuti un po' di nicchia. Ma lentamente, grazie a una serie di esibizioni di artisti del giro di amici particolarmente efficaci, i video iniziano a decollare grazie anche allo stile dello spazio sognante e pieno di vibrazioni che catturava l'attenzione di curiosi scroller che cliccavano sulle miniature dei video su YouTube. I motivi del successo A differenza di altre serie di concerti, come il visivamente disordinato Tiny Desk o il girovagare per le strade di La Blogotheque, l'aspetto di COLORS è rilassante e incontaminato. Lo spazio vivido, combinato con gli abiti sempre immacolati degli artisti, ha aiutato COLORS a scivolare direttamente in un'era di Instagram che dava la priorità a linee di vista pulite e colori audaci. Oltre a un tema estetico ce n'è anche uno concettuale e riguarda l'atto della scoperta musicale che è cambiato radicalmente nell'ultimo decennio. I giorni in cui si curiosava nei negozi di dischi sono ormai andati; persino l'era dei blog in grado di far conoscere un artista è ormai saldamente nel dimenticatoio dalla fine degli anni zero. Poiché lo streaming ha divorato l'industria, i modi più semplici per creare rapidamente una fanbase sono: creare un video virale, farsi mettere sotto contratto, apparire in una playlist di Spotify o una combinazione delle tre cose. Questi cambiamenti significano anche che è sempre più difficile per gli artisti indipendenti sfondare e guadagnarsi da vivere con il proprio lavoro. Le grandi piattaforme sono incentivate a mettere in mostra artisti di spicco: un'enorme percentuale dei ricavi da streaming va a una manciata di superstar. I curatori indipendenti che possono dare impulso alle carriere di artisti su piccola scala che si oppongono alle tendenze musicali algoritmiche sono pochi e rari. COLORS è uno di questi. Gli artisti coinvolti Ci sono una serie di esibizioni che sono iniziate a diventare virali, come quella del rapper Goldlink e la sua esibizione di “Rough Soul”, ballando giocosamente e offrendo il suo abile flow con grande abilità e naturalezza. Il video di COLORS fece un numero di visualizzazioni 14 volte più alto del videoclip ufficiale e accelerò rapidamente la sua carriera e la sua fanbase. Mentre performance come quella di Goldlink diventano virali, la posta in arrivo di Starcke comincia a riempirsi di migliaia di messaggi da musicisti pieni di fiducia e speranza. Esaminando attentamente queste proposte, lui e il suo team riescono a sviluppare un'abilità straordinaria nello scegliere artisti audaci sull'orlo di una svolta. Si sviluppa così una relazione simbiotica, con COLORS che dà una spinta ai senza nome e quei cantanti che restituiscono prestigio e autenticità allo studio che aveva dato loro una prima possibilità. Forse l'esempio più notevole di questa simbiosi è Billie Eilish, che aveva 15 anni e solo 35.000 iscritti su YouTube quando si è presentata nell'agosto 2017 per esibirsi in “Watch”. "Nessuno la conosceva. Arrivò con i suoi genitori ed era ovvio che fosse un talento incredibile", racconta Starcke. Il video di COLORS è stato un passo avanti nell'ascesa fulminea di Eilish e un anno dopo, la nascente superstar mondiale è tornata a Berlino per una versione di “idontwannabeyouanymore”, che è rapidamente diventata il video più visto del canale con 100 milioni di visualizzazioni. Nel frattempo si trasferiscono in uno studio raffinato e soleggiato al piano superiore della Funkhaus Berlin alla periferia del centro città e iniziano a ricevere richieste di artisti al di fuori della loro cerchia sociale, da Daniel Caesar a Common, da Doja Cat a Skepta, molti dei quali volano a Berlino solo per apparire su COLORS e usare la piattaforma per debuttare con nuove canzoni. Artisti come Little Simz e Mahalia sono letteralmente esplose dopo le esibizioni nella piattaforma berlinese. L'evoluzione con i piedi per terra Poco prima del lockdown COLORS supera NPR Music, che ospita il Tiny Desk, in termini di abbonati totali e organizza a NewYork un piccolo festival per artisti emergenti di grande successo che segna il potenziale inizio di una nuova era di alto profilo del progetto. Tuttavia gli ideatori temono il troppo successo. La loro ostinata mentalità da outsider - che privilegia pazienza, qualità e un tocco umano - permette di mantenere COLORS come un “favorito di nicchia” riuscendolo a trasformare in una sorta di antidoto cruciale contro un'era musicale che premia la viralità e il pensiero di massa. Per evitare il destino di una serie di progetti simili come Kinda Neat o Spin Sessions, rapidamente defunti, i COLORS avrebbero potuto concentrarsi esclusivamente su grandi star e trasformarsi in uno spazio di punta per rivaleggiare con late night show. Starcke afferma che all'inizio della loro ascesa, i COLORS sono stati tentati di ingaggiare artisti per la loro popolarità piuttosto che per la loro musica. Ma alla fine hanno continuato ad avere come priorità non tanto la crescita bensì continuare a condividere la musica che vogliono, nella speranza che il mondo li seguisse. E là dove non ci fossero stati più talent interessanti da UK o dagli USA, andarseli a cercare nella nuova e vibrante scena africana. E così è successo.

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