Doechii, la nuova voce dell’hip-hop è donna

Quando l’8 novembre scorso sono state rivelate le nomination ai Grammy Awards, tra le sicurezze Beyoncé e Billie Eilish e il ritorno prevedibile di Eminem, è spuntato un nome poco noto anche agli addetti ai lavori e agli appassionati del genere hip hop, almeno in Italia. Doechii, 26enne di Tampa, è candidata in ben tre categorie: Best New Artist , Best Album Rap , Best Rap Performance . Flow ipnotico e sonorità jazz Insomma, potrebbe uscire con zero premi dalla serata americana del 2 febbraio , ma rimarrebbe comunque una delle voci più interessanti degli ultimi tempi, nell’hip hop e anche oltre i confini del genere. Flow ipnotico e sonorità jazz, Doechii ha pubblicato nel 2024 l’album Alligator Bites Never Heal raccogliendo gli attestati di stima di Kendrick Lamar e con coreografie e scenografie più complesse come quelle del Late Show di Stephen Colbert, dove si è esibita legata per le extension ad altre due ballerine. Tra i migliori interpreti del genere Lo stile di Doechii eredita la tradizione della slam poetry, gioca sapientemente con le onomatopee, le allitterazioni, le rime interne, padroneggiando una tecnica eccellente sotto ogni aspetto e costruendo così una sorta di diario, un racconto personale sempre esplicito e mai volgare capace di elevarla al livello dei migliori interpreti attuali del genere, di inserirla in una nouvelle vague minoritaria che propone un rap lontano dai cliché di genere, con testi che rappresentano un’autoanalisi lontana da un solipsismo egoriferito e fine a se stesso, capace di intercettare i disagi di un’intera generazione, di Millennial e Zillennial in perenne ricerca di identità e certezze. Una cosa che in Italia riesce benissimo a Marracash, per esempio, e che in America ha il suo più fulgido rappresentante in Kendrick Lamar. Due singoli che sono un manifesto Denial is a River è uno degli esempi migliori di ciò che Doechii sa fare con le parole e i beat, un brano autobiografico che alterna rappato e recitato (strepitoso il duetto dal vivo con l’attrice e sceneggiatrice Issa Rae in cui l’artista intreccia lo choc per il più inatteso dei tradimenti, salute mentale e ansia da prestazione per una carriera in rapida ascesa: “I need a cleanse, need a detox. But we ain't got time to stop, the charts need us” . Nissan Altima è invece uno sfoggio di doti metriche ma allo stesso tempo un manifesto identitario piuttosto evidente, sotto l’aspetto artistico e personale. Nel brano candidato ai Grammy come Best Rap Performance, Doechii esprime apertamente la propria bisessualità , rappando in extrabeat e citando Kendrick Lamar in un video che riprende scenari e fotografia di quello di Alright del rapper di Compton. Una lunga rincorsa Se l’arrivo di Doechii sembra improvviso e inatteso, la verità è che la sua metamorfosi in una artista matura capace di recuperare il rap old school trasportandolo in una nuova era è un balzo che arriva al culmine di una nuova rincorsa cominciata nel 2016, appena 18enne, con la pubblicazione del singolo Girls, proseguita nel 2021 con l’apertura dei concerti di SZA, coronata nel 2022 con l’ingresso, prima donna in assoluto, nella Top Dawg Entertainment. Figlia e nipote d’arte di due rapper, cresciuta in ambiente cattolico e in un contesto scolastico bullistico e razzista, nella prima fase della sua carriera, pur mostrando da subito il proprio enorme potenziale metrico, Doechii sembrava restare più vicina a una comfort zone meno sperimentale, inserendosi sulla scia del rap femminile di quegli anni, da Nicky Minaj a Cardi B, da Iggy Azalea a Megan Thee Stallion, più pop, più trap, diversa dalla rapper “colta”, portatrice di un empowerment diverso e più consapevole, che non disdegna incursioni nell’rnb (ascoltare What It Is che è oggi. Una maturazione che ha riguardato anche la sua immagine, consolidata oggi in un look androgino che non nega niente alla sua femminilità, caratterizzato dalle treccine cornbraids e dal face-tape a vista a tirare gli occhi. La cosa più interessante del 2024 hip-hop, con o senza Grammy.

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