Tenco 2024, Simona Molinari: “Premiando Mercedes hanno premiato la mia follia”

Simona Molinari ha ricevuto la Targa Tenco 2024 come Miglior Album di Interprete per l'intenso ed evocativo album Hasta siempre Mercedes. Per questa identitaria artista è la seconda Targa Tenco, dopo quella ricevuta nel 2022 per l'album Petali. Il viaggio è partito da un libro di Cosimo Damiano Damato, Hasta Siempre Maradona, che poi è diventato uno spettacolo di teatro canzone. Simona rieccoci al Tenco due anni dopo Petali. Ci speravi o è stata una sorpresa vincere con Hasta Siempre Mercedes? Il progetto è esploso. All’inizio non tutti erano d’accordo con la mia idea, ma me lo sono fatto comunque. Lo spettacolo è bellissimo, intenso, per me è un tratto di strada bellissimo. La Targa è arrivata ed è un premio alla follia. Mercedes ha messo la sua voce al servizio degli ultimi: in un’epoca di pochi ponti e tanti muri, di dittature e migrazioni forzate quanto è salvifico il messaggio che lei ci manda tramite te? È un ritorno alla fiducia e all’umanità, una lotta al disincanto. Abbiamo smesso di credere nel bello, nel domani, nei valori etici, abbiamo smesso di parlarne e dobbiamo prendere consapevolezza che l’aggressività e la violenza che sono nel linguaggio sono un tutt’uno. Tempo fa una persona mi ha detto che quando sembra che tutto sia brutto è perché il bene si ferma ma non è meno forte, è solo stanco di essere rappresentato. Questa frase mi ha dato forza incredibile. Un tema caro a Mercedes è quello della libertà: tu in Memorie parlavi di “passione per cui lottare”: è sempre luminoso quel raggio di libertà che passa l’atmosfera? In questo momento è fondamentale, la libertà è legata alla responsabilità. Come donna ho ritrovato il centro, e avuto un risveglio che passa per la libertà di scegliere. L’essere umano è amore ed energia: è quello che ci salva mentre intorno a noi Todo Cambia? Esattamente. Diceva che ciò che non cambia è l’amore e il dolore del mio popolo e della mia gente. Va coltivato e custodito sempre. Compie 15 anni Egocentrica, il tuo primo album. Poi nel 2006 uscì Croce e Delizia. Ho saputo che li ristamperai. Ci costruirai anche un progetto live? Rifarò dei brani che sono i capisaldi di quegli album, che sono comunque sempre in scaletta nei miei concerti ovviamente riarrangiati. Il primo a uscire sarà Amore a Prima Vista. In quel brano dicevi che non sarai né la prima né l’ultima che vuole essere unica e oggi invece sei unica: resti ancora un po’ lunatica oppure sei più stabile? Ultimamente le cose mi scivolano addosso in maniera incredibile. Sono meno lunatica, sono pervasa da uno stato di grazia. Riproporresti oggi una canzone d’amore intensa, profonda e sensuale come Peccato Originale? C’è ancora quello specchio che svela la debolezza e la fragilità? È uno dei brani che verranno rieditati. Lo faccio sempre nei miei concerti, è la storia una passione clandestina, di quelle in cui prima o poi caschiamo tutti. Hai mai riflettuto sul fatto che la tua musica è generativa nel senso che va oltre la dimensione tempo? È molto bello e mi chiede se oggi ha un senso. La canzone c’è e resiste. Prende ogni volta un respiro nuovo, la rivivo ogni volta che la canto. So che dopo Ella Fitzgerald e Mercedes Sosa potrebbe esserci Maria Callas: ci stai ragionando in termini concreti? Per altro in El Dia che me Quieras? liberi una voce da soprano. Chi lo sa. Per altro ho da poco vinto il Premio Callas dunque un richiamo c’è… vedremo. Dovrei trovare il modo di farla mia. Che accadrà da qui a Natale? Sono in giro con due spettacoli, quello su Mercedes Sosa e poi quello sul mio repertorio. Alcuni singoli del progetto celebrativo li dovrò annunciare prossimamente. E un album di inediti? Arriverà!