Il Rap anima delle periferie, Artie 5ive: "È la voce della sincerità"

Il popolo del Rap accompagna l’addio a Le Vele. Il complesso urbanistico di Scampia, che è stato protagonista anche della serie televisiva Gomorra, è destinato ad essere abbattuto per essere riqualificato e l’ultimo abbraccio arriva con la musica, con la terza edizione di RedBull 64Bars Live. Un venerdì sera speciale per un luogo simbolo delle periferie che, come ha commentato Toni Effe, suscita sentimenti contrastanti: “Sono felice di andarci e sono affascinato dal suo bello e dal suo brutto. La periferia è il luogo dove succedono le cose che racconto, è un punto di riferimento: la periferia mi ispira e riempie il cuore”. Una dichiarazione condivisa con molti suoi colleghi che sottolinea le radici di un genere che della denuncia sociale ha fatto uno dei suoi capisaldi. Le periferie non hanno una latitudine e negli ultimi anni certi stilemi culturali si sono ribaltati. A questa riflessione ci porta Kid Yugi, rapper classe 2001 di Massafra, un piccolo centro in provincia di Taranto: “Il Meridione è la Svizzera rispetto a un po’ di anni fa. Taranto è tranquilla rispetto alle metropoli del Nord, Gomorra non esiste più. Odio la narrativa di chi viene al Sud pensando di trovare una situazione di pericolo e l’iniziativa di RedBull può portare nuovi stimoli per meglio comprendere luoghi legati a un certo immaginario”. È proprio il caso di dire che il Rap torna a casa. Scampia è uno dei luoghi dove è storicamente domiciliato. Dat Boi Dee, alias Davide Totaro, un autodidatta che a 13 anni ha iniziato a suonare il piano e oggi è tra i produttori più amati, è stato il primo a sottolineare il ritorno alle origini anche perché Scampia la ha vissuta davvero: “Nella serata di RedBull 64Bars Live il Rap torna a casa. Io sono un fan del rap perché un produttore non deve seguire schemi commerciali ma deve essere crudo. Mi chiedi cosa penso che sia l’ultimo grande raduno davanti a Le Vele? Ti rispondo che è una domanda bella e brutta nel contempo. Ho tanti trascorsi in quel posto, quelle strade le conosco, come ne conosco i corridoi e i ballatoi. Resteranno per sempre il simbolo di una cultura che è partita da là”. Scampia è solitudine e spaesamento, Scampia è lo stimolo, come racconta Massimo Pericolo, per “descrivere a modo mio quello che accade in certe realtà per fare aprire gli occhi. È un quartiere complesso e penso che il RedBull 64Bars Live sia un inizio anche per altri posti, ce ne sono in tutta Italia. Ci sono pochi eventi di questo livello”. Affascinato dal luogo, nonostante ci sia già stato in passato, è Gué: “Lo scenario è cinematografico, suonare davanti Le Vele pensando a quelle cose viste nei film e conscio che molte cose sono successe davvero muove sensazioni uniche. Ero già stato alla prima edizione e ti dico che due anni dopo l’approccio è sempre bello, nella vita devi avere a che fare con ogni tipo di contesto. Io porto lo stesso approccio del 2022 e mi fa piacere condividere il palco con talenti più giovani. Vorrei esserci sempre e quando non mi chiameranno più vuol dire che andrò in vacanza da qualche parte”. Il ventenne Artie 5ive si allinea al valore artistico delle periferie, ampliando il discorso al tema testuale: “Il rap è l’unico genere che può parlare con sincerità, anche con un lessico ridotto muove le coscienze delle persone che l’ascoltano. Scampia è speciale ma ti dico che in generale siamo più artisti accomunati dal rap a trattare tematiche sociali. Il quartiere e la piazza sono evocativi. Il rap parla di Scampia e Secondigliano e Scampia non si sa per quanto resterà così: è un errore da non rifare quello di consentire certi schemi di urbanizzazione”.