Diretto da Mat Whitecross nel 2016, il documentario torna nelle sale cinamatografiche poche settimane dopo l'annuncio della reunion. Prodotto da James Gay Rees e Asif Kapadia ("Amy"), racconta l'ascesa dei fratelli Gallagher, ma anche la difficoltà e gli eccessi provocati dalle dipendenze
Oasis: Supersonic è un docufilm del 2016, diretto da Mat Whitecross. Eccezionalmente, verrà (ri)trasmesso nei cinema di tutta Italia in un'unica data, lunedì 16 settembre.
Di cosa parla Oasis: Supersonic
Manca molto poco, alla reunion sul palco di Liam e Noel Gallagher. Ma la febbre per gli Oasis è talmente alta che, lunedì 16 settembre, i loro fan potranno assistere al cinema alla proiezione di un "vecchio" documentario sulla loro band preferita, Oasis: Supersonic.
Il docufilm, il cui titolo rende omaggio al singolo di debutto degli Oasis, porta in scena la scalata al successo di Liam e Noel Gallagher. Li vede emergere dal loro quartiere di Burnage, a Manchester. Fondare gli Oasis, lanciare il primo album (Definitely Maybe), cavalcare l'onda di un successo straordinario grazie a (What's the Story) Morning Glory?, esibirsi di fronte a 250mila a Knebworth Park, ma anche passare per l'inferno dell'alcol e delle droghe.
Il tutto, raccontato attraverso immagini di repertorio e interviste inedite, grazie all'accesso che la produzione ha avuto agli archivi della band, mai aperti prima.
Le menti dietro Oasis: Supersonic
Nominato "Film dell'anno" nel 2016, Oasis: Supersonic vanta firme di prim'ordine.
Il regista è l'inglese Mat Whitecross, che ha esordito con The Road to Guantanamo e che, nei suoi documentari, ha raccontato le vicende dei rifugiati birmani, le vicende del libro di Naomi Klein Shock Economy, e il concerto degli Stone Roses a Spike Island.
I produttori sono invece James Gay Rees e Asif Kapadia, vincitori del Premio Oscar per il documentario Amy su Amy Winehouse.