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Melissa, i sussurri affettivi hanno il colore delle Viole: il singolo

Musica

La scelta del fiore è legata al fatto che il gesto di regalarne una a qualcuno significa “ti amo in segreto”

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORGINALE DELL'ARTISTA

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Sono Melissa, una ragazza di 13 anni che vive per la musica. Sono marchigiana ma di origini napoletane. A settembre inizierò a frequentare il Liceo Musicale, non vedo l’ora. Amo la pioggia, la luna e le stelle. Mi ispirano quando scrivo. Sono una neo cantautrice, la scrittura è diventata un’ossessione. Mi sono avvicinata alla musica quando avevo 7 anni per curare i miei attacchi di panico. È stata l’unica medicina che è riuscita a farmi uscire da quel brutto periodo. Ho iniziato prima con il pianoforte, poi ho scoperto anche la passione per il canto. Mi piace prendere mano anche con il basso e la batteria e mi piacerebbe molto approcciare con la chitarra. Da poco è uscito il mio primo brano inedito “Viole”. È stata una grande soddisfazione perché è una canzone che ho scritto io, sia musica che parole, ed è in distribuzione Sony, un grande privilegio per me. Ho scelto proprio la viola come fiore perché il gesto di regalarne una a qualcuno significa “ti amo in segreto”. Questa canzone è una fusione tra il genere che è di moda oggi tra i giovani, la trap/rap, accompagnato dal mio timbro black. E' un genere che non pensavo appartenermi, ma ho voluto provarci ed ho scoperto che mi diverte molto.

Come dicevo nell'introduzione, sono di origini napoletane e non poteva mancare nel mio primo brano una parte in dialetto. Nel bridge, specifico che questa storia è durata “manc o tiemp e nu cafè”. Amo follemente Napoli. Scrivere “Viole” è stato come toccare le stelle per me. Ho voluto dividere il mio videoclip in due parti. Nella prima  ci sono io e scrivo e compongo la canzone. Nella seconda, io sono in viaggio in treno per arrivare allo studio di registrazione dove ho inciso “Viole”. È stato molto divertente. Le parti al pianoforte e le parti mentre scrivo sono state registrate a casa mia. Alcuni fogli in scena sono le bozze originali della canzone. La parte dello studio mi emoziona particolarmente perché mi ha ricordato i momenti in cui ho creato il brano con ansia ed entusiasmo. Nel videoclip compaio solo io tranne nelle scene dello studio che compare anche il ragazzo che mi ha affiancata nel momento della registrazione. Mi ha fatto morire dal ridere, abbiamo dovuto ripetere un sacco di take per colpa sua.

La cosa che mi è piaciuta è stata quella di riprendere i luoghi dove ho veramente svolto le azioni nel videoclip. Siamo riusciti a concluderlo nel giro di due giorni. Questo è merito anche del videomaker che ringrazio per l’ottimo lavoro svolto. Non è stato il mio primo videoclip perché ne ho fatto uno per il Junior Eurovision Song Contest. Avevo quindi già fatto un’esperienza. Non vedo l’ora di sfornare altra musica e trasmettere le mie emozioni a voi che mi ascoltate e supportate. Ho progetti e idee che realizzerò con cuore e anima.

Ma come farei senza musica?