Il prossimo 1 luglio torna a Fuorigrotta la premiazione di uno dei riconoscimenti più importanti del panorama musicale italiano: un’occasione per fare musica con tanti artisti e ospiti
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Torna il Premio Carosone 2023 all’Arena Flegrea di Fuorigrotta. Come ogni anno, sono tantissimi gli ospiti attesi per ricevere il prestigioso riconoscimento finanziato dalla Regione Campania, e prodotto e promosso dalla Scabec in collaborazione con Teta Pitteri. Un evento degno di nota, assolutamente da non perdere per tutti gli appassionati del settore.
Il programma
Il prossimo sabato 1 luglio, alle ore 21:00, un gruppo nutrito di artisti riceveranno l’importante riconoscimento del Premio Carosone 2023. Tra questi ci saranno Bungaro, Roberto Colella (La Maschera), Dadà, Eugenio Finardi, Paolo Jannacci, Kalìka, Lucariello, Luchè, Ciccio Merolla, Raiz, Franco Ricciardi, Dario Sansone (Foja), Suonno d’Ajere e Mario Venuti. Per l’occasione, gli artisti saranno accompagnati dalla backing band Afro Blue, composta da Paolo Sessa al piano, Andrea Palazzo alle chitarre, Fabrizio Buongiorno al basso, Umberto Muselli al sax, Paolo Forlini alla batteria, Gerardo Palumbo alle percussioni, Helen Tesfazghi ai cori.
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L’edizione 2023
“Il Premio Carosone non è soltanto un tributo all’americano di Napoli, al primo grande contaminatore capace di rinnovare una tradizione verace senza rinnegarla, ma anche un carosello newpolitano di omaggi, di riconoscenza per i maestri e di scommessa per i talenti emergenti - ha raccontato Federico Vacalebre, giornalista e biografo ufficiale di Renato Carosone –. Ecco, allora, quest'anno stare insieme i tributi a Pino Daniele di Luchè, a Domenico Modugno di Bungaro, a Sergio Bruni di Raiz, a Federico Salvatore e Diego Armando Maradona di Colella, a Napoli gemella di Bahia ma anche ad Alan Sorrenti di Venuti. Ecco i protagonisti di domani, Dada’, Kalìka, Suonno d’Ajere, con una forte attenzione alla scena femminile. Ecco i protagonisti di oggi, Luchè, Franco Ricciardi, Lucariello, Ciccio Merolla. Ecco Paolo Jannacci, premiato a vent’anni dalla storica serata in cui il padre Enzo ritirò il Premio Carosone. Ecco Eugenio Finardi che americano lo è davvero e ora anche napoletano ad honorem: a lui, naturalmente l'onore di intonare ‘Tu vuo’ fa l’americano’”.