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Aura Nebiolo taglia le paure con A Kind of Folk e con una playlist salvifica

Musica

La giovane artista propone un lavoro che svetta nel panorama nazionale jazzistico, mettendo in campo straordinarie doti compositive, d’arrangiamento e canore. Grazie alla sua musica si affranca dalle schiavitù, dalle paure, dai tormenti, dalle visioni parziali della realtà per meglio osservarla senza preconcetti. Per Sky TG24 sceglie dieci canzoni che portano all'affrancamento dalle paure

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1 GOOD ROOTS - AURA NEBIOLO

Parto da un punto di arrivo, che è di partenza. È il mio grido di libertà, pieno di malinconia, un substrato di esperienze, anche non piacevoli, che però hanno fatto di me la persona che sono ora e che in fondo in fondo mi piace.
 

2- SAILING - ROD STEWART

Avevo forse 10 o 11 anni, quando mi imbatto nel video su YouTube di questa canzone. Il testo mi colpisce come un pugno in faccia: sto navigando, navigando, di nuovo a casa, attraverso il mare, per essere vicino a te, per essere libero. Nel video Rod Stewart su una barca che naviga, canta, col vento sul viso. Mi ha fatto volare via, verso casa.

3 - CAMBIARE - ALEX BARONI 

Nel 2002, avevo 12 anni, Alex Baroni muore. Per me è come se venisse a mancare

quell'amico che da anni con Cambiare accompagnava sia i momenti belli che quelli meno belli. La canto continuamente e incomincio a voler prendere lezioni di canto per cambiare anche io, per non nascondermi più dentro ai sogni ma provare a viverli.

4 - WITHOUT ME - EMINEM

Arriva l'adolescenza con quell'insofferenza tipica e naturale, che spesso si porta dietro. Rappo per casa Eminem, nemmeno tanto capendo il testo, ma tutto a memoria. Guess is back? Back again. Mi sembra scritta su di me, nessuno vuole Marshall, tutti vogliono Shady, la maschera, il personaggio. Nessuno vuole Aura, solo la sua maschera, quella figlia perfetta che accontenta tutti, ma quella Aura è solo una parte, è Shady. Marshall deve ancora uscire allo scoperto.

5 - FOR JAN - KENNY WHEELER 

Scopro il jazz per caso durante il periodo del liceo, come scopro per caso questa

composizione. Durante una masterclass devo cantarla e ne rimango assolutamente

incantata. Non riesco ovviamente in quel momento a capire perché questa canzone riesca a toccare in me determinate corde, ma inizia a germinare in me l'idea di cantare come Norma Winston, in questa canzone.

6 - I HAVE NOTHING - WHITNEY HOUSTON
Questa canzone ha segnato per me un cambiamento vocale, che definisco epocale. 

Avevo sempre cantato brani da uomo, canzoni con una estensione bassa, non troppo impegnative, perché "tanto non sono capace, non ci arrivo!". E invece no! Quella era solo paura e non reale incapacità. Mi sono rimessa in gioco vocalmente, verso i 24 anni, scoprendo di non essere un contralto ma un soprano, andando a lezione di tecnica. Così canto I Have Nothing e piango di felicità e soddisfazione. C'è l'ho fatta!

7 - STEP ASIDE - INCOGNITO

Sento questo gruppo dal vivo a Milano e Vanessa Haynes morde il palco con la sua voce pazzesca su questo pezzo. Incomincio a cercare informazioni e cercare la storia di questo gruppo e mi affascina l'idea che negli anni siano cambiati moltissimi componenti, alcuni vanno vengono poi tornano. Vorrei che anche la mia vita fosse così, con alcune parti che vanno, vengono, tornano, se ne vanno di nuovo, ma rimanendo sempre Aura, ma d'ora in poi con un pochino in più di quel mordente rubato a Vanessa Haynes.

8 - PEACE - ORNETTE COLEMAN 

Nella ricerca della me stessa musicale mi imbatto ovviamente, durante gli studi di jazz, negli standards, in Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Miles Davis, lo swing, il bop ecc.. Ma cavolo, Peace per me è un pugno allo stomaco. Che libertà, c'è luce e c'è oscurità, e stanno insieme divinamente. Vorrei questo per me stessa. Armonia, in senso lato.

9 - PHOBOS - DARCY JAMES ARGUE'S SECRET SOCIETY

Darcy James Argue è un compositore che tira fuori emozioni. Phobos è selvaggia, onirica, oscura, cattiva..poi entrano i flauti con la chitarra elettrica e tutto diventa grintoso e alle mie orecchie sempre più solare, soprattutto quando l'intervento degli ottoni si fa più presente. Phobos, paura in greco, come poteva non colpirmi, in questo viaggio oltre le mie di paure?
 

10 - PART 1- OPENING - KENNY WHEELER 

Eccolo! Il brano che avrei voluto scrivere io. Qualche tempo fa, tornando da uno di quei viaggi che ti cambiano la vita, dall'Egitto, sull'aereo, con le cuffiette e questo brano nelle orecchie ho pianto. Ho pianto di leggerezza, a 10 mila metri d'altezza e mi è tornato alla mente Rod Stewart che navigava malinconico sull'acqua.