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Senna, è Tuttapposto con una playlist analogica

Musica
Credit Danilo D'Auria

La band torna con un nuovo album home-made che continua ad abbracciare il lavoro artigianale per regalare canzoni in cui immergersi con tutti i cinque sensi. E scelgono per Sky Tg24 dieci brani da ascoltare alla...vecchia

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Per noi Senna registrare in casa e in analogico è un modo per catturare l’energia e la

spontaneità di quando suoniamo tutti insieme in una stanza. Servirci di un dispositivo diverso per fare musica rispetto a quelli che utilizziamo, per esempio, per navigare su internet o telefonare ci permette di concentrarci completamente su quello che stiamo facendo. Non è purismo né nostalgia, è semplicemente un approccio diverso alla registrazione e all’ascolto. È la stessa cosa, infatti, che ci fa apprezzare i dischi ‘fisici’ come gli LP: li metti sul giradischi, abbassi la puntina, ti siedi davanti alle casse con gli occhi chiusi o con la copertina in mano. A quel punto la musica diventa magia perché ti colpisce fisicamente e ti fa provare sensazioni corporee.

Senna - Baleniere

Questa canzone rappresenta uno dei due ‘fuochi’ di ‘tuttapposto’, attorno a cui ruota tutto il disco (l’altro è ‘luna’). È un brano che si regge praticamente su tre strumenti, pianoforte basso e batteria suonati live, sulla voce e sul testo. Poi entrano cose fuori di testa come l’hocketing vocale della seconda strofa (un ‘call-and-response’ appreso dai Dirty Projectors), un organo alla Dr. Dre nel ritornello (che cosa ci fa in un brano cantautorale-indie?) e l’assolo di chitarra slide sul fade-out finale, che mischiano le cose che ci piacciono della musica d’altri tempi con la contemporaneità. È una delle nostre idee di futuro.
 

Phoebe Bridgers - Moon song

Uno dei più bei brani del più bel disco cantautorale contemporaneo. Uscito durante la pandemia, nel 2020, per me è una sintesi perfetta tra musica interessante e testi

commoventi. I suoni ‘rotti’ di questa canzone sono stati un’ispirazione fondamentale

per ‘tuttapposto’ e ascoltarla in audiocassetta rende l’atmosfera ancora più delicata.

Harold Budd & Brian Eno - Not Yet Remembered Un esempio di musica ambientale: quel tipo di musica che metti su e nemmeno ti accorgi che stia suonando, che ha un effetto sui tuoi stati d’animo senza che tu debba per forza rendertene conto o prestarle attenzione; però se ti concentri su di essa scopri

qualcosa di diverso a ogni ascolto. Questo brano in particolare mi riporta anche ad

alcune delle atmosfere più eteree utilizzate in seguito dai Radiohead, che hanno

traslato questo genere di sperimentazione nelle canzoni pop.

Emmylou Harris - Pancho & Lefty

Una delle voci femminili che mi piace di più in assoluto (anche perché ha duettato

con quella di Gram Parsons in due dei miei album preferiti di tutti i tempi) canta una

delle canzoni migliori di un eroe del songwriting americano. Testo meraviglioso. Country classico ai più alti livelli.

My bloody Valentine - Only shallow
Quando ho messo su ‘Loveless’ in LP per la prima volta, la stanza è letteralmente

esplosa - o forse implosa, perché questa musica mi ha risucchiato dentro di essa in

modo viscerale. Un album epocale, e questa è la traccia d’apertura. Va ascoltata ad

alto volume, è davvero sconvolgente. È il rumore che diventa suono.

Nils Frahm - Less

Qui siamo all’esatto opposto: il pianoforte suonato con la sordina. Praticamente si

sente di più Nils che tocca i tasti e respira, rispetto alle note musicali. Perciò
potremmo dire che gli opposti si toccano, visto che anche in questo brano il rumore è

componente fondamentale. ‘Felt’, l’album da cui è tratto, mi ha insegnato che anche

un sussurro può avere la forza di un uragano.

Billie Eilish - Everything I wanted

Il tipo di canzone pop perfetta per gli LP di oggi: digitale e sperimentale, acquista un

calore incredibile ‘tradotta’ su vinile, con la puntina che rende più imprevedibili e

‘vivi’ i solchi. Bellissima. Apprezzo da morire Finneas e Billie - che oltre tutto sono

fratelli che fanno musica in casa, proprio come noi.

John Coltrane - Fifth House

Lo strumento più bello che mi sia mai capitato di ascoltare su vinile è il sassofono di

Coltrane. Per qualche assurdo motivo suona come nient’altro al mondo e mi fa

volare. Il jazz degli anni ‘50 e ‘60 è musica ‘analogica’ per eccellenza e ha tutto, dal

lirismo alla complessità strumentale. Mi metto persino a ballare quando lo ascolto.

Joao Gilberto - Samba da minha terra (Live at Carnegie Hall). Chitarra basso batteria e basta, ma non sono i Nirvana. È punk lo stesso, però senza distorsione. Delicato e potente come la voce di Gilberto. Quando ho ascoltato per la prima volta il lato B di questo album live (dall’altra parte c’è uno strepitoso set jazz di Stan Getz) la bossa nova mi ha conquistato e la mia vita è cambiata per sempre.

Dimartino - Feste comandate

Insieme a Carmen Consoli e Vasco Brondi, Dimartino è il mio cantautore preferito.

Le sue canzoni sono bellissime sia dal punto di vista musicale sia testuale. Questa, in

particolare, è tratta dal suo straordinario ultimo disco ‘Afrodite’ ed è meravigliosa per

la sua profondità, dolcezza e maturità.