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Supereroi, una canzone per i bambini dell'Ucraina e l'UNHCR

Musica

Gabriele Lippi

Un brano del giovane cantautore velletrano Gianluca Prati, scritto due anni fa per la nascita della sua nipotina, diventa un messaggio per tutti i bambini ucraini. "I supereroi sono chi decide di aiutare", spiega l'autore. I proventi saranno devoluti all'Agenzia dell'Onu per i rifugiati

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È uscito lo scorso 10 aprile e ha già totalizzato oltre 10000 visualizzazioni su Youtube il videoclip del brano Supereroi, brano del giovane cantautore italiano Gianluca Prati, prodotto da Alex Achille di Radiochat.it e da Andrea Fresu di KeepHold. Un brano e un video dedicati all’Ucraina i cui proventi saranno interamente devoluti all’Unhcr, che ha collaborato per la realizzazione del videoclip inviando le foto poi utilizzate.

Il video si apre con un ritratto di Volodymyr Zelensky e la citazione della sua frase pronunciata durante la notte dei Grammy: “Riempite il silenzio della Morte con la Musica”. Alle immagini del cantautore si alternano le foto dall’Ucraina, i volti dei bambini, le scritte in sovraimpressione con i dati del conflitto. Foto fornite dall’UNHCR inserite nel video anche per ricordare l’operato dell’Agenzia ONU sul teatro del conflitto. L’autore, nel video, interpreta un soldato che getta a terra una pistola e imbraccia una chitarra per combattere il male e seguire l’appello di Zelensky a riempire il silenzio della morte con la musica. Prati, cantautore velletrano classe ’95, racconta così il progetto.

Come è nata Supereroi?
Avevo scritto questo brano circa due anni fa, in occasione della nascita di mia nipote. Le immagini che arrivavano dall’Ucraina, le foto dei bambini, hanno smosso qualcosa dentro di me. Siccome sono un ragazzo molto sensibile su queste cose, mi sono immedesimato, ho pensato a quali parole avrei usato se avessi dovuto salutare mia nipote Miriam per andare in guerra, e ho ripensato a quella canzone. Perché c’è sempre speranza, i supereroi sono sinonimo di speranza e salvezza. E la speranza bisogna crearla, così abbiamo deciso di devolvere quello che avremmo guadagnato all’UNHCR. Abbiamo voluto dare un aiuto pratico, perché alla fine a restare sono i fatti.

Come si è sviluppata la collaborazione con l’UNHCR?
Abbiamo parlato con loro, sono stati gentili a darci alcune foto da mettere nel video, ci hanno dato una grossa mano, noi diamo una grossa mano a loro. Viviamo il periodo più brutto degli ultimi anni e riguarda tutti, riguarda anche noi. Il video vuole mostrare anche questo.

La canzone, in fondo, ci ricorda che siamo stati tutti bambini.
E tutti da bambini abbiamo pensato sempre la stessa cosa: che il bene può sconfiggere sempre il male. Ci siamo affidati ai nostri supereroi, io faccio l’esempio di Toy Story e dello Sceriffo Woody, ma ognuno di noi ha avuto il suo, da Goku a Superman. Ci hanno fatto sentire protetti, in un mondo diverso da quello che viviamo oggi, un mondo in cui i buoni vincono sempre. Se penso ai bambini ucraini ora me li immagino affidarsi ai loro giocattoli, ai loro supereroi.

Nel videoclip si alternano e succedono le immagini dall’Ucraina. Come le avete scelte?
Abbiamo voluto immagini che mostrassero gli occhi dei bambini, anche per far vedere la paura, quella che abbiamo provato anche noi il giorno che abbiamo saputo dell’attacco della Russia. Ci siamo detti che le immagini avrebbero dovuto mandare un messaggio forte e oltre alla paura abbiamo voluto trasmettere anche la speranza, perché ci sono anche foto in cui i rifugiati vengono aiutati. Un po’ un mix, mostrare anche chi tende la mano per aiutare.

Sopra le immagini passano i dati, che fotografano la situazione al momento in cui è stato realizzato il video. Dati che purtroppo sono in costante aggiornamento.
Io non amo tanto questo genere di dati, all’inizio ero perplesso, ma mi rapporto con tante persone durante il giorno e mentre parlavo di questo progetto la gente mi sembrava percepire la guerra in Ucraina come una realtà lontana. Così ho pensato che quei dati avessero un senso nel contesto del messaggio forte da mandare, se si mettono a confronto i giorni passati e il numero delle persone che non ci sono più, è devastante. La guerra ci tocca, non è detto che un giorno non ci possiamo trovare noi in quella situazione e che siamo noi ad avere bisogno di aiuto.

I supereroi non possono morire. Chi sono i supereroi?
I supereroi sono chi decide di aiutare, qualsiasi persona che intorno a noi fa questa scelta, che decide di dare la mano al prossimo, magari facendo i suoi sbagli ma mettendosi al servizio di chi è in una situazione più debole. Anche nelle piccole cose, come aiutare un vecchietto ad attraversare la strada. Possiamo esserlo tutti.