Su palco del Lokomotiv anche Kasto, Orlvndo, Ufo Blu e Toolbar. Super ospite Laila Al Habash. IL NOSTRO RACCONTO
La Bologna accogliente, la Bologna che ama la musica e la condivisione si ritrova al Lokomotiv di via Serlio per il primo dei sei appuntamenti del BMA, Bologna Music Festival, un viaggio alla ricerca di giovani artisti ideato da Fonoprint (grazie a Renato Stefano e a tutto il team Fonoprint per la collaborazione che va ben oltre i singoli eventi; e grazie anche a Nina Selvini per l'invito al Lokomotiv e alla signora Manuela e al suo staff dell'Osteria La Traviata per una gustosa accoglienza fuori orario). E così, dopo averli conosciuti propria nella sede della epica etichetta felsinea, è giunta finalmente l'occasione per vedere i sei finalisti live. A fare da madrina Laila Al Habash, una delle voci più avvolgenti del nuovo pop italiano, che da poco ha pubblicato Mystic Motel, il suo album d’esordio. I finalisti del BMA 2022, usciti da una selezione di circa duecento candidati, sono Te Quiero Euridice, Assurdité, Kasto, Orlvndo, Ufo Blu e Toolbar. La road map li porterà su altri palchi per poi ritrovarsi di nuovo a Bologna il 16 settembre al DumBO per il gran finale.
Al secondo ascolto, il primo in studio e il secondo proprio al Lokomotiv, comincio anche ad avere le idee chiare. I due artisti più creativi, freschi, comunicativi, magnetici sul palco (e non solo) sono Elena e Pietro che hanno scelto di chiamarsi Te Quiero Euridice e Chiara Balzan che naviga la musica col nome di Assurdité. L'invito è di ascoltarli. Trovate la loro musica su tutte le piattaforme. Oltre ad allietarvi l'udito, i loro progetti aiutano ad entrare nel mondo di quella generazione poco più che ventenne cui la pandemia ha rubato un paio d'anni ma che ha dimostrato una straordinaria maturità. Nei loro testi c'è la vita. Che non è solo amore. E' quotidianità. Dedicare del tempo a Te Quiero Euridice e Assurditè è un splendida occasione per osservare l'esistenza da un altro punto di vista. Mi sono fermato a lungo a parlare con Elena e Pietro prima e con Chiara dopo. Abbiamo chiacchierato non solo di musica. I primi oltre alla voglia, all'urgenza di fare musica mi hanno spiegato che talvolta si sentono sperduti e confusi e quelle sensazioni entrano nei loro testi e poi siccome chi ha oggi vent'anni convive col precariato del mondo del lavoro, loro si preparano comunque un paracadute continuando il percorso di studi. I riferimenti di Chiara sono Etta James, Alicia Keys, Aretha Franklyn, i suoi testi parlona di amore, indagano in profondità quello non corrisposto e condividendo i pensieri, osservandola, arriva subito la conferma che in lei, come nel suo universo sonoro e testuale, convivono purezza e verità. Legge Baudelaire e ambisce, prima dell'estate, a pubblicare un Ep. Entrando nella musica di Assurdité e Te Quiero Euridice non solo ascoltiamo belle canzoni, ma ci arricchiamo umanamente e creiamo un ponte tra due mondi che non può che essere connettore di bellezza.