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Il Solito Dandy porta la poetica della disillusione nelle Pozzanghere: il video

Musica

E' il singolo che anticipa l'album Turismo Sentimentale che ruota intorno a tre temi: il mare, la santità e l’ironia. Il video è introdotto da un testo esclusivo dell'artista

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Il 1° Aprile uscirà “Turismo Sentimentale” il mio nuovo album, che ruota intorno a tre temi: il mare, la santità e l’ironia. Questi sono stati i tre aspetti principali che ho ritrovato trasferendomi da Torino a Roma, il disco, infatti, parla proprio di questa nuova vita e di tutto quello che mi ha trasmesso questa città. Terzo e ultimo capitolo di questo viaggio sognante, “Pozzanghere” va a cogliere il punto focale di tutto il disco ovvero la poetica della disillusione. Se nel videoclip di “Boh” venivano presentati i temi portanti dell’album quali la sacralità (rappresentata dall’Angelo d’oro), l’ironia (il Clown bianco) e il sentimento/il mare (la Donna Aragosta), che, pian piano, svanivano dietro le lenzuola svolazzanti a rappresentare le domande senza risposta. Nel videoclip di “Thailandia” abbiamo il confronto con l’essere umano e il mascheramento. L’Uomo Blu, che dipingendosi il volto, come la ragazza amata, non si rende conto che, in questo gioco di rincorse e travestimenti, i due sono molto più umani di quanto vogliano far credere, ma proprio per questo motivo finisco con il non

creare un vero legame ma un allontanamento. Il tutto proietta quest’ultimo personaggio nel medesimo limbo di lenzuola in cui si trovano i primi protagonisti.
 

“Pozzanghere”, con la regia di Valerio Desirò, è il capitolo della risoluzione. Tutti si trovano su una spiaggia in procinto del tramonto, come nei sogni più belli i drammi e le angosce dei capitoli precedenti sembrano essersi dissolti in una sgangherata festa di piatti rotti, grammofoni e spaghetti al pomodoro. Ogni personaggio ritrova la sua felicità e la convivialità li trascina in una festa decadente ai limiti del surreale. Ma anche i sogni più belli, come le favole, hanno una fine e, così, nello scoprire la bellezza di poter sognare il mare nelle pozzanghere, la mia figura di narratore interno di quest’opera corale, attraverso la meraviglia, diventa protagonista. Tutto è solo

un’incredibile e misteriosa fantasia che si perde, salutando, all’orizzonte, come il sole, in un ciao che sembra trasportare una piccola grande commozione. Dal momento che ogni canzone di questo disco tocca, diversamente, il tema della disillusione, ma anche spinge ad approcciarsi agli aspetti del quotidiano con la stessa meraviglia e sorpresa che hanno i turisti quando visitano una nuova città. Il finale, sia dell’album che del ciclo di video, non poteva che avere quel gusto agrodolce che mi piace trovare in quei film neorealisti italiani, dove le cose né crollano ma nemmeno s’aggiustano, lasciando una porta aperta all’immaginazione e all’incertezza del domani. Come in un magico sogno surrealista senza fine che però porta dentro di sé tutti i tratti di quella che è la meravigliosa, decadente realtà.