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Covid Nuova Zelanda, James Blunt usato per disperdere i manifestanti

Musica

Camilla Sernagiotto

©Getty

Il cantautore inglese su Twitter aveva scritto in maniera sarcastica alla polizia neozelandese che, se le canzoni di Barry Manilow (usate per dissuadere i manifestanti, i quali si sono accampati davanti al Parlamento a Wellington) non avessero funzionato, potevano usare le sue. "Accettiamo l'offerta", ha twittato Trevor Mallard, speaker del parlamento neozelandese. E Radio New Zealand ha riportato che "You’re Beautiful" di Blunt è stata passata innumerevoli volte

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In Nuova Zelanda è stata utilizzata la musica di James Blunt al fine di dissuadere i manifestanti che si sono accampati davanti al parlamento a Wellington per protestare contro le restrizioni anti Covid.

Se già questa notizia ha dell'assurdo, ancora più assurdo è sapere che colui a cui è venuta in mente questa bizzarra idea è proprio il cantautore inglese: è stato Blunt stesso a suggerire alla polizia neozelandese di armarsi delle sue hit.

Ma proviamo a ricostruire questa storia tanto surreale quanto fantastica. Ma vera, fidatevi.

A Wellington la polizia ha cercato di mandare a casa i manifestanti che si sono piazzati per giorni di fronte al parlamento. Per farlo, hanno utilizzato i soliti idranti e una nuova arma, qualcosa che non immaginavamo potesse uscire da Arancia Meccanica, dove Alex viene sottoposto all’innovativo programma di "rieducazione" chiamato cura Ludovico, che tra farmaci, macchinari per costringere il paziente a tenere gli occhi aperti, immagini di sesso e di violenza, documentari su Adolf Hitler e nona Sinfonia di Beethoven fa venire i brividi al solo pensiero.

Ma probabilmente in Nuova Zelanda Arancia Meccanica ha un finale alternativo, un po' come Fight Club in Cina, perché il governo ha pensato che una cosa del genere potesse funzionare.
Oltre agli idranti, gli innovativi fumogeni impiegati sono stati le playlist farcite di canzoni di Barry Manilow e la Macarena, il tutto inframezzato da continui messaggi sui vaccini.

Se già questo scenario appare assai bizzarro, gli step successivi sono degni di una sceneggiatura cinematografica. Che verrebbe rifiutata da qualunque produttore perché davvero poco plausibile. E invece…

Come James Blunt è finito nella playlist della polizia neozelandese

James Blunt ha condiviso sul proprio profilo di Twitter l'articolo della BBC che riporta quanto accaduto a Wellington.

L’ha commentato scrivendo in maniera sarcastica: "Fatemi un fischio nel caso non funzioni", e ha taggato l'account ufficiale della New Zealand Police.


Un tweet per dire che, se Barry Manilow non avesse funzionato, potevano provare a impiegare le sue hit: i risultati sperati sarebbero senz'altro arrivati presto. Ricordiamo che James Blunt è un cantautore dotato di un senso dell'autoironia davvero notevole.
Vi ricordate la querelle di circa due settimane fa, quando Neil Young ha minacciato di togliere le proprie canzoni da Spotify in aperta polemica per il fatto che la piattaforma musicale concede visibilità alla disinformazione diffusa da Joe Rogan? Cosa che alla fine Young ha fatto eccome, dimostrando che non stava affatto bluffando.
Nel dibattito è intervenuto lo stesso James Blunt, con una minaccia divertentissima: "Se non rimuovete immediatamente Joe Rogan, pubblicherò nuova musica sulla piattaforma".

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La risposta della Nuova Zelanda

Ebbene, James Blunt mai si sarebbe aspettato una risposta ufficiale a quel suo tweet sarcastico. Ma questa è arrivata, sarcastica essa stessa.
"Accettiamo la sua gentile offerta. Il mio unico dubbio è se sia giusto nei confronti dei nostri agenti di polizia, ma sono convinto che ce la faranno", gli ha risposto per le rime Trevor Mallard, speaker del parlamento neozelandese.

Ma a quel punto la popstar britannica non credeva stessero facendo sul serio, ha pensato piuttosto a un botta e risposta divertente sui social network tra una stella (un po' cadente) e un politico in fase ascendente, che vuole accaparrarsi consensi tra i giovani comunicando in maniera assai young su Twitter. E invece no: Radio New Zealand ha riportato la notizia che la canzone You’re Beautiful di James Blunt è stata passata innumerevoli volte, "talmente tante volte che ora i manifestanti la sanno a memoria e la cantano".

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Non è la prima volta che Blunt viene preso in considerazione come arma

Come sottolinea l'edizione italiana di Rolling Stone, questa non è la prima volta in cui James Blunt entra a far parte di un armamentario per dissuadere qualcuno dal fare qualcosa.
Dopo gli idranti e prima dei fumogeni, ci sono i dischi di Blunt, che a lui piaccia o no. Ma comunque sembra piacergli abbastanza.

Lo scorso 30 gennaio Brett Sutton, Chief Health Officer dello Stato di Victoria, in Australia, ha anch’egli pubblicato su Twitter parole che tirano in ballo le hit del cantautore un po' passato di moda: "Il 38,1% dei cittadini di età superiore ai 18 anni a Victoria ha fatto la terza dose. Quelli più a rischio sono oltre il 60%. Restano comunque molte persone non sufficientemente protette. Se i numeri non si alzeranno, farò sì che le canzoni di James Blunt siano trasmesse in loop su tutti i mezzi del trasporto pubblico".


Insomma, ormai James Blunt è diventato a pieno titolo un meme, tra armi di distruzione di massa e velivoli che, al posto della scritta Enola Gay, riportano il nome e il cognome di James Blunt.

Oltre al fatto che la sua musica è comunque intramontabile, da premiare è la sua autoironia sui generis. In pochi si sarebbero presi in giro come ha fatto lui, in un mondo in cui tutti sono super suscettibili e super timorosi di essere prossimi all'uscita di scena.

Quindi anche per questo motivo James Blunt andrebbe premiato: quest'estate la popstar suonerà in Italia il 27 giugno 2022 nell'ambito del festival del Vittoriale Tener-a-mente a Gardone Riviera, in provincia di Brescia. La data era originariamente prevista per il 18 luglio 2020 ma a causa della pandemia è stata posticipata di due anni.  

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