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Spotify corre ai ripari e annuncia misure contro il podcast no vax di Joe Rogan

Musica
©IPA/Fotogramma

La piattaforma ha deciso di intervenire, dopo che Neil Young, Joni Mitchell e Nils Lofgren hanno chiesto di rimuovere la loro musica in polemica contro i contenuti del podcast. Anche Harry e Meghan hanno criticato l’azienda, con cui hanno siglato un accordo da 1,8 milioni di sterline

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Spotify corre ai ripari dopo le infuocate polemiche sul podcast di Joe Rogan, The Joe Rogan Experience, accusato di diffondere informazioni fuorvianti sui vaccini contro il Covid-19. La piattaforma ha annunciato che stabilità nuove linee guida per contrastare le falsità sulla pandemia, tra cui un avvertimento che accompagnerà ogni episodio del podcast sul coronavirus. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LE MAPPE)

Neil Young e gli altri contro Spotify

La presenza del podcast sul servizio di streaming ha portato alcune leggende della musica come Neil Young, Joni Mitchell e Nils Lofgren a chiedere di rimuovere le proprie opere da Spotify. L’azienda è stata criticata da oltre 200 professori e personale medico, che hanno chiesto di rimuovere i contenuti con formazioni fuorvianti sul Covid-19 e i vaccini. In loro supporto Lofgren, che oggi ha 70 anni, ha scritto: "Quando questi eroici donne e uomini, che hanno dedicato la loro vita a curare e a salvare le nostre, chiedono aiuto non si volta loro le spalle per denaro e per potere. Si dà invece loro ascolto e ci si schiera dalla loro parte".

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La presa di posizione di Spotify

Dopo il profluvio di critiche, sul caso è intervenuto pubblicamente l’amministratore delegato di Spotify Daniel Ek: “Sappiamo di avere un ruolo cruciale nel supportare la libertà d’espressione, da bilanciare con la sicurezza dei nostri utenti. In questa pozione, è importante per me che non si diventi censori e al contempo ci si assicuri che esistano regole e conseguenze per chi le viola. C’è stato molto dibattito sull'informazione sul Covid su Spotify. Abbiamo ascoltato le critiche e stiamo attuando modifiche per combattere la disinformazione”.

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L’attacco di Harry e Meghan

A chiedere chiarimenti a Spotify sono stati anche il principe Harry e Meghan Markle: la coppia, che con Spotify ha firmato un contratto da 1,8 milioni di sterline, ha espresso "preoccupazione" in un comunicato per i controversi interventi di Joe Rogan sottolineando che è dallo scorso aprile, quando hanno lanciato la fondazione Archewell contro la disinformazione, che stanno combattendo questa battaglia. "Centinaia di milioni di persone possono essere danneggiate dalla cattiva informazione ogni giorno", hanno scritto nel comunicato. "Lo scorso aprile abbiamo iniziato a esprimere preoccupazione ai nostri partner di Spotify per le conseguenze fin troppo reali della disinformazione sul Covid-19 sulla piattaforma", hanno sottolineato il principe e la moglie. "Contiamo su Spotify per apportare delle modifiche e continueremo a lavorare insieme se lo farà".

L’intervento ironico di James Blunt

Prima del chiarimento di Spotify, anche il musicista James Blunt è intervenuto sulla polemica intorno a Joe Rogan. Blunt ha twittato in modo scherzoso “Se Spotify non rimuoverà subito il podcast di Rogan, pubblicherà nuovo musica sulla piattaforma”. Un modo ironico per schierarsi al fianco dei colleghi: come riporta il Guardian infatti, James Blunt è solito scherzare sul fatto che la pubblicazione di sue nuove canzoni sia una cosa negativa per il mondo.

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