Si intitola The Best Movie Soundtracks – Vol. 1 ed è un viaggio attraverso alcune delle colonne sonore più belle degli ultimi cinquant’anni. Il Maestro è affiancato dalla Mediterranean Orchestra. "Ho fatto affidamento sulla mia ignoranza"
Un omaggio ai grandi compositori di questo secolo, tra cui John Williams, Hans Zimmer e Andrew Lloyd Webber, che hanno reso immortali alcuni dei film più celebri della storia. Lo ha pensato e realizzato il maestro Bruno Santori che ha voluto al suo fianco la Mediterranean Orchestra, di cui è fondatore, direttore artistico e direttore stabile. Il progetto si chiama The Best Movie Soundtracks Vol. 1.
Maestro quando è nata l’idea del progetto?
Circa 5 anni fa io e Andrew Agius Muscat, segretario generale della Mediterranean Tourism Foundation, ci siamo incontrati per parlare di un progetto culturale nell’area del Mediterraneo. Inseguivamo una identità culturale e io ho proposto la creazione della Mediterranean Orchestra. Partiamo dall’Italia e da Malta per poi rapportarci con le altre culture dell'area mediterranea. La missione è ricorrere al turismo per portare le culture a confrontarsi e creare scambi. Come dice Papa Francesco, il Mediterraneo è un mare che deve unire.
Nel momento della scelta dei brani ti sei affidato a quelle più belle in assoluto oppure le più belle per te?
Ho fatto molto affidamento sulla mia ignoranza. Ho passione per il cinema da divano di casa, ho il gusto della massa per cui ho scelto quelle che conosco maggiormente ed è possibile che siano quelle che piacciono ai più.
In alcuni casi sei ricorso a un medley: perché?
Considera che è un album tutto live, nulla è stato costruito in studio. Il medley riassume in modo più ampio determinati concetti, li rende più riconoscibili.
Non c’è neanche un film italiano…
Non me la sono sentita di proporre Ennio Morricone che era mancato da poco con suo figlio che lo sta rappresentando bene. Quindi nessun italiano appositamente, valuterò l'ipotesi di recuperare con volume 2.
Quando hai scelto i brani, come hai proceduto dal punto di vista strumentale?
Quando inizi a realizzare qualcosa con le colonne sonore americane, la linea è quella, al limite cambi uno strumento. Ho voluto prendere quelle più efficaci per la grande orchestra, ho spinto per una sonorità grandiosa.
Hai rivisto i film per entrare nell’atmosfera?
Sono andato a vedermi delle parti, quello che conta è il bpm dell’esecuzione del tema: è importante che chi dirige sappia i cambi di tempo, la vera qualità la generi col braccio portando l’orchestra al top della sonorità.
Musicalmente ti senti più in volo verso Neverland o nello spazio con Star Trek?
Sono coinvolto in un viaggio interiore, però se devo scegliere mi dirigo verso Neverland.
Riascoltandole, ce ne è una che avresti voluto comporre tu?
Il Gladiatore di sicuro, mi piace il tema evocativo, innalza le nostre emozioni, ci riporta al coraggio, celebra il dedicarsi agli altri e lo sprezzo del pericolo. La morte per un ideale!
La sola donna protagonista è Evita: è una figura storica che ti affascina?
Il tema di Don’t cry me Argentina perfora l’anima. Ha sfidato la propria vita per sostenere l’ideale del marito. Se fosse possibile mi farei un aperitivo con lei, altro che Neverland!
Chiudi con Jingle Bells Forever: perché?
Usciamo a natale e ci sta un brano così in un cd panettone.
Dal tuo polveroso archivio, come lo definisci, cosa altro è uscito fuori?
Molte registrazioni di musica classica da utilizzare e altre colonne sonore. Poi preme la mia passione per il jazz, dopo Jazz&Remo sto pensando al secondo disco.
Che accadrà nelle prossime settimane? Pensi di portarlo live? Nel caso con immagini?
Qualcosa è già accaduto, in alcuni concerti calava un tulle e mentre dirigevo l'orchestra con i titoli si vedevano i trailer. Vorrei riprenderla ma dipende anche da che accadrà col Covid. Mi piacerebbe tra un anno poter fare concerti con un suono sempre più mediterraneo. E a supporto di questa idea posso già dirti che il volume 2 avrà un suono ancora più dal vivo!