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2 Cellos: "Siamo differenti, è il momento di dividerci". L'intervista

Musica

Bruno Ployer

foto: Olaf Heine

Sono stati dieci anni di successi, ma ora i due musicisti prenderanno strade separate. Hauser ha una passione latina da sviluppare, Šulić ci sta pensando. Li abbiamo intervistati

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Dieci anni di successo sono tanti, soprattutto in questi tempi di tendenze e mode estremamente mutevoli. Arrivati al decennale, i 2 Cellos hanno deciso di dividersi. Luka Šulić e Stjepan Hauser, i due violoncellisti croati famosi per i loro arrangiamenti in chiave classica e scapigliata di celebri canzoni rock, sono pronti per un bilancio, forti del miliardo abbondante di ascolti on line dei loro pezzi, di tour internazionali da tutto esaurito e di sei album (l’ultimo è appena uscito) accolti molto bene.

 

Luka, ti sei fatta un’idea del perché di tanto successo?

 

S.:  “Devi essere dedicato, proprio come il titolo del nostro nuovo album. Devi avere una visione e lavorare sodo. Bisogna anche avere un buon rapporto con il partner.”

E’ subito botta e risposta con Hauser.

H.: “Come ci sei riuscito?”

S. : “Non lo so”

H.: “Siamo ancora amici, è incredibile!”

(Mi intrometto) Sì, ma vi state separando…

H.: “Abbiamo avuto dieci anni di straordinario successo, ma è arrivata l’ora. Ciascuno ha la propria visione, una differente passione, un personale stile di vita. Luka è un uomo serio adesso: ha tre figli e io sto aspettando il mio primo. Comunque abbiamo vite diverse e ognuno andrà per sé.”

 

Ci dite qualcosa sulla musica che farete nelle vostre rispettive carriere soliste?

 

S. : “Io farò buona musica, sto cercando l’ispirazione. Sentirete.”

H. : “Sei davvero misterioso. Da parte mia posso dire che separatamente facciamo cose che non potremmo fare assieme. Io sono un uomo romantico, sensuale, latino. Con lui non è così: devo essere serio, rock and roll.”

 

Arriviamo al nuovo album: ‘Dedicated’. Lo stile è inconfondibile e la scelta delle dieci canzoni sembra fatta senza correre rischi. La scaletta attraversa l’ultimo mezzo secolo di musica popolare: Simon & Garfunkel, Bon Jovi, Beyoncé, Aerosmith, Ed Sheeran, Imagine Dragons, Lady Gaga, Billie Eilish… Tutte canzoni trasformate con gusto e astuzia musicale, ma nello stesso tempo riconoscibili, come in un greatest hits globale.

 

Come avete scelto i titoli?

 

Hauser risponde con un sorriso: “E’ stato difficile scegliere, perché avevamo già fatto la maggior parte delle canzoni. Abbiamo fatto quelle che rimanevano, cercando  di prendere alcune grandi canzoni rock che tutti conoscono e che non eravamo riusciti a fare prima, come ‘Livin’ on a prayer’, ‘Sweet child o’ mine”, ‘ Crying’: fondamentalmente sono tutti inni rock.”

 

I 2 Cellos hanno sicuramente contribuito ad abbattere qualche barriera fra i generi: le loro interpretazioni evidenziano  le melodie pure della musica popolare con il gusto dell’interprete classico in una divertente confusione che rinuncia ai punti fermi.

 

Stjepan, cos’è secondo te la musica classica oggi?

 

H.: “Al giorno d’oggi le cose sono cambiate…La musica pop del passato è diventata una specie di classica di oggi. E’ pazzesco come le cose si siano trasformate così rapidamente. Oggi anche noi siamo considerati musica classica…”

 

Luka, non credi che i compositori classici fossero come delle rockstar dei loro tempi?

 

“Credo di sì. Leggiamo su questi grandi compositori, come Vivaldi o Mozart, che in un certo senso hanno avuto una vita in stile rock and roll, considerate le loro epoche.”

 

Il tour d’addio dei 2 Cellos  è in programma da marzo 2022 (In USA) fino a giugno (In Europa), con tappa italiana il 20 maggio a Milano. L’Italia è nel cuore dei 2 Cellos, non solo perché anche da questo pubblico sono arrivate le prime spinte verso il successo del duo, ma soprattutto perchè la tradizione musicale del nostro Paese li conquista.

 

Hauser, avete intenzione di riarrangiare canzoni italiane nel prossimo futuro?

 

H. : "Sicuramente. Le canzoni più belle vengono dall’Italia."

 

Qualche titolo?

 

Hauser risponde cantando 'O sole mio e poi fa la sua lista: “Nessun dorma, Caruso, tutte le canzoni napoletane, Cavalleria rusticana…”

 

E la musica italiana di oggi?

 

H.: “La musica di oggi non è bella, avete perso la melodia. Gli artisti pop vanno sull’elettronica. Nella storia c’è il Belcanto e ora si è persa l’anima. Dovete riportare l’anima.”