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Renato Stefano, storia di un incantatore di parole

Musica

Fabrizio Basso

Figurachiave in Fonoprint a Bologna, questo artista di origini pugliesi ma da anni residente nel capoluogo emiliano, è considerato uno degli autori più attenti e creativi della sua generazione. E a fine agosto uscirà con un nuovo singolo. L'INTERVISTA

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Autore e cantautore. Renato Stefano si muove sul sottile confine di questi due mondi che spesso si intersecano ma a volte è bello tenere separati. Casa sua è la Fonoprint, uno die luoghi magici di Bologna, dove se si chiudono gli occhi si ascolta ancora la voce di Lucio Dalla. Con Renato abbiamo ragionato su chi è oggi un autore di canzoni, su come lavora e come si innesca un processo creativo.  

Come si sviluppa il rapporto autore-interprete?

L’autore deve essere assolutamente una macchina empatica, deve tradurre quello che legge nell’artista. Esistono differenti tipologie di approccio e spesso si sentono un po’ costruite. L’empatia è fondamentale anche per l’approccio dell’artista che va sul palco poiché deve specchiarsi in quello che canta.
Come si scrive per altri?
Di massima ho bisogno di capire la persona per cui scrivo e il tema che va affrontato. Lì è il focus.
Vivi la musica come terapia?
Lo è  e pure d’urto. Spesso vivo cose delle quali non credo di scriverne e poi all’improvviso mi viene il flusso di scrittura ed è quella la terapia.
Ti è capitato di non riuscire a scrivere di un momento della tua vita?
C’è un episodio, un rapporto con una persona che pensavo fosse inarrivabile perché tocca corde non ancora risanate, sono nervi aperti ma molti anni dopo è diventata musica.
Cambi drastici come Mogol-Panella per Lucio Battisti come li spieghi?
Credo che tutto dipenda dai rapporti personali. Accade perché qualcosa che incrina i rapporti ed è difficile poi recuperare il clima, soprattutto nella musica dove devono strapparti le budella per fare bene una canzone.
Il covid condizionerà la scrittura musicale?
Ci sono artisti che scrivono stando molto attenti al lato dell’attualità, come se si facessero influenzare dai trend topic. Certo qualcosa arriverà anche se le persone non vogliono sentirlo perché è una sfera negativa della nostra esistenza.
Raccontare l’amore è complicato?
E’ molto più complesso rispetto all’era pre-social. Essere innamorato di chi vive a 400 chilometri è un solco profondo ed più facile fotografare quelle emozioni. E’ complesso inserire i social nelle canzoni. La sensibilità fa la selezione.
Consigli per un adolescente che vuole fare l’autore?
Non è facile ma la cosa importante è provare a cavalcare quello che si ha dentro. Allenamento e pratica arrivano dopo prima occorre scavare al proprio interno.
La canzone che avresti voluto scrivere?
Runaway di Kanye West.
Che accadrà nelle prossime settimane?
E’ in uscita un singolo il 29 agosto che si intitola + noi e – io ed è una delle canzoni di cui vado più fiero perché ho sintetizzato lo stare insieme, mettere al centro la coppia a discapito degli egoismi individuali.