Il disco arriva a 6 anni di distanza dall’ultimo lavoro e raccoglie 11 brani: grandi successi internazionali senza tempo rivisitati secondo l’espressione musicale dell’artista livornese, fatta di contaminazioni di generi musicali come il pop e il jazz. L'INTERVISTA
Se nella musica c'è un luogo comune è ha una voce che potrebbe cantare anche l'elenco del telefono. Il problema è quando poi chi potrebbe farlo lo incontri veramente. E, vi assicuro, è un decimale rispetto alle volte in cui la frase viene ripetuta. In questo decimale c'è Karima, da poco uscita con l'album No Filter, che stavolta ha scelto di sfidare Melpomene, la musa del canto, con tutto il suo coro. E ha vinto. Ha tradotto il concetto di cover in interpretazione sfidato pure Lour Reed. Potesse ascoltarla le farebbe l'inchino.
Karima come è maturata l’idea dell’album e come hai scelto i brani?
I sei anni trascorsi dal mio precedente album sono serviti per trovare la strada giusta anche se ti confesso che aspiravo a un disco di inediti. Ma non necessariamente va fatto se non ci sono quelli giusti.
No Filter cosa rappresenta?
Una rinascita, mostra una Karima versatile e consapevole. Dietro c'è un lavoro umano e artistico sulla musica e sulla persona. Quando ci si sente indefinita sorgono dubbi, non sono una cantante jazz né pop. Dare una definizione che ne preclude altre è sbagliato. E dunque qui ci sono i brani del cuore, quelli che sono stati la mia passione. Don't Let Me Lonely Tonight la cantavo da piccola e mi ricorda una grande amore, Lately fu un acquisto fatto con la paghetta assistendo mia mamma che è invalida. Con me stavolta c'era una orchestra d’archi, 16 elementi d’orchestra live. Eravamo all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Il tutto già funzionava piano e voce ma così è incredibile.
La mia preferita è Take walk on a wild side, per altro di difficilissima interpretazione.
Scelgo sempre canzoni con estensione quando vado a cogliere un aspetto interpretativo più profondo e dinamico. Col brano di Lou Reed ho pensato a una passeggiata e invece ci ho messo un anno: sai quando dici che solo lui la può cantare, stai per arrenderti poi si accende la lampadina: c'è un po’ di parlato per rispetto a lui e il black che mi contraddistingue. Non volevo metterla ma alla fine è la mia preferita.
La più coraggiosa è Feel Like Making Love: che cosa ha di speciale?
L'unione del groove al colore romantico degli archi. Questo è quello che volevo, Marcello Sirignano che ha curato gli aggiornamenti degli archi diceva che qui non ce li sentiva ma poi ha trovato la chiave.
Hai scelto di registrare massimo due tracce: coraggioso, oggi.
Sono per le scelte drastiche, è sempre difficile cantare senza il pubblico davanti. La soluzione era portare nel disco la verità di un live. Provare un brano 50 volte lo rendi perfetto ma perdi la parte emozionale.
E hai anche voluto solo strumenti acustici.
E' stata una scelta unanime, una chiave che significa identità.
Per preparati hai cercato su youtube tutte le possibili versioni dei brani oppure ti sei messa in clausura solo con l’originale?
Ognuno lo ho affrontato in maniera diversa, senza una logica. Non è sempre utile ascoltare tutto e tutti perché avendo un orecchio allenato rischio di assorbire troppo. Di Come Together ho ascoltato solo l’originale, aggiungendo solo qualcosa che faceva parte di me. La missione è stata asciugare il più possibile e metterci del mio.
Ricordi che 15 anni fa entravi ad Amici: come guardi quella Karima, con nostalgia, tenerezza, disincanto.
Con tanta tenerezza e tanto di cappello per l'energia e la grinta, ero una pantera, non mi fermava nessuno anche se piangevo sempre. Ero una cucciola di 20 anni scaraventata in una realtà durissima. Ma rifarei tutto.
Burth Bacarach e Whitney Houston: che ricordi hai? Per altro lei la hai fatta tua anche nel musical The Bodyguard. Però nulla di loro nell’album.
Ho fatto una versione jazz di Run to you di Whitney ma volevo distaccarmi per allontanare il pensiero che io sono quella che canta loro due. Voce e vita a nuova per Karima.
Credi che possa essere il primo album di una serie oppure il prossimo step sarà un disco di inediti?
Se arrivano le canzoni giuste farò brani nuovi, ma ora l’obiettivo più grande è fare ascoltare No Filter. Idealmente lavoro ad altre cose. Ma hai ragione, è un tarlo il disco di inediti, una cantate è una persona che ha qualcosa da dire.
Esci con un album ogni cinque anni: un lusso oggi.
Tranquillo non dovrai aspettare il 2026, ragiono già sul 2022: succederà qualcosa di discografico.
In estate che accadrà?
Già da qualche settimana c’è qualcosa che si muove, essendo all’aperto potrò portare in giro l'album. Se racconto No Filter saremo in quartetto, col progetto
Lifetime saremo in due. Ma quello che sogno è una data con tutti i protagonisti di No Filter. In assoluto il pianista è il solo che mai deve mancare.