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Margherita Vicario ci porta nell'umanità di un Bingo

Musica

Fabrizio Basso

Scritto tra Roma e Torino, l'album è un fantastico viaggio in technicolor, un progetto che scruta e legge il presente in maniera audace e mai banale, composto con la missione di arrivare alla radice delle emozioni narrate e renderne partecipe chiunque le ascolti

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Seppur sotto traccia la seguo da anni, da prima ancora che il suo esprit cantautorale diventasse un progetto che ha fatto Bingo! Perché questo è sì il titolo che Margherita Vicario ha scelto per il suo album, ma è anche la chiave per entrare in quel caleidoscopio di umanità che popola le sue narrazioni in musica. La sottile ironia che attraversa le sue parole ci permette di osservare anche i temi più delicati e sociali che affronta con una attenzione alta perché mai scivola nella polemica. Eduardo diceva che due persone su una panchina sono già una sceneggiatura: Margherita quella quotidianità la ha trasferite nella sua musica con la complicità di Davide Dade Pavanello.

Quanto il periodo di quarantena ha rallentato e quanto ti ha anche dato il tempo di approfondire l’album?
Quest’ultimo anno ha forgiato il mio percorso, ci sono progetti che la realtà del mondo ha cambiato ma personalmente mi ha messo nelle condizione di seguire ogni singola uscita in modo approfondito. Da Pincio in poi c’è sempre più realtà col video realizzato in quarantena, Pina Colada ci ha raccontato una estate diversa, Come va è il mantra di un anno dopo...
Hai frequentato qualche Bingo per respirarne l’essenza?
Guarda il titolo è stato totalmente istintivo: mettevo i pezzi in una cartella denominata Bingo e con Dade ci siamo trovato il titolo già fatto. Poi ci sono andata, ne ho uno sotto casa: ho scoperto perché si chiama così e che sono posti curiosi col tavolo comune e quell'incontro quasi forzato che però porta a grandi sorprese. Può essere cupo ma ti ci diverti anche. C'è chi tenta di svoltare con un euro, chi scarica adrenalina ma purtroppo c'è anche chi ci lascia un muccho di soldi e si rovina e spesso rovina così la famiglia.
Proprio in Bingo dici chiedimi aiuto se il mondo è feroce: non hai la sensazione che chiedere e ricevere aiuto sia sempre più una rarità?
Vivendo in una epoca social la vedo al contrario: quella frase lì mi fa pensare che stiamo vivendo un momento di lotte condivise. Il mondo virtuale ricade su quello vero e si crea  una condivisione diversa, le minoranze trovano voce e spazio e li condividono. La mia visione è ottimistica.
Molti degli amori che racconti vivono in un tempo sospeso: ti mette tristezza oppure essendo tu una visionaria questa idea di estraneità dalla realtà ti piace?
Propongo canzoni senza tempo e senza spazio, sono un acquario ascendente acquario e radici non se ne vedono. Venendo dal teatro mi piace che ci sia una cornice che sublima la realtà, cerco di migliorarla o la rendo ancora più tragica.
Hai trovato il confine tra cromosomi e volontà nei processi di cambiamento?
Non ho ancora trovato la soluzione, ma penso a una doppia lettura. Bisogna accettare che nasci in un certo modo ma poi puoi diventare qualsiasi cosa tu voglia se ti impegni.
Ti capita spesso al mattino di svegliarti, guardarti allo specchio e dire: il poeta sono io oggi?
Me lo devo ripetere. A dirmi da sola artista ci ho messo del tempo. Ora sono poeta…la questione è che ci sono sempre i grandi poeti ma ci sono anche le poetesse donne. Oggi sono io e non il mio innamorato che scrive una poesia d'amore.
Mandela ha da poco compiuto due anni: ti indigna vedere, leggere che ce ne sono ancora troppi? Che l'immigrazione è sempre tante parole e pochi fatti?
Quando l'ho scritto non si parlava di altro, la pandemia ha condizionato i media spostando l'attenzione sui vaccini e sui contagi. Il problema è rimasto ed è frustrante: rimane una enorme emergenza.
In Come noi e Speranza, ma anche in altri brani il pianoforte sembra una voce narrante: cosa è cambiato nel tuo rapporti con questo strumento?
Intanto ora ne ho uno in camera da letto. Non poteva mancare una canzone così simile alle mie origini. Da quando ho conosciuto Dade il processo creativo è cambiato ma una canzone da cantautrice doveva esserci. Con lui ci sono urban e rap, ci sono generi mescolati: il pianoforte va all’osso e ci sono anche gli archi. Lo immagino a Broadway.
Quando hai bisogno di calore umano vai sul Pincio?
Chiamo mia cugina, è per lei che è nata questa canzone. E’ intimissima e le ho messo un vestito da festa perché il momento lo richiedeva. Scatena affetti forti.
Cosa puoi dirmi del tour?
Nell'estate nel 2020 ho fatto quasi trenta date, dunque sono molto ottimista.
Festeggerai l'uscita di Bingo bevendo Pina Colada?
Andrò di Prosecco, quello che ti offrono al Bingo, voglio essere coerente!