E' una canzone scritta di getto, nata da un’esigenza precisa e semplice, il calore umano. E' forse il brano più dolce della band piemontese. L'INTERVISTA
Il bisogno di generare socialità, di accorciare le distanze con prossimo, seppur idealmente, può passare per una canzone e un video. Gli Eugenio in Via Di Gioia ci uniscono con Non vedo l'ora di abbracciarti. Il video che lo accompagna è il risultato di una vera e propria residenza artistica durante la quale la band in sole 48 ore ha arrangiato e registrato un brano inedito e realizzato un videoclip tutto in piano sequenza. Un innovativo progetto di mecenatismo artistico supportato da GAS Jeans svolto all’interno degli spazi della storica sede di Chiuppano che si è trasformata in anfiteatro, set e sala prove, nel rispetto di tutte le normative anti-Covid. A completare l’esperienza, la collaborazione con gli artisti torinesi Truly Design che hanno dato vita allo scenario visivo che fa da sfondo al videoclip ufficiale della canzone: un’opera anamorfica e un work in progress artistico che sfida le leggi della prospettiva architetturale realizzato per l’occasione all’interno di GAS HQs. Una gigantesca opera d’arte contemporanea nella forma di un doppio arcobaleno, emblema di GAS e dei valori di libertà di espressione, inclusività ed energia positiva che accomunano tutti gli artisti coinvolti e risultano oggi sempre più necessari. Alla chiacchierata con gli Eugenio in Via di Gioia ha partecipato Vittoria Natale, fan del gruppo di Torino. Gli Eugenio in via di Gioia sono anche impegnati nel progetto Digitali e Uguali che ha l’obiettivo di raccogliere fondi trasformandoli rapidamente in computer da consegnare agli studenti in D.A.D. che più ne hanno bisogno.
Intervista alla Band "Eugenio in Via Di gioia"
Come nasce questo vostro abbraccio?
E' nata durante questa pandemia e fa parte di un progetto più ampio che va fuori dall’idea del concept che stiamo portando avanti da mesi. Da solo in casa e avevo voglia di abbracciare qualcuno e ho abbracciato la chitarra e ho messo l’urgenza in una canzone. La scelta di slegarla dal disco è perché doveva vivere in questo momento. E' l'ultima canzone scritta. Pensa che c'è ne è una che ha due anni e non riusciamo a farla uscire, la mastichiamo ma non ne troviamo la collocazione.
Perché la scelta del video in piano sequenza?
Nasce come conseguenza del concept del progetto. E' un'opera pensata per coinvolgere più arti ci piaceva l’idea di raccontare come è avvenuto e che abbiamo tutto fatto in 48 ore in un unico luogo ma varie sfaccettature, ricorrendo al piano sequenza nel migliore dei modi. La missione era raccontare al meglio un'opera anamorfica. Anche a livello tecnico ci sono state tante prove ma non c’è lavoro di montaggio.
Come il lockdown ha modellato il pavimento dell’anima?
Lo ha reso distante dai nostri piedi, siamo su un cloud o sui trampoli e bisogna tornare alla dimensione originale poiché è nell’originale lo scopo di ciascuno di noi.
Siete pronti per i concerti? Le televisioni del video potrebbero essere sul palco?
Sarebbe molto bello, abbiamo una persona che ci segue per ricreare l’ambientazione.
Cerchiamo il mix tra analogico e digitale nel distorcere il messaggio in un significato ulteriore.
Come state lavorando?
Siamo stati a lungo chiusi in isolamento fiduciario ma ora si è conclusa. La nostra scrittura parte dal cantare per strada che ha caratterizzato i nostri inizi. Ora stiamo in sala prove tantissimo. Ci siamo appoggiati al computer e abbiamo iniziato a creare per poi portare tutto in sala prove. Veniva meno il bello del suonare insieme. Anche per il singolo ognuno ha lavorato a casa propria e poi a distanza lo abbiamo accorpato. In questi giorni stiamo arrangiando.
Nei prossimi mesi vi vedremo su un palco?
No abbiamo news per l’estate, l’idea è stare fermi perché dobbiamo recuperare ancora date del 2020 e per una questione di rispetto verso il pubblico non vogliamo mettere in vendita ulteriori biglietti. L’idea è un tour busker con esibizioni a sorpresa, anche pi volte nello stesso luogo in un unico giorno. Inoltre in estate si può stare con la famiglia.
Le prugne del Pam sono le più buone?
Ci arrivano a casa ma non abbiamo un termine di paragone. Quelle fresche crediamo siano uguali alle altre. Pam forse è la prima canzone proposta, era nata come una presa in giro poi è diventata un manifesto.
La tutela dell'ambiente è una vostra missione.
Arriviamo da studi universitari al Politecnico centrati sulla sostenibilità. Se conosci bene i passaggi e i processi ti viene difficile ignorarli. L’attenzione smargina oltre la nostra musica nascendo come designer, la musica è un progetto che abbiniamo a uno stile di vita e a progetti collaterali. Abbiamo collaborato con FederForeste e con i laboratori della Coldiretti, parliamo della crisi alimentare. La sequenza è pensieri-parole-musica-reale necessità.
Infine nel 2022 si celebrano di dieci anni di storia di Eugenio in Via di Gioia.
Davvero? Ci penseremo. Ci sarà anche il nuovo album. Più lo ascoltiamo più ne vediamo la maturazione. Il suo segno è nella terra