Il maestro Riccardo Muti si rivolge al premier incaricato e lo fa durante la presentazione (via streaming) di “Così fan tutte” di Mozart. L'opera è in cartellone online al Teatro Regio di Torino l’11 marzo, per la regia di Chiara Muti, sua figlia.
IL PENSIERO DI RICCARDO MUTI
"Mi appello al premier incaricato Draghi, che so essere una persona straordinaria, perché riporti dignità al nostro Paese attraverso la cultura". Così il maestro Riccardo Muti, presentando in streaming l'opera "Così fan tutte", regia di sua figlia Chiara, che andrà in scena online per il Teatro Regio di Torino l'11 marzo. "Credo sia il momento giusto per cambiare rotta - ha aggiunto - siamo il Paese della cultura, ma con tanti, troppi teatri chiusi, per questo mi appello a Draghi.
Sono amico di Franceschini, non me la prendo con lui -ha precisato il Direttore d’orchestra - una persona da sola non può risolvere tutto, forse può fare da capro espiatorio. Più o meno tutti in questo Paese se ne sono fregati della cultura".
L'aneddoto
Muti: "Un politico italiano mentre ero a Chicago, un giorno, in una conferenza parlando di Michelangelo Buonarroti l'ha chiamato Michael Angel. Un episodio che la dice lunga".
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Le parole della regista
Gli fa eco la figlia Chiara: “Non capisco perché non possano riaprire i teatri, luoghi nei quali si può garantire la sicurezza, misurare la temperatura e assicurare il distanziamento, di streaming non se ne può più. Per carità è uno strumento importante, che ci sta aiutando a mantenere un rapporto con il pubblico, ma vedere uno spettacolo non ha nulla a che fare con lo stare in teatro". Ieri abbiamo fatto la prova generale, aggiunge Chiara Muti, e devo dire che farlo a teatro vuoto mi ha provocato smarrimento. Lo spettatore deve vibrare con gli artisti, deve poter applaudire dopo un'aria importante, invece ora quando questo avviene, nel teatro c’è silenzio. Terribile, spero davvero e con me tutto il mondo del teatro, che tutto questo possa finire presto".