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Laura Sciocchetti, un disco, Characters, e una playlist di carattere

Musica

Quando la letteratura incontra la musica entra in gioco questa artista che ha fatto di un disco un palco dove va in scena la commedia umana. Un album quasi pirandelliano ma dalle sonorità moderne, con una voce contemporanea che ti avvolge e ti fa viaggiare in universi atri. E sappiamo quanto ce n'è bisogno. Di viaggiare e di artisti così profondi e intensi. Qui racconta dieci brani che per lei hanno un valore speciale 

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1) Il suonatore Jones / Fabrizio De André

Poesia e musica. De André si ispira alla celebre antologia di Spoon River di Edgar

Lee Masters, dando vita ad un capolavoro senza precedenti: Non al denaro, non all'more né al cielo. I protagonisti delle canzoni sono perdenti, esclusi, anime

inquiete: alcuni trovano la propria realizzazione emarginandosi dalla società fredda e

perbenista, altri solo nel terminare le loro sofferenze, scegliendo di sacrificare la

propria vita per un ideale. Ho scelto l'ultima traccia del concept album, quella che

parla della libertà del musicista Jones a cui tocca suonare, per tutta la vita e gli piace

lasciarsi ascoltare, nonostante finisca con i campi alle ortiche e con un flauto

spezzato. Nella coda, la voce cristallina ed evocativa di Edda Dell'Orso.


2) In a sentimental mood / D.Ellington (dal disco Duke Ellington & John

Coltrane 1963)
La composizione di Ellington e il suono di Coltrane: due giganti che non hanno

bisogno di presentazioni. Uno dei primissimi standard che ho conosciuto: fu amore a

primo ascolto. Indimenticabile anche l’intima versione voce e chitarra eseguita da

Ella nel songbook di Ellington).
3) You've changed /Ella - Count Basie Orchestra

Nel live at Montreux del 1979 Ella fa sognare dalle prime note del verse di questo

sublime standard di Carl Fisher. Amo tutto di lei, ma la apprezzo ancor di più nelle registrazioni da adulta: ho l'impressione che asciugando il fraseggio sia ancora più intensa ed espressiva. Nella ultima A raggiunge inarrivabili vette espressive quando intona You're not the angel I once knew. Per non parlare della Orchestra e degli arrangiamenti...


4) Anidride Solforosa / Lucio Dalla

Ancora musica e poesia. Dalla su testi del poeta/scrittore bolognese Roberto Roversi,

che negli anni Settanta aveva previsto e raccontato tematiche, ahinoi attualissime, come l'inquinamento ambientale (Ieri la città si vedeva a malapena) e l'alienazione

causata dal progresso tecnologico (Gli elaboratori hanno per sorte / di aiutare

l';uomo a vincere la morte). È la traccia che apre l'album omonimo del 1975:

musica e interpretazione sublimi di Dalla.
 

5) A day in the life / The Beatles (Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band-1967)

I Beatles. Quale pezzo scegliere? Dopo aver riascoltato la discografia integrale sono

finita su questo. Impossibile dire il perché: prendetela così!


6) The circle game /Joni Mitchell

Il folk. La cantautrice. La voce. La chitarra acustica. Un brano che scoprii da

giovanissima: era presente, come cover, nella colonna sonora di Fragole e Sangue

(pellicola cult del 1970 sulla rivoluzione studentesca nelle università americane):

quando ascoltai l'originale (contenuto in Ladies of the Canon del 1970) fu una vera e

propria rivelazione! Sono talmente affezionata a questo brano che ne ho cantato una versione nel mio disco.
 

7) Bob Dylan / The man in me

Sinceramente, penso che Lebowsky non sarebbe stato così "Grande" senza questo brano nella colonna sonora! Difficile esprimere a parole quello che la voce e i testi di Dylan mi hanno da sempre trasmesso: è uno dei pochi che riesce a parlare d'amore senza mai scadere in metafore usurate.
 

8) Luiza / Jobim

La grandezza delle composizioni di Jobim, a mio avviso, si denota nel momento in

cui si accenna la melodia: è qualcosa di perfetto, che non abbisogna di

accompagnamento per essere apprezzato. Se si aggiungono l'armonia e gli

arrangiamenti, il bello diventa sublime e non si può non rimanere come sospesi nel

tempo durante l'ascolto dei suoi brani.
 

9) Old Friends / Simon & Garfunkel

Sono cresciuta ascoltando e ricantando il live Concert at Central Park di

Simon & Garfunkel. La loro musica crea in me uno stato ipnotico: la perfezione degli

unisoni, la grazia delle melodie, l'atmosfera creata dalle armonizzazioni vocali, la

poesia contenuta nei testi. Il mio verso preferito è senza dubbio quello conclusivo:

Preserve your memories / They're all that's left you. La loro musica è dolce e

straziante al tempo stesso. Old friends è una di quelle canzoni che, riascoltandola

negli anni, assume un significato viepiù profondo.
 

10) Emily /Laura Sciocchetti

La prima volta che lessi la poesia della Dickinson We never know how high we are ho sentito in testa melodia e accordi: è stato un tutt'uno. La musicalità intrinseca dei

suoi versi, unitamente alla potenza del messaggio (insolitamente positivo nel corpus dickinsoniano) mi hanno ispirato e infuso quel coraggio che è necessario per cimentarsi nella composizione. Non è un caso che le sue poesie siano state negli anni fonte di ispirazione per decine di artisti.