Il disco è accompagnato da un ricco libretto con interviste redatto da John Vignola e con le fotografie esclusive della fotografa Camilla Ferrari, scattate nella città di Bologna e ispirate al disco
Quarant'anni. Ma nel futuro. Perché Lucio Dalla è un astronauta della musica, delle parole, delle idee, è un visionario. Un punto di riferimento. A ciò, come ha detto John Vignola che ha seguito il progetto, aggiugiamo che Dalla "è un disco particolarmente fortunato". Ricky Portera, una vita, o quasi, al fianco di Lucio ha aggiunto che "Dalla è il disco della solitudine, quello dove viene fuori la sua infinitezza, qui ci sono le emozioni forti e in ognuna c’è un senso di solitudine e di appartenenza laterale alla conduzione normale della vita. E' un disco fantastico realizzato in una situazione magica al Castello di Carimate dove se credi ai fantasmi ne vedi di continuo. Lucio scriveva nella stanza del camino. E’ un disco senza collocazione storica. Insieme a Lucio Dalla del 1979 rappresenta un momento magico. E’ un album nato attraverso la grande collaborazione dei musicisti, e non per niente siamo poi diventati gli Stadio, e spero che Lucio tra qualche anno lo studino a scuola". Cosa che già avviene e la conferma arriva da molti giovani cantautori che a lui si rifanno e tra i tanti è stato citato Fulminacci.
Quell'album si chiude con Futura: "L’idea e il testo di Futura -continua Portera- nascono a Berlino, a Lucio piaceva molto visitare le città di notte, il buio lo faceva sentire protetto. Davanti al muro c’erano le torrette affacciate su Berlino Est. E lì abbiamo trovato Phil Collins, entrambi spingevano lo sguardo in lontananza, non si sono mai parlati. E’ sceso da lì totalmente annichilito ed è nata Futura che trasmette la voglia di sperare in qualcosa di meglio. Il testo parla di speranza, di un senso di prospettiva verso il futuro. Non tutti sanno che Lucio era un grande conoscitore dell’uomo, uno stimolatore di emozioni. Per ascoltare musica bisogna essere ignoranti, la musica non va classificata. Lucio a volte era più regista che musicista e poeta, voleva creare film chiudendo gli occhi e per farlo tirava fuori la personalità di chi aveva vicino".
L'album, che nella nuova versione verrà pubblicato venerdì 13 novembre, esce nel settembre 1980, due mesi prima ci fu la strage della stazione di Bologna. E’ un album che sarebbe perfetto anche fatto oggi e per garantirne la fedeltà all'originale non sono state forzate le sonorità nei remastering, metodo che talvota viene adottato per farle piacere ai giovani. Giacomo Triglia, che ha diretto il video, ha raccontato che "Dalla era quasi un regista e uno sceneggiatore. E’ impegnativo scrivere qualcosa che già è rappresentativo per l’ascoltatore. Quindi la mia storia narra di Futura diventata grande e arrivata in Italia in un piccolo paesino del bolognese". Di valore il booklet affidato a Camilla Ferrari: "E’ quasi intimidatorio lavorare su un artista così quindi ho camminato in punta di piedi nel suo mondo. Era un album non solo musicale ma anche fotografico, ricco di contrasti. Bisogna studiarli e mi sono mossa riflettendo su una sua intervista fatta di notte davanti al piano quando diceva che Bologna è una città che conquista per l'ambivalenza tra notte e giorno. Un altro elemento che ho elaborato è il quotidiano, la storia delle persone, la vicinanza che aveva con loro". Tutto si traduce nella magia di universalizzare concetti semplici. Che poi è l'essenza del grande, infinito viaggio di Lucio Dalla.