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Cascate, quando la Routine non è poi così scontata: il video

Musica

Spesso sono i piccoli dettagli che fanno la differenza nel tempo, sembra che nulla si muova e invece ti giri e vdei che tante cose sono cambiate. Il brano è accompagnato da un testo orginale degli artisti

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Che cosa è la routine? Io e Luca ci siamo ritrovati a parlarne varie volte, e, alla

fine, senza neanche rendercene conto, ci abbiamo scritto una canzone. Ci

siamo chiesti perché spesso questo termine venga affiancato all’idea di

qualcosa di statico, che non cambia mai, che si ripete in maniera circolare, e da

qui la sua accezione negativa, “sempre la solita routine”. Per noi non è solo

così, perché spesso sono i piccoli dettagli che fanno la differenza nel tempo.

Quei cambiamenti minimi che nel presente quasi non vengono notati ma che

invece ci sono e così passano “anni, mesi, ore” in cui pensi di stare sempre allo

stesso punto, poi ti fermi a pensare, ti guardi indietro e noti che di cose ne

sono cambiate. Ci piace immaginare la routine come un puzzle di cui non si

conosce il quadro finale, una sorta di sfida quotidiana in cui pezzo dopo pezzo

completi inconsapevolmente l’opera.


In questa canzone parliamo della routine in un rapporto a due. Per noi è

agrodolce, paradossalmente il punto di inizio e di fine di una storia d’amore. Se

una persona entra a far parte della nostra routine, entra a far parte a pieno

della nostra vita in tutti i suoi possibili aspetti. Ed è proprio nella routine

quotidiana che l’amore può trovare la sua più profonda espressione e la sua

più grande ricchezza. Ma allo stesso tempo può portare all’esasperazione delle

parti e addirittura al desiderio di fuggire. In questo caso noi cerchiamo di

prendere la parte positiva, perché, secondo noi, la routine non esiste se non te

ne accorgi.


“Non ti preoccupare tuffiamoci nel mare e lasciamoci guidare le nostre onde

sono calme in riva al mare prendiamola così la nostra Routine”.

Da questo concetto siamo partiti per sviluppare con il regista che ha girato il

videoclip (Federico Longo) un’idea che all’apparenza può sembrare assurda e

non connessa al titolo e al testo della canzone. Non volevamo rappresentare la

routine nel suo aspetto più scontato, nella realtà della vita di tutti i giorni, ma

abbiamo cercato al contrario di raccontare una routine surreale e fuori dai

luoghi comuni, a tratti bizzarra e stravagante.
 

Abbiamo scelto delle azioni semplici della quotidianità e le abbiamo

decontestualizzate per renderle all’apparenza più interessanti di quello che

appaiono di solito. Ad esse si alternano delle scene che possono rappresentare

dei momenti significativi nella vita di coppia ma, anche in questo caso, presi da

una prospettiva diversa e portati all’esasperazione, al limite del grottesco.

L’idea di ripetere alcune scene è stato un espediente a livello di montaggio per

esprimere quel senso comune di ripetitività nella routine. Mentre per

 

trasmettere l’idea di quotidianità familiare abbiamo deciso di utilizzare una

camera vintage che ricordasse la grana dei vecchi filmini.

 

Ci rendiamo conto di aver fatto una scelta particolare ma purtroppo o per

fortuna fa parte del nostro modo di vedere le cose, del nostro modo di

comunicare, oltre che della nostra natura romantica e riflessiva. Amiamo

essere travolti da qualcosa che sia pieno di senso anche se effettivamente

molto semplice, ci lasciamo trascinare dalle idee e dalle emozioni, soprattutto

se si parla di musica. Da qui l’idea di chiamarci Cascate. Quando abbiamo

scelto questo nome eravamo alla ricerca di una parola che potesse esprimere

questa nostra attitudine, vorremmo che la nostra musica avesse il potere di

affascinare, come quando si è di fronte ad uno spettacolo della natura, che è

allo stesso tempo semplice ma per niente banale.